Casatenovo: la chiesina di San Rocco gremita per la messa dedicata al patrono

"La fede in San Rocco è testimonianza di altruismo. Per questo è importante tenere aperta la chiesa". In queste semplici parole c'è tutto l'affetto che lega Gabriele Riva e la sua famiglia alla chiesina di San Rocco a Casatenovo. 



I volontari che si occupano della chiesa di San Rocco assieme al parroco don Antonio Bonacina (al centro), all'assessore Daniele Viganò e al vicesindaco Marta Comi, gli ultimi due da sinistra.

Un sentimento, quello verso il piccolo edificio sacro di via Castelbarco, trasmesso al signor Riva dal padre Giovanni, storico custode della chiesina sin dagli anni Settanta del secolo scorso. Da quando Giovanni Riva è venuto a mancare, due anni fa, è grazie alla famiglia di Gabriele e ad alcuni loro amici se i casatesi possono coltivare la fede verso il Santo originario di Montpellier.



Gabriele Riva



La messa svoltasi questa mattina, proprio nel giorno dedicato a San Rocco, rappresenta il punto più alto di questo culto. "San Rocco è un santo della carità. Ha dedicato tutta la sua vita ai malati di peste, senza mai tirarsi indietro. Celebrare la figura di questo Santo significa non perdere la nostra storia di uomini e donne che si sono dedicate agli altri" ha spiegato don Antonio Bonacina, parroco di Casatenovo, durante l'omelia. "Questa messa vuole essere un incoraggiamento non solo a dedicarsi agli altri ma anche a prendere con gioia la vita con le sue situazioni, i suoi problemi e le prospettive che non sempre si riesce ad intravedere". 



Il parroco Don Antonio Bonacina

Fuori dalla chiesina seicentesca, una piccola folla ascoltava in silenzio le parole del sacerdote. In tanti si erano radunati nella piccola piazzetta nonostante il caldo. Oltre all'assessore Daniele Viganò e al vicesindaco Marta Comi, erano presenti diversi ospiti della RSA Maria Monzini e della comunità sociosanitaria La Mia Casa. 



"Durante l'anno la Pro Loco e l'associazione Sentieri e Cascine accompagnano i ragazzi delle medie a visitare alcuni luoghi storici di Casatenovo, compresa la chiesina di San Rocco" ha ricordato Gaia Riva, figlia di Gabriele in prima linea assieme ai genitori nella gestione della chiesetta. "Come volontari che si occupano di questo luogo siamo in sette. Oltre al 14, 15 e 16 agosto, riusciamo aprire la chiesa la seconda e la quarta domenica di ogni mese". 



Gaia Riva, figlia di Gabriele Riva



Il coro

San Rocco, lo ricordiamo, non era un religioso, bensì un laico, figlio di nobili benestanti deceduti quando lui era giovane. Dopo aver venduto i beni di famiglia, egli entrò nel terz'ordine francescano e intraprese un lungo pellegrinaggio dalla Francia a Roma per pregare sulle tombe dei Santi Pietro e Paolo. Durante questo viaggio, Rocco si fermò spesso ad assistere i malati, pregando per loro e invocandone la guarigione. Egli poi rimase colpito in prima persona dalla peste e si rifugiò in un bosco vicino a Piacenza. Riuscì a salvarsi e a guarire grazie a un cane che gli portava pane e acqua tutti i giorni. Con il tempo, San Rocco iniziò ad essere venerato come il Santo protettore dei malati di tutte le malattie infettive. 



"Quando abbiamo riaperto la chiesina dopo la pandemia, quindi nel 2021, in tanti sono venuti qui a pregare. Mio nonno raccontava che suo nonno gli aveva detto che qui a Casatenovo durante l'epidemia di colera nell'Ottocento non moriva nessuno" ha sottolineato Gabriele Riva una volta terminata la celebrazione eucaristica. "Assieme all'amministrazione comunale, siamo riusciti a ripristinare l'iniziativa". 



Il parroco con la reliquia di San Rocco

Nata negli anni Sessanta, su iniziativa di Giovanni Riva, la festa di San Rocco a Casatenovo, si ingrandì progressivamente e attirò un numero sempre maggiore di persone. "Fino agli anni Ottanta si organizzavano concerti e giochi come il salto dell'oca e la cuccagna. Alcuni anni arrivarono anche mille persone. Negli ultimi anni, invece, c'era semplicemente un rinfresco organizzato da mio padre. Con l'arrivo del Covid, abbiamo sospeso anche quest'iniziativa" ha ricordato il signor Riva. 



"Pensa, questa piazzetta rappresenta il centro del centro storico di Casatenovo. Nel raggio di ottocento metri ci sono tutti gli edifici più importanti, dalla chiesa parrocchiale a villa Greppi e villa Facchi".
A. B.
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