Una monticellese a Venezia/7: Woody Allen e Sofia Coppola al Festival arrivato al giro di boa
Alla Mostra del Cinema di Venezia siamo arrivati al giro di boa e nonostante le corse e le poche ore di sonno posso dire che un po’ mi dispiace. Questi giorni veneziani sono stati intensi e mi hanno letteralmente preso l’anima; ieri è stata forse l’ultima delle grandi giornate che potevano attirare tanta folla.
Il Lido infatti poco alla volta si sta svuotando. Meno giornalisti, meno pubblico e meno curiosi, diminuiscono le file e purtroppo anche i film da vedere, continua invece lo sciopero degli attori che purtroppo disertano prime e conferenze stampa lasciando i soli registi a sfilare sul tappeto rosso. Ieri era una giornata speciale che sulla carta aveva tutte le carte in regola per essere praticamente impossibile, al Lido infatti sbarcavano Woody Allen e Sofia Coppola.
La mia giornata è iniziata prima delle 8 con l’ormai immancabile coda al bar che ogni giorno diventa sempre più lunga, ma soprattutto più lenta. Dopo l’immancabile caffè con cornetto sono entrata in sala per vedere Priscilla, il nuovo film di Sofia Coppola. Appositamente non avevo visto immagini promozionali né tanto meno trailer per non rovinarmi la sorpresa, fin da subito però la pellicola mi ha conquistata. Ad essere raccontato è il rapporto tra Priscilla ed Elvis visto dal punto di vista di lei, ma il pezzo forte è la firma che ci mette Sofia Coppola che crea qualcosa di spettacolare. Esce l’immagine di una donna intrappolata e costretta a piacere ad un uomo troppo preso da se stesso; è quasi riduttivo però definire così un ritratto che è un vero e proprio caleidoscopio che per la prima volta mette in secondo piano la figura di Elvis. Niente paillette e lustrini, tantomeno esibizioni e canzoni, di Elvis non c’è nulla, c’è solo Priscilla con il suo sguardo e la sua storia. Forse per la prima volta non si parla di Priscilla Presley ma della vera Priscilla che viene accompagnata da dettagli curati e da una colonna sonora studiata alla perfezione.
Ora è il momento di fare una premessa: Woody Allen non mi piace, o almeno ammetto il suo genio e la sua incredibile capacità di scrittura ma non è uno stile di regia che mi piace e per questo motivo avevo messo da parte il suo film. È stato il caso, ma soprattutto l’ora e mezza da riempire a portarmi ad intraprendere la visione di cui non mi sono pentita per nulla. ''Coup de Chance'' che secondo le dichiarazioni dovrebbe essere il suo ultimo film, è una pellicola leggera con tonalità calde e soprattutto molto fresca. È difficile parlarvi della trama perché rischierei di dirvi troppo; è un film piacevole con un bel colpo di scena in grado di far svoltare anche la giornata.
Dopo aver conosciuto i loro lavori, Sofia Coppola e Woody Allen li abbiamo visti in carne ed ossa. Lo ammetto, è stato molto emozionante. Woody Allen è stato il primo ad arrivare e con una disponibilità totale si è concesso al suo pubblico salutando e firmando autografi; non capita proprio tutti i giorni di trovarsi davanti uno dei maestri del cinema internazionale. La vera sorpresa è stata Priscilla Presley per cui avevo tanto pregato, l’attendevo, ci speravo, anche se era data come non presente negli elenchi delle conferenze e poi eccola comparire in tutto il suo fascino. È stata senza dubbio la più generosa, firmando tantissimi autografi per un tempo veramente lungo.
Poi ecco arrivare i due protagonisti Jacob Elordi e Cailee Spaeny, ma soprattutto Sofia Coppola, talento indiscusso e figlia di Francis Ford Coppola, a cui ho fatto i complimenti con il cuore per il bellissimo film che ha realizzato.
L’ultimo incontro della giornata è stato invece con Paolo Conticini incontrato ni corridoi dell’Excelsior dove mi ero rifugiata per prendere un po’ di fiato con Alessia. Lei è una sua grandissima fan: pensate che nel 2018 a Giffoni si era fatta la nottata pur di avere la certezza di incontrarlo e vederla parlare con il suo mito è stato veramente bello.
La giornata per me si è conclusa con la visione del nuovo film di Linklater che mi ha fatto uscire dalla sala veramente soddisfatta. La pellicola ha come protagonista un professore del liceo che per arrotondare lavora per la polizia e si finge serial killer per acciuffare coloro che si servono dei sicari. La storia procede ad un buon ritmo con un ottimo Glen Powell a vestire i panni del protagonista, ho riso, mi sono divertita grazie ad una storia ben scritta in cui non manca l’azione ma si ride dall’inizio alla fine.
