Oggiono: rinviata al 2025 la visita di Monsignor Delpini nel decanato

Non ci sarà l’attesa visita pastorale dell’Arcivescovo di Milano Monsignor Mario Delpini presso il decanato di Oggiono tra ottobre e novembre. Lo ha annunciato ieri sera don Maurizio Mottadelli, responsabile della comunità pastorale San Giovanni Battista, durante l’omelia della messa delle 21. 
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Il parroco don Maurizio Mottadelli

''Monsignor Delpini mi ha telefonato questa mattina. Mi ha spiegato che, stando alle informazioni che arrivano da Roma, non gli sarà possibile conciliare la partecipazione al sinodo dei vescovi in corso in quel periodo con la visita pastorale nel nostro decanato. Pertanto, tale visita è stata rimandata al maggio – giugno 2025'' ha spiegato il sacerdote di fronte ai fedeli. 
In tanti erano accorsi nella chiesa parrocchiale di Sant’Eufemia per festeggiare i primi quindici anni di vita della comunità pastorale che riunisce Annone, Ello, Imberido e Oggiono. Presenti Chiara Narciso, sindaco di Oggiono, Patrizio Sidoti, sindaco di Annone, e Danilo Riva, vicesindaco di Ello.
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''Questi quindici anni sono serviti a farci crescere nella fede. La nostra comunità vale nella misura in cui è unita intorno al Signore, alla sua parola e all’Eucarestia'' ha aggiunto don Maurizio Mottadelli.
Ricollegandosi alla notizia appena comunicata, il parroco ha poi sottolineato l’importanza del sinodo dei vescovi che si svolgerà tra l’autunno 2023 e l’inizio 2024. ''Potrebbe emergere un cambiamento radicale nel modo di intendere la Chiesa. Non si tratta solo di sviluppare una migliore organizzazione, di decidere chi fa cosa. La sinodalità è la riscoperta dell’unità della propria comunità. Un’unità che nasce dall’incontro con il Signore nell’Eucarestia'' ha spiegato il prevosto oggionese. ''Sinodalità significa camminare insieme. Una chiesa sinodale è una chiesa in cui tutti siamo capaci di riscoprire i doni e i crismi che lo Spirito Santo dà ad ogni battezzato. Ogni battezzato dev’essere aiutato a fare in modo che quei crismi diventino un bene a servizio della comunità''.
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In un quadro in cui il numero delle ordinazioni sacerdotali diminuisce di anno in anno, questo principio può avere dei risvolti concreti di notevole importanza. ''Se noi crediamo che la Chiesa è nelle mani di Dio, dobbiamo avere fiducia. Certo, in futuro il prete non potrà più essere il perno di una comunità cristiana. È la comunità che cammina insieme. Nei prossimi mesi sentirete parlare di ministeri ordinati, ovvero di servizi che all’interno della Chiesa vengono riconosciuti ufficialmente'' ha proseguito il parroco. ''Si tratta, per esempio, del catechista o dell’accolito. In particolare, in futuro il catechista potrebbe essere quella figura laica che coordina una comunità. Questi sono alcuni degli argomenti che verranno affrontati durante il sinodo. Ci vorrà tempo affinché maturino''.
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Eppure, l’intera società avrebbe bisogno di un simile cambiamento nella Chiesa. ''Oggi la conflittualità tra le persone ha raggiunto livelli talmente alti che si arriva ad uccidere qualcuno per un parcheggio. In un contesto simile, le comunità cristiane sono la testimonianza di una realtà in cui la diversità è motivo di arricchimento reciproco'' ha concluso don Maurizio Mottadelli.
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Al termine della celebrazione eucaristica, il responsabile della comunità pastorale San Giovanni Battista ha invitato i fedeli a partecipare alle feste che animeranno le varie parrocchie nelle prossime settimane. Infine, don Maurizio ha rivolto un saluto a Laura e Atto, seduti tra i fedeli. Cresciuta ad Imberido, Laura è da parecchi anni volontaria in Etiopia presso le missioni salesiane dove si occupa dell’assistenza e dell’educazione ai bambini ''di strada''. Atto, invece, è nato in Etiopia e lavora come insegnante – educatore presso le scuole salesiane. I due, uniti in matrimonio l’anno scorso in Etiopia, si trovano ora in Italia per un periodo di vacanza.
A.Bes.
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