La poesia di Colombo/34: il progresso e l'inquinamento

Il progresso, dove ci porterà? Osannato e combattuto, l'avanzamento della società fa parte delle riflessioni dell'umanità.

La cronaca di questa estate e, più in generale, degli ultimi tempi ci sta riportando di avvenimenti che ci spaventano: incendi, trombe d'aria, frane, alluvioni. Effetto dell'inquinamento dato dall'attività umana intensiva, dicono. Per altri, sono le richieste d'aiuto che ci manda la natura e, in quest'ottica, per poterle dare una risposta possiamo iniziare da un'azione quotidiana, da inserire nelle nostre abitudini come Umberto Colombo ci racconta nei versi della settimana.
Il progresso

da molte generazioni noi inquiniamo
con carboni petroli e gran vapori di carburi
sperando di raggiungere il progresso umano
fatto di forza di comodità ma restando puri

 
ma il sapiens ahimè non ci permette
d’esser sempre leali con la nostra terra
su questo disastro nessuno ci riflette
e il mondo si divora per la nostra guerra

 
si parla di cambiar questo programma
ma nessuno di noi sa da dove cominciare
ormai tutto è avvolto da una grande fiamma
ma il tempo al fin comincia a scarseggiare

 
dovremmo tutti quanti fare in fretta
rinunciando dapprima alla tecnologia
non più disfarsi buttando nella secchia
l’usato nuovo senza badare a nostalgia

 
ridurre quasi in toto il pieno di benzina
qualche rinuncia sui beni di conforto
evitar lo spreco per non esser in vetrina
aver rispetto sano per non restar in torto

 
così per noi dovrebbe ricominciar la vita
senza continuar ad aderir agli inquinanti
cerchiamo in massa d’aiutar questa partita
contro il grande replicar degli infestanti

 
Umberto Colombo

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