Molteno: 'I Paip' alla ribalta nazionale. Storia della band nata negli anni Settanta

Due sorelle gemelle omozigote, Patrizia e Iris sono il duetto canoro della band di cui fanno parte anche i fratelli Alessandro e Piermauro Butti. Sono tutti sono originari di Valmadrera, oggi residenti a Molteno: il loro quartetto li ha portati a una visibilità nazionale. É una storia di un tempo ormai passato, di giornali in bianco e nero, di fotografie analogiche ma di memorie vive nei cuori di chi le ha vissute. "Le gemelle-usignolo", titolava cinquant'anni fa il quotidiano il Giorno, raccontando delle sorelle che scaldavano il pubblico.

Alcune immagini della band moltenese tratte dai giornali locali e nazionali dell'epoca

La storia de "I Paip" (dalle iniziali dei fondatori: Patrizia, Alessandro, Iris e Pier Mauro), un quartetto di musica leggera che ancora oggi porta animazione e vivacità in sagre e ristoranti, nasce agli inizi degli anni Settanta del secolo scorso.
I fratelli Piermauro e Alessandro Butti, allora membri del gruppo "I cobra" vedono esibirsi al saggio scolastico Patrizia e Iris dell'Oro, due sorelle gemelle, all'epoca 13enni e hanno un'intuizione. Propongono loro di cantare insieme per il concorso canoro di musica italiana provinciale che il gruppo vince, accendo alle fasi regionali. La vittoria le porta al concorso nazionale da cui escono trionfanti: si spalancano così per loro le porte del mondo della musica, con esibizioni in tutta Italia e apparizioni televisive.
Nel 1974, in qualità di vincitori dei concorsi nazionali artistici dell'ENAL del 1973, parteciparono alla XIV edizione della rassegna televisiva "Piccola ribalta", che si tenne in Puglia. In quegli stessi anni si recarono alla galleria del Duomo a Milano, nello studio del maestro Ravasini che propose loro un'avvincente sfida: registrare una sigla per un disco con i personaggi della Walt Disney.

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"Paperon de paperoni" è il titolo del testo cantato dal complesso. Negli anni sono state numerose le collaborazioni con gli artisti di settore: "I Paip" hanno cantato canzoni di Giuseppe Mazzoleni e del paroliere Valter Orsatti, di Giovanni Danzi ("mattino in Brianza"), Giovanni Cama (autore della canzone "nelle mani del Signore", che il complesso cantò a Bari nel 1974 e finì sulla rete televisiva Rai) Carlo e Franco Santomassimo e Sergio Scorzillo. Patrizia, in modo particolare, venne formata dal maestro Mazzoleni: "Andavo a lezione da lui, che mi ha insegnato a solfeggiare, a trasformare la chiave di violino in chiave di basso. Quando preparavamo i brani con il gruppo, andavamo da lui a farli ascoltare" ricorda.

Arrivò il periodo dell'inserimento in una casa discografica e in un'agenzia che programmava inserimenti pubblicitari e spettacoli. "Facevamo parte della casa discografica Rifi e Corrado Mantoni era il nostro manager: con Marina Donato aveva creato "Amica", un'agenzia di Roma per gestire i cantanti" spiega Piermauro.
In questi anni ci furono incontri con noti personaggi del mondo musicale e dello spettacolo: I ricchi e poveri, un ancor giovane Vasco, Loredana Berté, Iva Zanicchi, i dik dik, Gino Bramieri, Little Tony. Il gruppo valmadrerese era ormai alla conquista di palcoscenici, tanto che "I Paip" si esibirono in numerose città italiane come Matera, Bari, Salsomaggiore, Roma, Novara e fecero un'apparizione alla televisione svizzera esibendosi con un loro brano. Furono per loro anche gli anni delle ospitate in radio, come Radio Monte Carlo, Capodistria. Innumerevoli, poi, le apparizioni sui quotidiani locali come il Giornale di Lecco, TV Lecco, il Giorno che seguivano di volta in volta i loro successi. Erano gli anni della loro celebrità che hanno vissuto intensamente e con estrema attenzione anche per i dettagli: a Lecco, un sarto personale si prendeva cura della loro immagine, realizzando completi che si attagliavano perfettamente sul loro corpo. Spesso si trattava di vestiti con camice colorate e vaporose tanto che le sorelle Dell'Oro vennero chiamate a Roma per posare durante le prove per la TV a colori.

"Abbiamo proseguito fino al 1984 quando per motivi personali e familiari, ci siamo fermati senza lanciarci nella professione" ha spiegato Iris. Con l'andare avanti degli anni, anche le esigenze sono mutate: dal gruppo erano nate due rispettive famiglie e la conciliazione di questa passione che li portava in giro per tutta l'Italia con il lavoro e la vita personale iniziava a farsi complicata. "Tante volte, appena scesi dal treno, andavamo dritte a lavorare - confidano le gemelle, rievocando un aneddoto - Una volta in rientro da Roma, ci siamo addormentate e ci ha svegliato il capotreno quando eravamo quasi a Sondrio, invitandoci a scendere per riprendere il treno che tornava a Lecco".

Le scelte di vita nulla contano davanti a una passione così travolgente. Ci sono interessi che, anche se accantonati, sanno tornare vivi. Ed è successo anche al complesso musicale che, su spinta di Patrizia, si è riformato nel 2012, portando la musica leggera richiesta dal mercato in piazze, sale da ballo, scuole di ballo, notti bianche e ristoranti. Il logo è stato disegnato dall'architetto Carlo Meda. "La musica mi fa stare bene: non posso vivere senza - ha confidato Patrizia - Quando ho deciso di riprendere a cantare dopo una lunga pausa, non è stato semplice. Non ho mai avuto la paura del palcoscenico anche se l'emozione c'è sempre perchè si vuole sempre dare il meglio. Quando sono tornata a cantare in pubblico, dopo tanti anni, mi sono passate davanti tutte le esperienze passate e tutto il resto è venuto naturale". Gli altri membri sono stati catturati dallo stesso entusiasmo per la musica che, pur con il trascorrere degli anni, non si spegne mai. Su un aspetto sono tutti d'accordo: "La soddisfazione più grande è vedere la gente che canta e balla con noi. Sembra sempre di essere tra amici, anche quando è la prima volta. Questo ci dà la carica e la motivazione. Noi vogliamo trasmettere loro il divertimento".

La musica in questi anni è molto cambiata, ma i loro ricordi rimarranno sempre nel loro cuore e impressi nelle immagini e nei ritagli di pagine di giornale che conservano gelosamente. "Il ricordo più bello è stato cantare con l'orchestra dal vivo - ammettono all'unisono - In quel anni c'era professionalità e serietà nella musica: ora è tutto molto diverso, un mondo completamente cambiato. Abbiamo avuto esperienze con tanti professionisti, come Corrado Mantoni che ha frequentato spesso la nostra casa ma per noi era la normalità. Non abbiamo mai pensato di immortalare quei momenti: abbiamo vissuto il rapporto familiare con lui e con gli professionisti. Dal punto di vista artistico, ci divertivamo insieme".

Mentre raccontano i momenti di celebrità vissuti, le due sorelle intonano spesso le canzoni, mostrando un grande affiatamento e Piermauro è in sala di registrazione a preparare i pezzi per i prossimi spettacoli. La musica scorre nelle loro vene e fa vibrare le loro corde vocali. Non si può che rimanerne conquistati.
M.Mau.
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