Casatenovo: botta e risposta (a distanza) fra negozianti e Comune. ''Serve collaborazione''

Casatenovo e la presunta crisi del commercio locale: in questi mesi si sta man mano notando che in centro paese alcuni negozi chiudono...e purtroppo non per ferie. Bisogna ancora una volta fare i conti con la realtà dei fatti. Il commercio online sta abituando molti di noi a fare acquisti direttamente da casa, spesso con un clic; una comodità acuita nel periodo della pandemia che non riusciamo più a toglierci di dosso. Anche al cinema si va molto meno. Lo ha confermato più volte durante gli ultimi due anni Massimo Locati, responsabile dell'Auditorium di Casatenovo. La sala fatica a riempirsi durante le proiezioni, ma non rimane nemmeno un posto libero per poter assistere alle stagioni teatrali.
Un analogo ''bicchiere mezzo pieno'' alcuni commercianti non riescono proprio a vederlo; si cerca di tirare avanti, nonostante la guerra scoppiata lo scorso anno in Ucraina abbia contribuito ad aumentare le difficoltà del settore.

Una delle ultime attività chiuse in Via Manzoni, nel cuore di Casatenovo

Abbiamo incontrato Stefano Brambilla, gestore di un negozio in pieno centro e già nel direttivo dell'associazione commercianti casatesi che qualche anno fa si era costituita per vivacizzare il paese con iniziative pubbliche. L'esercente ha voluto esprimere un pensiero in merito a ciò che sta succedendo alle vetrine casatesi; ovviamente ci siamo resi disponibili a presentare i fatti dal suo punto di vista, raccogliendo anche la versione del Comune che è spesso molto criticato per il suo scarso intervento.
La prima difficoltà che colpisce alcuni commercianti, come ha rilevato Brambilla, è il costo dell'affitto. Fino agli anni Ottanta e Novanta, Casatenovo era un polo commerciale vivo che poteva vantare dei punti vendita che venivano raggiunti anche da chi viveva nelle vicinanze. Ad oggi non è più così. Oltre al già citato e-commerce, anche la concorrenza spietata dei centri commerciali su gran parte dei prodotti e l'avvento della globalizzazione hanno distrutto in qualche decennio i progetti delle piccole aziende e dei negozi che - a Casatenovo come nel resto del territorio - vantavano un alto livello di qualità artigianale.
Tralasciando le conseguenze dovute a fatti globali e concentrandosi sulle problematiche locali, è doveroso considerare l'urbanistica che da sempre, ma soprattutto oggi, influenza Casatenovo. Ciò che un tempo era sia di nome che di fatto il centro del paese ed anche ciò che lo faceva letteralmente vivere, oggi non è altro che un blocco di cemento inanimato. L'ex area Vismara-Vister è già stata oggetto di molti articoli su questa medesima testata e la questione è decisamente complessa. Il punto è che Casatenovo allo stato attuale è sprovvisto di un vero e proprio centro, e anche se ci si sforzasse di circoscriverlo, è disomogeneo e poco fruibile a piedi.

Un paragone è presto fatto con l'intervento che negli anni ha realizzato l'anello ciclopedonale tra le frazioni di Galgiana, Rogoredo e Cassina de' Bracchi. Sul percorso a tutte le ore del giorno, soprattutto dalla primavera sino ad autunno inoltrato, si hanno decine e decine di persone che la percorrono quotidianamente. Ovviamente una pista da corsa al posto della Vister appare un progetto fuori luogo, ma valorizzare un percorso totalmente pedonale nel centro casatese così com'è ora, integrandolo sin da subito con il più ampio progetto di riqualificazione dell'impianto Vismara (proprio in questo periodo si sta mettendo in discussione il già approvato accordo di programma ndr) è un'ipotesi assolutamente da considerare anche per il bene dei commercianti.
Si tratta ovviamente di progetti a lungo termine per cui gli esercenti stessi sono pronti a collaborare e ad attivarsi, nonostante alcuni stiano valutando se tenere aperte le rispettive attività il prossimo anno. ''Se altri dovessero chiudere vi sarebbe una riduzione del valore immobiliare ed un potenziale aumento della criminalità; infatti i negozi rappresentano un ostacolo per i malintenzionati che, intimoriti dalla presenza di clienti e commercianti, preferiscono altre zone per mettere a segno le loro azioni'' ci ha detto Stefano Brambilla, informatosi anche tramite studi di settore.

La storica edicola Lissoni fra Via Giovenza e Via Manzoni, chiusa da qualche settimana

Sino allo scorso anno i commercianti si erano riuniti in un ente associativo che era divenuto un vanto per tutto il territorio casatese organizzando diverse iniziative durante l'anno capaci di attirare centinaia se non migliaia di persone dai diversi comuni vicini. La ''notte in bianco'' negli scorsi anni era un appuntamento molto gradito dai residenti del circondario per poter vivere il paese e fare un giro a vedere le vetrine e gustarsi uno spuntino. In queste occasioni i commercianti avevano modo di incrementare gli incassi rispetto al normale proprio perché chi attirato da tale evento,  dava un'occhiata ai negozi ed entrava ad acquistare.
Il sodalizio non è purtroppo operativo da mesi per motivi che gli stessi commercianti non hanno voluto sviscerare, vedendo diminuire il numero di eventi organizzati. Nel lungo periodo, il venir meno dell'associazione ha di fatto interrotto l'interlocuzione continuativa con l'amministrazione, ovvero un canale diretto con cui gli esercenti avevano modo di confrontarsi e dialogare con il Comune sia per la realizzazione degli eventi, sia per esporre le difficoltà che affrontano quotidianamente.
Bisogna riconoscere che la gestione di tale associazione ha permesso di riunire insieme le idee ed il vissuto di tutti i commercianti del paese; pur con tutte le problematiche del caso, l'esperimento ha portato a risultati positivi.

