Meloni, Zelensky e quel che appare...
Se l'occhio a volte inganna, è la mente attenta che può “fare giustizia”!
Così mi viene da pensare quando via via si snodano molti servizi mediatici, specie televisivi, che finiscono col veicolare solo apparenti “verità”.
Come nel gioco "clandestino" delle tre carte o dei 3 bicchieri con “moneta occulta” che a volte caratterizzavano le feste paesane, in TV spesso si assiste a narrazioni da "prestigiatore", dove la "verità" non è quel che appare ma è quella perlomeno affidata all'incrocio delle fonti ma soprattutto all'esercizio aggiunto della riflessione.
Prendiamo la nostra Premier (uso questo termine al femminile ma forse alla Meloni andrebbe bene, come da lei sostenuto, la definizione "Il Presidente del Consiglio"): dopo aver rappresentato all'Opposizione un modello di critica aspra e battagliera al "Sistema" ora, da Premier, sembra aver assunto le vesti moderate di chi piace ai Mercati e alle élite: da paladina di una destra sociale giustamente attenta ai più sfavoriti alla " oculata ancella" degli interessi dei più forti.
Gli esempi, per chi vuole vederli, si sprecano: dalla soppressione del Reddito di Cittadinanza alla avversità al Salario Minimo. Dal lisciare gli evasori, pur di solo presunta necessità, definendo le tasse come un " pagamento del pizzo" al taglio percentuale della spesa sanitaria, ovviamente in ossequio di quei " conti in ordine" che rassicurano i potenti " Investitori Istituzionali" notoriamente votati ai propri interessi speculativi.
Ma dove sta il gioco di "prestigio" abilmente simulato?
Nel cercare di ri-vestirsi a fasi alterne coi panni demagogici del buon padre (in questo caso madre) di famiglia attento in qualche modo anche agli interessi dei meno tutelati.
La tassazione una tantum degli extra profitti della banche o dell'apparente ripensamento sul salario minimo sembrano proprio appartenere a questa sottile quanto astuta strategia. Una cosa è certa: questa Premier Donna ci sa fare nel muoversi accortamente nei meandri della politica d'immagine.
Ma, a ben guardare, e stando volutamente a questi due esempi " acchiappa consensi": quali gli effetti reali di tali " mosse"?
Le banche sì (che poi sicuramente ne scaricheranno variamente gli effetti sui propri clienti meno "attenti" come del resto è un evidente palliativo l'esposizione del prezzo medio regionale dei carburanti presso gli esercenti) ma i grandi colossi energetici pubblici e semipubblici no? E scommettiamo che abilmente la Premier ed i suoi troveranno una soluzione " pastrocchio" e di pura facciata anche per il "salario minimo"? E quale reale "Opposizione" abboccherà al "giochetto"?
E sotto quale bicchiere sarà messa realmente la “moneta”?
Ma stiamo ora a Zelensky, il "disinteressato" ed instancabile Paladino del Popolo Ucraino.
Nel “gioco”, assai tragico in questo caso, delle “3 carte” lui sembra svolgere, appunto, molteplici e a volte opposti ruoli: da guerresco ambasciatore non solo del suo ingiustamente aggredito e martoriato Popolo ma addirittura dei “Valori Occidentali”, a dialogante “interprete” di una solo presunta volontà di Pace.
Da altrettanto presunto esponente di una società democraticamente “libera” a soppressore di emittenti mediatiche interne. Da demagogico interlocutore planetario di ogni nazione “libera”, come del resto i suoi più stretti collaboratori, a interessato propugnatore di lucrose “ricostruzioni” pur ancora con guerra in corso sempre più aspra.
Da elemento presuntivamente unificante di gran parte, non solo a suo dire, del Pianeta schierato con il suo Popolo ingiustamente aggredito a ben più modesto alfiere di una parte minoritaria globale unita da interessi congiunti non sempre di specchiata finalità.
