Casatenovo: grazie all'archivio comunale si viaggia indietro nel tempo alla scoperta delle festività promosse nei secoli
Fra le iniziative organizzate da Comune e Pro Loco nell'ambito della recente festa del paese - ribattezzata ''La Terza di Luglio - anche l'apertura straordinaria dell'archivio intitolato di recente alla memoria del compianto professor Sandro Pirovano, che a lungo si spese per la conservazione dei documenti storici legati a Casatenovo.
Alcune immagini dell'apertura straordinaria dell'archivio comunale
Un evento che ha registrato il ''tutto esaurito'' con la partecipazione entusiastica di cittadini di ogni età.
''Chiunque voglia conoscere davvero in profondità l'antica storia di Casatenovo e comprenderne gli attuali sviluppi, nella loro interezza, non può assolutamente fare a meno di imbattersi in quelle curiose creature, vere e proprie cattedrali culturali, cariche di passato ma seminatrici di futuro, ingombre di lacerti cartacei, di avventure e testimonianze, che rispondono al nome di ''archivi''. Luoghi della memoria, fragili e al contempo solidissimi, capaci di farci capire o riscoprire chi siamo stati, chi siamo e chi saremo'' le parole dell'amministrazione comunale, ad esaltare l'importanza del patrimonio documentario ''che testimonia la vita della comunità di riferimento fin dai secoli più lontani''.
L'archivio comunale di Casatenovo costituisce un vero e proprio ''luogo della memoria'' in cui l'attività amministrativa quotidiana, fatta di relazioni e interscambi, ha contribuito e contribuisce al sedimentarsi di fonti documentarie. L'archivio riordinato e ben conservato riproduce pertanto la storia della comunità locale e rappresenta una raccolta viva e dinamica che diventa preziosa testimonianza del fluire del tempo, della continua azione dell'uomo e file rouge tra gli eventi che la comunità ha vissuto, vive e vivrà.
Tornando alla serata di apertura straordinaria, durante tutti i tre cicli di presentazione, sono stati mostrati al pubblico documenti ottocenteschi e novecenteschi, in qualche caso anche antecedenti all'Unità di Italia e relativi al Lombardo-Veneto.
Come già avvenuto in altre occasioni, tutti i tre tavoli in cui è stata organizzata "l'esposizione attiva" dei documenti storici hanno permesso a tutti i cittadini presenti di effettuare un viaggio nel passato più remoto o, in qualche caso, più vicino a noi ma anche di poter riflettere sui collegamenti con la contemporaneità, la quotidianità e le prospettive future.
Partendo dai preziosi documenti antichi, sono state infatti sempre proposte analogie e confronti con la realtà di oggi, consentendo di mettere a frutto i risultati di una ricerca unica e assolutamente inedita, effettuata da CAeB appositamente per l'evento dello scorso 15 luglio.
L'archivista Gabriele Locatelli ha mostrato ai visitatori casatesi una curiosa testimonianza relativa all'annullamento di una celebrazione votiva della Chiesa parrocchiale di devozione alla Madonna a causa della diffusione del colera nel 1855, i documenti istitutivi delle tre importanti fiere del bestiame e merci dette "di San Giorgio", "di San Gaetano" e "di San Martino" nel 1912, e le carte di una Casatenovo che celebra negli anni Settanta organizzava mostre di "pittura estemporanea" e che era frequantata, in qualità di giurato, anche dal noto artista Aligi Sassu.
Con l'archivista Giusy Galatà, invece, i visitatori hanno potuto scoprire come fosse organizzata nel 1933 la fiera primaverile del bestiame del 24 aprile detta "di San Giorgio", con qualche interessante approfondimento sulle tipologie di premi in palio per le diverse categorie di bestiame, quali fossero i preparativi che dovesse approntare il Podestà del Comune per la Festa dell'Uva del 28 settembre 1930 e per finire, quali fossero le attrazioni più in voga negli anni '50 del Novecento per la festa patronale.
Infine, l'archivista Giorgia Aprea ha illustrato diversi documenti dedicati alle feste istituzionali, accompagnando i visitatori attraverso le celebrazioni obbligate di ringraziamento a Dio per lo sventato attentato dell'Imperatore Francesco Giuseppe nel 1853, passando, poi, al primo anniversario dell'Unità di Italia fino ad arrivare alle iniziative per i festeggiamenti della Giornata della madre e del fanciullo del 24 dicembre 1934 organizzata dall'Opera nazionale per la protezione della madre e del fanciullo (ONMI).
''Conoscere per condividere, condividere per creare e riscoprire identità e appartenenza alla propria Comunità, di cui gli archivi costituiscono la più duratura e tangibile espressione culturale e storica, destinata a durare nei secoli e a ricordare chi siamo'' le parole dell'amministrazione Galbiati a commento del successo dell'iniziativa e dell'importanza di custodire al meglio la memoria del passato della comunità.
Contributo fotografico di Andrea Pirovano