Dolzago: per qualche ora la piccola chiesa di Cavonio riapre i battenti

Una domenica per assaporare le bellezze del nostro territorio, spesso sottovalutate. È stato questo l'intento dei volontari della parrocchia di Dolzago che, nella giornata di domenica, hanno guidato i presenti alla scoperta della chiesetta di Sant'Alessandro in località Cavonio. La proposta "Luoghi di fede in Alta Brianza" prevede infatti l'apertura straordinaria dei siti di fede in occasione della prima domenica del mese. L'iniziativa, questa domenica, ha coinvolto anche la chiesa Sant'Eufemia, il battistero e la chiesa di San Lorenzo ad Oggiono.

"Vedere che tante persone, anche dei paesi limitrofi, abbiano manifestato interesse ci ha riempiti di gioia e di un pizzico di orgoglio. Il nostro gioiellino romanico che abbiamo in paese è stato molto apprezzato da dolzaghesi e non. Non mi resta che ringraziare di cuore tutti i volontari che si occupano delle visite guidate e garantiscono l'apertura del sito" ha detto in chiusura del pomeriggio il sindaco Paolo Lanfranchi ringraziando i membri del fotoclub dolzaghese "Ricerca e Proposta" per la mostra allestita all'interno della struttura a tema architettura romanica.

Nel territorio lecchese, infatti, è possibile ritrovare diverse testimonianze, più o meno rilevanti, dell'arte e dell'architettura romanica. "Il progetto ha voluto mettere in risalto alcune di queste chiese, più o meno conosciute, ma che nel tempo sono state mantenute in ottimo stato conservativo" hanno spiegato i fotografi che hanno allestito l'esposizione.

Nel pomeriggio si sono susseguite diverse visite guidate. I volontari della parrocchia hanno guidato i presenti alla scoperta della chiesetta. Costruita in posizione elevata, in notevole contesto paesaggistico a fianco dell'abitato di Cavonio, Sant'Alessandro è una piccola chiesa ad aula rettangolare con tetto a capanna e ampia abside semicircolare rivolta ad est.

"L'apparato murario è costituito da arenaria con suggestivi accostamenti cromatici, pietra locale prelevata dalla cava ancora visibile nelle immediate vicinanze. Il decreto di vincolo della sovrintendenza ai monumenti della Lombardia del 21 maggio 1956 la definisce un'importante chiesa romanica dell'XI-XII secolo, già antica parrocchiale di una borgata medievale. Internamente le pareti in arenaria sono nude ma vive. Nulla rimane purtroppo degli affreschi dell'abside così descritti nel 1608 da Mons. Albergati, delegato dell'Arcivescovo milanese Federico Borromeo: un'immagine di Dio Padre sulla volta, la Vergine con Cristo morto tra le braccia, affiancata dai santi Alessandro e Gottardo, Rocco e Sebastiano" hanno spiegato i volontari, in grado di fornire molti dettagli ai presenti grazie alla notevole documentazione storica che interessa la struttura.

Insieme ai presenti ne hanno ripercorso la storia sin dal 1162, quando l'imperatore Barbarossa attribuì Cadonum (Cavonio) al Monastero di Civate con molte altre località, tra cui Ello, Annone, Oggiono, la località Peslago ed il Trescano. Molte sono le visite pastorali che si sono susseguite negli anni, tra cui quella di San Carlo Borromeo nel 1571. Il suo aspetto cambia tra il 1691 ed il 1724 quando il sacerdote Carlo Antonio Canale trasforma la chiesa di sant'Alessandro in un piccolo santuario dedicato alla Madonna delle Grazie, ponendo al suo interno un dipinto che la raffigura, tra Sant'Alessandro e San Rocco.

"Nel 1700 si inizia a festeggiare a Cavonio anche la ricorrenza di San Rocco il 16 agosto, oltre a quella di Sant'Alessandro, martire il 26 agosto. Nel 1956 la chiesetta viene restaurata, isolandola dai fabbricati aggiunti nell'Ottocento con interventi di ricostruzione, recuperando il materiale per il restauro nella sottostante cava di arenaria. È in quel periodo che viene vistosamente intonacato il piccolo campanile. È grande merito del parroco di allora, don Enrico Ronchi, avere tratto dall'incuria e avere posto un importante vincolo su un monumento significativo del romanico in Brianza, permettendoci di poterlo ammirare in tutta la sua bellezza ancora oggi" hanno aggiunto le guide, ringraziando tutti i partecipanti alla giornata.
Sa.A.
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