Dopo questa giornata pressoché leggera sono già pronta a ripartire alle volta delle sale delle proiezioni, ho già visto una ventina di film sto seriamente rischiando di fare confusioni. L’ospite ch attendo più di tutti è Richard Linklater creatore della trilogia prima dell’alba, prima del tramonto e prima di mezzanotte a cui io sono profondamente legata.
Il Lido infatti poco alla volta si sta svuotando. Meno giornalisti, meno pubblico e meno curiosi, diminuiscono le file e purtroppo anche i film da vedere, continua invece lo sciopero degli attori che purtroppo disertano prime e conferenze stampa lasciando i soli registi a sfilare sul tappeto rosso. Ieri era una giornata speciale che sulla carta aveva tutte le carte in regola per essere praticamente impossibile, al Lido infatti sbarcavano Woody Allen e Sofia Coppola.
La mia giornata è iniziata prima delle 8 con l’ormai immancabile coda al bar che ogni giorno diventa sempre più lunga, ma soprattutto più lenta. Dopo l’immancabile caffè con cornetto sono entrata in sala per vedere Priscilla, il nuovo film di Sofia Coppola. Appositamente non avevo visto immagini promozionali né tanto meno trailer per non rovinarmi la sorpresa, fin da subito però la pellicola mi ha conquistata. Ad essere raccontato è il rapporto tra Priscilla ed Elvis visto dal punto di vista di lei, ma il pezzo forte è la firma che ci mette Sofia Coppola che crea qualcosa di spettacolare. Esce l’immagine di una donna intrappolata e costretta a piacere ad un uomo troppo preso da se stesso; è quasi riduttivo però definire così un ritratto che è un vero e proprio caleidoscopio che per la prima volta mette in secondo piano la figura di Elvis. Niente paillette e lustrini, tantomeno esibizioni e canzoni, di Elvis non c’è nulla, c’è solo Priscilla con il suo sguardo e la sua storia. Forse per la prima volta non si parla di Priscilla Presley ma della vera Priscilla che viene accompagnata da dettagli curati e da una colonna sonora studiata alla perfezione.
Ora è il momento di fare una premessa: Woody Allen non mi piace, o almeno ammetto il suo genio e la sua incredibile capacità di scrittura ma non è uno stile di regia che mi piace e per questo motivo avevo messo da parte il suo film. È stato il caso, ma soprattutto l’ora e mezza da riempire a portarmi ad intraprendere la visione di cui non mi sono pentita per nulla. ''Coup de Chance'' che secondo le dichiarazioni dovrebbe essere il suo ultimo film, è una pellicola leggera con tonalità calde e soprattutto molto fresca. È difficile parlarvi della trama perché rischierei di dirvi troppo; è un film piacevole con un bel colpo di scena in grado di far svoltare anche la giornata.
Dopo aver conosciuto i loro lavori, Sofia Coppola e Woody Allen li abbiamo visti in carne ed ossa. Lo ammetto, è stato molto emozionante. Woody Allen è stato il primo ad arrivare e con una disponibilità totale si è concesso al suo pubblico salutando e firmando autografi; non capita proprio tutti i giorni di trovarsi davanti uno dei maestri del cinema internazionale. La vera sorpresa è stata Priscilla Presley per cui avevo tanto pregato, l’attendevo, ci speravo, anche se era data come non presente negli elenchi delle conferenze e poi eccola comparire in tutto il suo fascino. È stata senza dubbio la più generosa, firmando tantissimi autografi per un tempo veramente lungo.
Poi ecco arrivare i due protagonisti Jacob Elordi e Cailee Spaeny, ma soprattutto Sofia Coppola, talento indiscusso e figlia di Francis Ford Coppola, a cui ho fatto i complimenti con il cuore per il bellissimo film che ha realizzato.
L’ultimo incontro della giornata è stato invece con Paolo Conticini incontrato ni corridoi dell’Excelsior dove mi ero rifugiata per prendere un po’ di fiato con Alessia. Lei è una sua grandissima fan: pensate che nel 2018 a Giffoni si era fatta la nottata pur di avere la certezza di incontrarlo e vederla parlare con il suo mito è stato veramente bello.
La giornata per me si è conclusa con la visione del nuovo film di Linklater che mi ha fatto uscire dalla sala veramente soddisfatta. La pellicola ha come protagonista un professore del liceo che per arrotondare lavora per la polizia e si finge serial killer per acciuffare coloro che si servono dei sicari. La storia procede ad un buon ritmo con un ottimo Glen Powell a vestire i panni del protagonista, ho riso, mi sono divertita grazie ad una storia ben scritta in cui non manca l’azione ma si ride dall’inizio alla fine.
Dopo questa giornata pressoché leggera sono già pronta a ripartire alle volta delle sale delle proiezioni, ho già visto una ventina di film sto seriamente rischiando di fare confusioni. L’ospite ch attendo più di tutti è Richard Linklater creatore della trilogia prima dell’alba, prima del tramonto e prima di mezzanotte a cui io sono profondamente legata.
Giorgia Monguzzi