Oggiono: perdono e carità i temi al centro della messa dedicata a San Lorenzo

Grande partecipazione alla messa dedicata alla festa di San Lorenzo, il 10 agosto, nell'omonima chiesa di Oggiono. Durante la celebrazione delle 8.30 di stamani, don Maurizio Mottadelli ha ricordato alcuni valori, tra cui il perdono, il martirio e la carità, che il santo ha protetto e diffuso nel corso della sua vita e con la sua testimonianza.

Il parroco don Maurizio Mottadelli

"Quest'oggi ricordiamo e celebriamo San Lorenzo" ha esordito il parroco durante l'omelia. "Vissuto nel III secolo, durante la sua vita terrena svolgeva il prezioso servizio di diacono, quindi di servitore dei poveri. Il suo incarico di diacono e la sua vita da martire non sono due cose contrapposte, ma neanche due realtà legate tra loro; tuttavia, possiamo dire che il suo servizio ai poveri, cioè la carità, e dall'altra parte il martirio sono due facce di un'unica medaglia, perché quale testimonianza è più feconda della carità?".

Con questa domanda si è aperta la riflessione sul significato del martirio, quindi della testimonianza, osservata anche nella prospettiva della fede nella vita quotidiana e nella società odierna. "Quando la carità è vera e autentica, anche senza parole, diventa una testimonianza" ha proseguito don Maurizio. "In questo modo San Lorenzo rievoca l'importanza di essere discepoli di Gesù, che, come abbiamo ascoltato nel Vangelo di Giovanni, ha dato la sua vita per noi e ci ha donato una profezia: quando sarà innalzato sulla croce, attirerà tutti a sé. Se noi oggi siamo qui a celebrare l'Eucaristia, duemila anni dopo questo Santo, martire e diacono, è proprio per questo. Se Dio non si fosse fatto uomo e non fosse salito sulla croce per noi, noi non saremmo suoi discepoli e non avremmo creduto in Lui, che sarebbe stato un uomo come un altro, e non avremmo avuto testimonianza del perdono, che è ciò che ci attira a Lui''.

Un'altra importante considerazione, scaturita dall'esempio di San Lorenzo e dalle letture, è stato il ruolo del perdono all'interno dei rapporti interpersonali.
"Ancora oggi - ha concluso il sacerdote - in un mondo dilaniato dalle guerre o in una società come la nostra, in cui ci si contrappone e sembra che, per affermare se stessi, si debba passare attraverso il sopprimere e lo schiacciare gli altri''.

I volontari della Pro Loco

''Allora l'invito che ci offre questa festa, la Chiesa e la Croce di Cristo è di vivere una testimonianza che sia carità o una carità che sia testimonianza, soprattutto in questa dimensione collettiva di comunità, e di essere discepoli, delle famiglie che sanno vivere la realtà del perdono: questo è necessario perché è inevitabile, quando si vive insieme, che ci siano contrapposizioni o emergano diverse prospettive che non coincidono tra loro; però tutto questo richiama il messaggio per cui tutto si supera nella misura in cui si è capaci di perdonare, di non conservare rancore o astio e di perseguire il bene superiore all'affermazione dei nostri interessi e dei nostri punti di vista''.

Con queste parole e questo messaggio emblematico nel ricordo di San Lorenzo, è giunta al termine la messa, accompagnata dalla distribuzione di ceri, chiamate "Lacrime di San Lorenzo", insieme ad alcuni pensieri sulle stelle cadenti, da parte della Pro Loco. Durante la celebrazione, i volontari hanno avuto la possibilità di pregare per il suffragio per i volontari defunti dell'associazione locale. Inoltre, saranno impegnati anche il pomeriggio di domenica 13 agosto, con la Lorenziade, un evento di intrattenimento musicale, animato da momenti di poesia.

Motivati dal desiderio e dalla speranza di una sentita partecipazione, i soci della Pro Loco invitano tutti i cittadini per l'occasione, per proseguire con i festeggiamenti e diffondere questo clima di condivisione e spensieratezza.

V.I.
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