Ultimo punto sollevato da Stefano Brambilla è la necessità di dare una vocazione precisa a Casatenovo. ''Cogliendo l'opportunità del nuovo centro sarebbe bene che l'amministrazione individuasse un'aspirazione per il paese, ovvero renderlo un polo specializzato. Può essere per lo sport realizzando delle infrastrutture sportive specifiche come un palaghiaccio o simili che ad oggi sono sempre più rare; un polo commerciale con la realizzazione di una struttura simile a Serravalle Village; un polo universitario che sia in grado di accogliere e far studiare qui i giovani. In questo modo si andrebbe a creare un traffico di persone capace di dare nuova linfa al paese che diverrà sempre più un punto di riferimento sul territorio. Tutto questo ovviamente prevede accordi, impegno e tempo, ma è necessario ragionare in questi termini quando si parla del nuovo centro di Casatenovo'' ha aggiunto Brambilla.

IL PUNTO DI VISTA DEL COMUNE
Nei giorni successivi, come abbiamo anticipato, abbiamo avuto modo di intervistare Agostino Galbusera, assessore al bilancio, innovazione e commercio del Comune di Casatenovo per confrontarci con lui sulle condizioni dei commercianti in paese.
Galbusera ci ha riferito di aver girato per i negozi del centro insieme al vicesindaco Marta Comi, una settimana prima della nostra intervista; parlando con i commercianti per la festa del paese dello scorso fine settimana, hanno preso coscienza di alcuni malumori, come anche conoscenza di alcune trasformazioni che si avranno tra le attività commerciali. Ad esempio la gioielleria Colombo di Piazza Mazzini sta trasferendo la propria sede a Monza perché i loro prodotti di lusso trovano molti più acquirenti su una piazza più importante come può essere quella della città dell'Arengario; pare che nei locali casatesi troverà spazio un punto vendita capace di attirare un altro tipo di clientela. Questo consentirà al centro di non perdere un'attività storica ed apprezzata.
L'assessore Galbusera ha poi riassunto quali sono stati gli interventi che l'amministrazione ha messo in campo nell'ultimo periodo per far fronte alle gravi difficolta dei commercianti dovute al periodo difficile del Covid.

Una veduta di Via Manzoni da Piazza Mazzini nella notte bianca gestita dai commercianti

''Gli aiuti che il Comune di Casatenovo ha erogato negli ultimi anni sono stati dei sostegni alle imprese per il Covid, finanziati in parte attraverso i contributi ricevuti dal Governo; nel 2021 attraverso un bando erano stati messi disposizione fondi per centomila euro ai commercianti ed alle microimprese casatesi che avessero avuto una perdita di fatturato superiore al 30% nel corso del 2020, in piena pandemia. A questo bando non vi fu una grande risposta, cosa che spinse l'amministrazione ad abbassare la soglia di perdita al 10%. Nemmeno questa azione aveva permesso di distribuire tutti i fondi allocati per questa specifica destinazione. L'ultimo bando è stato pubblicato lo scorso anno (2022) e offriva ai commercianti ed alle microimprese con delle perdite di fatturato 2021 oltre il 10% l'opportunità di ottenere un contributo tra i cinquecento ed i mille euro; data la scarsa adesione si è abbassata la soglia di accesso a coloro che hanno avuto una perdita anche solo superiore al 5% del loro fatturato del 2021. Nonostante questa disponibilità vi è stata una scarsa adesione dei commercianti casatesi che ha visto la partecipazione di sole sessantuno attività che hanno lasciato sul tavolo trentanovemila euro rispetto ai centomila euro a cui ammontava il totale dei fondi stanziati. Da questa risposta abbiamo presunto che in questi anni di grande crisi gli esercenti casatesi hanno
L'assessore Agostino Galbusera
affrontato difficoltà inferiori a quelle che ci aspettavamo''.
Galbusera ha poi sottolineato che nonostante le avvenute chiusure, si sta registrando la nascita di nuove attività. Il tessuto commerciale casatese non si sta totalmente sfaldando nonostante le difficoltà degli ultimi anni.
''L'associazione commercianti è sempre stata un punto di riferimento per la promozione di eventi riusciti come la notte bianca, ma anche altre iniziative che hanno consentito di dare vita al paese durante tutto l'anno. L'amministrazione si augura che il sodalizio riprenda la sua attività così da tornare ad essere un interlocutore capace di portare la nostra attenzione sui temi che premono di più alla categoria'' ha voluto ribadire l'assessore al commercio che ha anticipato l'intenzione di valutare eventuali strategie e modalità capaci di sostenere i piccoli negozi.
Sul punto che riguarda l'aspirazione di Casatenovo, Galbusera ha voluto precisare che il progetto del centro è ancora in fase di elaborazione ed essa è il momento perfetto per collaborare insieme nella definizione di quegli elementi che forse solo i commercianti possono evidenziare.
Il prossimo banco di prova per i commercianti, rispetto alla collaborazione con il Comune, saranno le tradizionali luminarie di Natale che lo scorso anno sono mancate per una precisa scelta - condivisa da molti - assunta dall'amministrazione e dai comuni del casatese stante il periodo difficile segnato dai rincari energetici.
Ad oggi l'assessore Galbusera ha confermato la disponibilità dell'amministrazione casatese a contribuire, come ha sempre fatto, per le decorazioni luminose, qualora le condizioni esterne lo dovessero consentire.
Giovanni Pennati
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