Casatenovo: 'attività didattica nei confronti dei soli soci UTE'. La Provincia di Bergamo archivia il verbale alla prof.Corbetta

Archiviata. Si è chiusa nel modo in cui ci si auspicava, la ormai celebre vicenda con protagonista - suo malgrado - la professoressa Rosita Corbetta, multata dai ''ghisa'' bergamaschi (su segnalazione di alcune guide turistiche del capoluogo) per aver illustrato le bellezze del Duomo e di città alta agli amici dell'UTE (Università per Tutte le Età) di Casatenovo, con i quali si era recata appunto in visita sul finire dello scorso mese di marzo, per scoprire da vicino le bellezze della capitale della cultura 2023 insieme alla vicina Brescia. Una condivisione di conoscenze e saperi artistico-culturali che è costata cara alla volontaria; il Comune di Bergamo le aveva infatti notificato nelle settimane successive un verbale, elevando alla docente casatese in pensione, una multa di ben 1333,33 euro, con l'aggiunta di 18.75 euro di spese di notifica.
La casatese, a detta della polizia locale della città orobica, avrebbe violato l'articolo 55 comma 2 della legge regionale 27 dell'1 ottobre 2015 poichè ''illustrava le caratteristiche architettoniche della Basilica di Santa Maria Maggiore a favore di circa venti persone che la attorniavano presenziando alla narrazione''.

La comitiva di UTE in visita a Bergamo sul finire del mese di marzo. Al centro la professoressa Corbetta

Nel loro verbale, notificato alla professoressa Corbetta sul finire di aprile, gli agenti della PL facevano riferimento ''all'atteggiamento gestuale delle braccia che indicavano la Basilica, ove il gruppo intero rivolgeva lo sguardo''. ''Si potevano - sempre come si legge testualmente nel documento - udire riferimenti ad alcuni elementi architettonici della facciata come a titolo di esempio i leoni posti alla base della stessa''.
Insomma, all'esponente del direttivo dell'UTE di Casatenovo era stata imputata la colpa di aver semplicemente raccontato agli altri soci - lo scorso 28 marzo - le sue conoscenze rispetto alle meraviglie artistiche di Bergamo (città della cultura 2023 insieme alla vicina Brescia), acquisite grazie agli studi intrapresi in gioventù e poi aggiornate durante i tanti anni di insegnamento delle scuole del territorio.
La professoressa Corbetta era stata attenzionata per quindici minuti e fotografata, tanto che agli atti della multa erano allegate persino delle immagini, depositate presso gli uffici del Comando di PL.
Determinata a far valere le proprie ragioni, la docente in pensione sostenuta dall'UTE aveva impugnato il verbale attraverso un ricorso alla Provincia di Bergamo, depositato nei termini indicati dall'avvocato Fortunato Riva, grande esperto di diritto amministrativo e del lavoro (a lui si era rivolta anche la dr.ssa Simona Milani, ex dg di Retesalute).
Nelle scorse ore la vicenda è arrivata all'esito finale: gli atti a carico della professoressa Corbetta sono stati archiviati. La dottoressa Immacolata Gravallese - dirigente della Provincia di Bergamo - ha infatti messo ''nero su bianco'' come la docente stesse svolgendo una ''attività didattica nei confronti dei soci dell'associazione casatese che aderiscono ad un programma di educazione permanente''. Pertanto l'iniziativa ''non può che ricadere nella deroga all'obbligo di abilitazione, giustificata appunto dal ruolo e dalla circostanza, ben diversa da quelli in cui operano i servizi del turismo''.
Una interpretazione che, come si legge nell'ordinanza di archiviazione del verbale, è stata sottoposta a Regione Lombardia che non ha fornito diverse indicazioni in merito.

Insomma, una vicenda che si è giustamente chiusa con il finale che ci si attendeva. In molti avevano manifestato solidarietà alla professoressa Corbetta: dal presidente di UTE Samuele Baio, al sindaco di Casatenovo Filippo Galbiati, che aveva addirittura ipotizzato la possibilità di farsi carico dell'eventuale multa, sostenendo la causa dei volontari che operano gratuitamente a favore della sua comunità.
Diverse associazioni culturali dell'intero stivale si erano unite sottoscrivendo una petizione a sostegno della docente, poi inviata al sindaco Giorgio Gori nella speranza che potesse intervenire sulla questione. Un appello caduto nel vuoto, ma ci ha pensato la Provincia di Bergamo ad accogliere il ricorso, archiviando il verbale notificato alla professoressa Rosita e facendo anche chiarezza sul tema. Con un pizzico di buonsenso soprattutto, quello che forse si sarebbe potuto utilizzare sin dal principio.
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