Aumentano le vittime del Lago: problema culturale, investire sulla prevenzione e sull'educazione
Giacomo Zamperini
Il bollettino delle vittime del nostro lago mostra numeri preoccupanti ed una situazione da affrontare con urgenza. È innegabile che si tratti di un problema culturale perché mentre chi è nato e vive sul lago ne conosce le insidie, chi arriva da lontano ha una scarsa conoscenza dei rischi legati alla balneabilità. Non per caso, nella quasi totalità dei casi i morti sono di origine straniera.
Non è sufficiente tappezzare di cartelli le zone non balneabili, se prevale l’inconsapevolezza o, peggio, l’incoscienza di chi sottovaluta il pericolo. Dobbiamo anche dare informazioni utili sui pericoli che si corrono nel fare il bagno, senza dare nulla per scontato, dal pericolo per chi non sa nuotare alle congestioni, senza dimenticare la profondità e le correnti caratteristiche del lago.
Sicuramente è necessario e utile intervenire per aumentare i controlli e i presidi di sicurezza sulle rive, in particolar modo sulle spiagge che si creano con l’abbassamento del livello dell’acqua, penso ad esempio alla zona tra i due ponti di Lecco così come quella della Malpensata dove recentemente ha perso la vita un ragazzo di soli 18 anni. La triste realtà è che gli episodi di annegamento non sono dovuti alla carenza di attività di pattugliamento o di strumentazione idonea – come l’idroambulanza recentemente inaugurata – ma all’insufficiente educazione e formazione ad un corretto comportamento da tenere. Un discorso simile a quello che si fa per la montagna, dove non si va in ciabatte ma si mettono gli scarponi. Prevenire è sempre meglio che curare.
Nei prossimi giorni, proprio con la Guardia Costiera Ausiliaria, svolgerò un sopralluogo per individuare i punti nevralgici sui quali intervenire attraverso soluzioni ed interventi concreti. Certo sarebbe utile organizzare dei momenti formativi ad hoc nelle scuole, sia per la sicurezza in montagna che per quella sul nostro lago, coinvolgendo il Soccorso Alpino e le altre realtà sopra citate.
Se questi interventi potranno essere utili per salvare anche solo una vita, vale la pensa investire risorse per promuoverli.
Giacomo Zamperini, consigliere regionale