Una monticellese a Venezia/2: primo giorno di red carpet e di film. 'Chicche' e delusioni

Ieri vi avevo raccontato le tante emozioni della vigilia della Mostra del Cinema e pronti via già subito la prima giornata è stata intensa di incontri ma soprattutto di visioni. Bisogna dire che sono stata io stessa a complicarmi la vita: il mio programma giornaliero prevedeva quattro film ed una serie di corti a cui si aggiunge l’organizzazione del red carpet di apertura, praticamente un’operazione impossibile, ma fidatevi che sarà solo una delle tante per questa avventura veneziana. 
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Prima di partire con il racconto della giornata occorre fare una specifica sulla questione red carpet. I posti per i pubblico sono aperti a tutti e per stare d’avanti basta presentarsi alla mattina praticamente all’alba e presidiare la propria conquista fino alla sera. Negli anni di Mostra del Cinema sono riuscita a creare una rete di contatti di veterani come me che permette di fare una vera e propria cordata e assicurarci i posti migliori¸ una specie di fight club che permette di aiutarci a vicenda. Sveglia alle 6.10 con poco più di 4 ore di sonno e subito in missione verso il palazzo del cinema dove alle 7.00 avevamo preso posizione. Il tempo atmosferico non è stato per nulla clemente, la pioggia, ma soprattutto il freddo ci hanno messo a dura prova e ci hanno obbligate ad armarci di impermeabili e felpe come se fossimo in pieno autunno. 
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Il mio Festival è stato inaugurato con la visione proprio del film di apertura visto in Sala Darsena in anteprima stampa. Amo la Mostra con tutto il mio cuore, ma c’è una cosa che non rimpiango per niente: l’aria condizionata e quella della Sala Darsena non scherza. Già provata dalla pioggia mi sono ritrovata a dover arrangiarmi con salviette ed un maglioncino. Il film “comandante” vede alla regia Edoardo de Angelis e come protagonista Pier Francesco Favino nel ruolo di Salvatore Todaro, comandante di sottomarini passato alla storia per aver tratto in salvo dei soldati belgi. Devo ammettere che mi ha lasciato un po' l’amaro in bocca in quanto è una pellicola che può essere divisa in due.
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La prima parte a mio parere è un po' confusionaria, non si capisce cosa debbano fare i  personaggi e la loro motivazione, ma soprattutto parti ridondanti ed effetti speciali che lasciano a desiderare. Scavalcata la prima ora però “Comandante” prende una magica accelerata diventando un film dal grande spessore che fa riflettere sull’essere uomo e soldato. Ci sono momenti veramente emozionanti che mostrano come due fazioni opposte siano in grado di condividere un pasto e il canto di una canzone. Un film che merita la visione e dovrebbe essere mostrato nelle scuole, insomma promosso. 
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Se Comandante mi ha tutto sommato convinto, lo stesso non si può proprio dire de “L’ordine del tempo” di Liliana Cavani. Al centro della storia c’è un gruppo di amici che scopre l’arrivo imminente di un meteorite che distruggerà la Terra; una pellicola che cerca di insegnare l’importanza del tempo. Visto che siamo in tema, non consiglio questo film. Mi sono poi fiondata in Palabiennale dove ho visto alcuni corti piuttosto interessanti. 
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Alle 17.45 le luci del red carpet si sono accese, immediatamente sistemati nelle nostre posizioni ci siamo preparati all’inaugurazione. Uno ad uno sono arrivati i primi ospiti, tra tutti possiamo ricordare il ministro dei trasporti Matteo Salvini, il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano e Matteo Renzi che sembrava totalmente disorientato e alcuni volti noti dello spettacolo come Carlo Cracco, Lazza, Bianca Ernst Knam , Bianca Balti e Malika Ayane.
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Vi ricordate quando proprio ieri vi parlavo dello sciopero degli attori? Ecco, inizialmente il film d’apertura doveva essere Challengers di Guadagnino poi sostituito con il Cmandante, ma il regista, (vincitore l’anno scorso del leone d’argento come  migliore regia) ha pensato bene di apparire comunque. È stato poi il turn della sfilata delle giurie e del cast del film Comandante dove c’è stato un piccolo siparietto con Giuseppe Brunetti, interprete nel film del cuoco Gigino che ci ha fatto veramente emozionare. Ieri tutti attendevamo con grande speranza George Clooney che era stato avvistato a Venezia, ma nulla da fare, a sfilare sul red carpet c’era soltanto la moglie Amal. 
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Stanca morta dopo il carpet ho pensato bene di farmi una doppietta di film serali. Prima ho visto “Melk” , una pellicola facente parte della sezione giornate degli autori che racconta la storia di una donna incinta che perde il figlio ed inizia a produrre latte senza sosta. Avevo molte aspettative che sono state tutte rispettate da un film con i dialoghi ridotti al minimo e che racconta di una profonda mancanza. Non so se uscirà mai in Italia, ma il mio consiglio è di correre a vederlo. Infine la giornata si è conclusa con “El conde” di Pablo Larrain con un Pinochet in versione vampiro. È un film tutto in bianco e nero curato e bellissimo che porta avanti una grande satira verso i poteri mondiali non risparmiando niente a nessuno. 
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Questa prima giornata mi ha distrutto, ma ho pochissimo tempo per riposare, già oggi ci sarà una delle giornate più impegnative, è prevista la premiere di ferrare e si vocifera che possa venire Patrick Dempsey, inutile dire che sarà lui il mio obiettivo. 
Giorgia Monguzzi
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