Soprattutto da sistematico elargitore, apertamente favorito da quasi tutti i grandi media occidentali, di presunte fondate notizie di guerra a più che probabile “pedina divulgativa” di interessi vari del cosiddetto “Mondo libero” che, attraverso questi stessi media compiacenti, contribuiscono a “formare” l'opinione pubblica meno incline ad approfondire.
Come spiegare altrimenti le sue anacronistiche assegnazioni al “nemico” dell'auto-sabotaggio del gasdotto Nord Stream 2, attribuite poi nei fatti e da più fonti alle forze ucraine, o della simil, sempre imminente, minaccia del bombardamento della centrale nucleare di Zaporižžja, compresa l'ultima smentita da parte delle autorità internazionali preposte? Ci sarebbero poi molti altri episodi che definire dubbi sarebbe un evidente eufemismo.
Ma limitiamoci solo all'escalation che ha portato a smentire gradualmente nei fatti sia gli iniziali prudenti invii bellici del “blocco Occidentale”a sostegno (quasi obbligato) dello Stato aggredito e diventati sempre più distruttivi (oltre che offensivi e non solo difensivi) e alle pur abili dichiarazioni circa la sola azione di difesa del proprio territorio, e quindi sacrosanta, al quasi ormai sistematico attacco, non solo attraverso i droni, al territorio russo arrivando persino a Mosca.
Alla faccia di una reale escalation nucleare!!!
Chi oggi ha veramente ancora il coraggio di definirla una guerra solamente difensiva?
Sarà un puro caso che entrambi i personaggi che ho qui volutamente e necessariamente solo tratteggiato si sono così vicendevolmente piaciuti? inviterei tutti a ben valutare, al di là di appartenenze politiche e sociali.
Mi fermo altrettanto volutamente qui, pur avendo molti altri esempi a comprova.
Una cosa è certa, come dicevano alcuni: La memoria è un “vizio” che occorre sempre tener vivo!
Fantasie ingiustificate e altrettanto manipolatorie? Giudichi il lettore...
Così mi viene da pensare quando via via si snodano molti servizi mediatici, specie televisivi, che finiscono col veicolare solo apparenti “verità”.
Come nel gioco "clandestino" delle tre carte o dei 3 bicchieri con “moneta occulta” che a volte caratterizzavano le feste paesane, in TV spesso si assiste a narrazioni da "prestigiatore", dove la "verità" non è quel che appare ma è quella perlomeno affidata all'incrocio delle fonti ma soprattutto all'esercizio aggiunto della riflessione.
Prendiamo la nostra Premier (uso questo termine al femminile ma forse alla Meloni andrebbe bene, come da lei sostenuto, la definizione "Il Presidente del Consiglio"): dopo aver rappresentato all'Opposizione un modello di critica aspra e battagliera al "Sistema" ora, da Premier, sembra aver assunto le vesti moderate di chi piace ai Mercati e alle élite: da paladina di una destra sociale giustamente attenta ai più sfavoriti alla " oculata ancella" degli interessi dei più forti.
Gli esempi, per chi vuole vederli, si sprecano: dalla soppressione del Reddito di Cittadinanza alla avversità al Salario Minimo. Dal lisciare gli evasori, pur di solo presunta necessità, definendo le tasse come un " pagamento del pizzo" al taglio percentuale della spesa sanitaria, ovviamente in ossequio di quei " conti in ordine" che rassicurano i potenti " Investitori Istituzionali" notoriamente votati ai propri interessi speculativi.
Ma dove sta il gioco di "prestigio" abilmente simulato?
Nel cercare di ri-vestirsi a fasi alterne coi panni demagogici del buon padre (in questo caso madre) di famiglia attento in qualche modo anche agli interessi dei meno tutelati.
La tassazione una tantum degli extra profitti della banche o dell'apparente ripensamento sul salario minimo sembrano proprio appartenere a questa sottile quanto astuta strategia. Una cosa è certa: questa Premier Donna ci sa fare nel muoversi accortamente nei meandri della politica d'immagine.
