La poesia di Colombo/35: il robot ci salverà o inghiottirà?
La più recente discussione riguarda l'intelligenza artificiale, composta da software o assistenza incorporata, che consente di essere d'aiuto all'uomo per shopping in rete, pubblicità, ricerche online, assistenti digitali personali, traduzione automatica, case e infrastrutture intelligenti, veicoli, cyber sicurezza, lotta alla disinformazione, salute, trasporti, industrie e pubblica amministrazione. Sono innumerevoli in cui il lavoro di una macchina può sostituire quello dell'uomo: i professionisti lo guardano con interesse valutandone le potenzialità ma anche con scetticismo, vedendone esautorate le funzioni di interfaccia tra due esseri umani. Ancora non sappiamo quale sarà il futuro a cui siamo destinati con questo strumento, ma da secoli l'uomo ha introdotto macchine automatizzate per semplificare il lavoro. Tale semplificazione sta avendo sempre più ripercussioni anche sulla mente, sempre più abituata ormai a "fare meno" e ad essere sostituita da strumenti artificiali.
Sul robot si concentra la poesia settimanale di Umberto Colombo, che la introduce con una provocazione volta a farci riflettere: "Oggi pian piano la macchina sostituisce l'uomo, la robotica, la dinamica, la meccatronica, l'intelligenza artificiale sono all'apice del tripudio universale. Ma l'uomo ne trarrà veramente dei risultati o diventerà a sua volta parte di un sistema automatico...?".
Con la sua domanda si chiede quindi se, nel futuro, il robot ci aiuterà davvero con risultati concreti come è stato in passato o ci inghiottirà rendendoci schiavi di un sistema ormai collaudato per pensare al posto dell'uomo?
Con la sua domanda si chiede quindi se, nel futuro, il robot ci aiuterà davvero con risultati concreti come è stato in passato o ci inghiottirà rendendoci schiavi di un sistema ormai collaudato per pensare al posto dell'uomo?
Il robot
Occhi di vetro, naso di latta
braccia a bandone e mani ribelli
gambe di pezza piedi a ciabatta
petto di schiuma e scatti a saltelli
un impulso di snodo con ingranaggio
motore riflesso da corda con molla
capace fornisce le doti al suo saggio
lavoro di macchina tenuto da colla
Questo era il gioco di molti bambini
ma seria s’è fatta la nuova versione
buttata la molla slegato i chiodini
fa nuovo il congegno si cambia l’azione
Aggiunto al robot la matematica
sestato le prove di nuova invenzione
dal campo di luce a presa informatica
il fresco pupazzo diventa un adone
Soldato ideale sul nuovo lavoro
ripete di fatto la legge impartita
non sbaglia non ride non chiede mai oro
è il frutto ideale di una lotta finita
Assurto con grazia di molta attenzione
non sbaglia non cambia è sempre continuo
è pronto a operare col solo sapone
non beve non stanca non lascia residuo
Uno in azione ci basta per cento
non diamo più spazio all’uomo in travaglio
togliamo le lotte e l’impegno scontento
e il reddito certo sarà scevro da sbaglio
La porta è aperta la sorte è fuggita
trarremo da questo un grande disastro
l’uomo sapiente taglierà la fatica
ma il tutto cadrà soltanto in impiastro
Umberto Colombo
Occhi di vetro, naso di latta
braccia a bandone e mani ribelli
gambe di pezza piedi a ciabatta
petto di schiuma e scatti a saltelli
un impulso di snodo con ingranaggio
motore riflesso da corda con molla
capace fornisce le doti al suo saggio
lavoro di macchina tenuto da colla
Questo era il gioco di molti bambini
ma seria s’è fatta la nuova versione
buttata la molla slegato i chiodini
fa nuovo il congegno si cambia l’azione
Aggiunto al robot la matematica
sestato le prove di nuova invenzione
dal campo di luce a presa informatica
il fresco pupazzo diventa un adone
Soldato ideale sul nuovo lavoro
ripete di fatto la legge impartita
non sbaglia non ride non chiede mai oro
è il frutto ideale di una lotta finita
Assurto con grazia di molta attenzione
non sbaglia non cambia è sempre continuo
è pronto a operare col solo sapone
non beve non stanca non lascia residuo
Uno in azione ci basta per cento
non diamo più spazio all’uomo in travaglio
togliamo le lotte e l’impegno scontento
e il reddito certo sarà scevro da sbaglio
La porta è aperta la sorte è fuggita
trarremo da questo un grande disastro
l’uomo sapiente taglierà la fatica
ma il tutto cadrà soltanto in impiastro
Umberto Colombo