Ma, a ben guardare, e stando volutamente a questi due esempi " acchiappa consensi": quali gli effetti reali di tali " mosse"?
Le banche sì (che poi sicuramente ne scaricheranno variamente gli effetti sui propri clienti meno "attenti" come del resto è un evidente palliativo l'esposizione del prezzo medio regionale dei carburanti presso gli esercenti) ma i grandi colossi energetici pubblici e semipubblici no? E scommettiamo che abilmente la Premier ed i suoi troveranno una soluzione " pastrocchio" e di pura facciata anche per il "salario minimo"? E quale reale "Opposizione" abboccherà al "giochetto"?
E sotto quale bicchiere sarà messa realmente la “moneta”?
Ma stiamo ora a Zelensky, il "disinteressato" ed instancabile Paladino del Popolo Ucraino.
Nel “gioco”, assai tragico in questo caso, delle “3 carte” lui sembra svolgere, appunto, molteplici e a volte opposti ruoli: da guerresco ambasciatore non solo del suo ingiustamente aggredito e martoriato Popolo ma addirittura dei “Valori Occidentali”, a dialogante “interprete” di una solo presunta volontà di Pace.
Da altrettanto presunto esponente di una società democraticamente “libera” a soppressore di emittenti mediatiche interne. Da demagogico interlocutore planetario di ogni nazione “libera”, come del resto i suoi più stretti collaboratori, a interessato propugnatore di lucrose “ricostruzioni” pur ancora con guerra in corso sempre più aspra.
Da elemento presuntivamente unificante di gran parte, non solo a suo dire, del Pianeta schierato con il suo Popolo ingiustamente aggredito a ben più modesto alfiere di una parte minoritaria globale unita da interessi congiunti non sempre di specchiata finalità.
Soprattutto da sistematico elargitore, apertamente favorito da quasi tutti i grandi media occidentali, di presunte fondate notizie di guerra a più che probabile “pedina divulgativa” di interessi vari del cosiddetto “Mondo libero” che, attraverso questi stessi media compiacenti, contribuiscono a “formare” l'opinione pubblica meno incline ad approfondire.
Come spiegare altrimenti le sue anacronistiche assegnazioni al “nemico” dell'auto-sabotaggio del gasdotto Nord Stream 2, attribuite poi nei fatti e da più fonti alle forze ucraine, o della simil, sempre imminente, minaccia del bombardamento della centrale nucleare di Zaporižžja, compresa l'ultima smentita da parte delle autorità internazionali preposte? Ci sarebbero poi molti altri episodi che definire dubbi sarebbe un evidente eufemismo.
Ma limitiamoci solo all'escalation che ha portato a smentire gradualmente nei fatti sia gli iniziali prudenti invii bellici del “blocco Occidentale”a sostegno (quasi obbligato) dello Stato aggredito e diventati sempre più distruttivi (oltre che offensivi e non solo difensivi) e alle pur abili dichiarazioni circa la sola azione di difesa del proprio territorio, e quindi sacrosanta, al quasi ormai sistematico attacco, non solo attraverso i droni, al territorio russo arrivando persino a Mosca.
Alla faccia di una reale escalation nucleare!!!
Chi oggi ha veramente ancora il coraggio di definirla una guerra solamente difensiva?
Sarà un puro caso che entrambi i personaggi che ho qui volutamente e necessariamente solo tratteggiato si sono così vicendevolmente piaciuti? inviterei tutti a ben valutare, al di là di appartenenze politiche e sociali.
Mi fermo altrettanto volutamente qui, pur avendo molti altri esempi a comprova.
Una cosa è certa, come dicevano alcuni: La memoria è un “vizio” che occorre sempre tener vivo!
Fantasie ingiustificate e altrettanto manipolatorie? Giudichi il lettore...
Germano Bosisio