Barzanò piange la vedova di Salvatore Catalano, storico ex preside. Si è spenta Mariuccia Bono

''Sei stata una mamma coraggiosa che nelle pluriclassi degli anni Sessanta metteva al primo posto i ragazzi più emarginati. Non so come farò senza il tuo sorriso''. Sono solo alcuni passaggi del testo che Elena Maria Catalano ha voluto condividere pubblicamente per annunciare la scomparsa della mamma Carla Maria - detta Mariuccia - Bono, vedova di Salvatore, lo storico preside della scuola media di Barzanò. A quasi due decenni di distanza dalla morte dell'indimenticato professore, negli scorsi giorni si è spenta la consorte, originaria di Oggiono. I due erano convolati a nozze nel 1967 con la nascita, tre anni più tardi, della figlia Elena Maria.
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Alcune immagini di Mariuccia Bono con la figlia Elena e il marito Salvatore Catalano tratte da Il Barzanese che aveva dedicato un approfondimento all'ex preside

Una coppia molto conosciuta e stimata che era riuscita ad integrarsi alla perfezione in paese, intraprendendo brillanti percorsi professionali e umani; basti pensare che qualche anno fa l'amministrazione comunale di Barzanò aveva stabilito di intitolare la biblioteca alla memoria dell'ex preside, cresciuto in Sicilia prima di trasferirsi in Brianza con i genitori.
Anche Mariuccia era legata al mondo della scuola; in tanti la ricordano come insegnante elementare, attività che aveva portato avanti con grande impegno e dedizione nel territorio. Lo ha rammentato appunto la figlia nell'epigrafe affissa nei giorni scorsi per le strade del paese; una sorta di messaggio rivolto direttamente alla congiunta venuta a mancare, di cui Elena Maria ha evidenziato ''la straordinaria intelligenza, la sconfinata tenerezza, l'acuminato senso dell'umorismo e l'impareggiabile eleganza''. E poi ancora la passione per il mondo della scuola ma anche quella per la moda, con la guida orgogliosa della sua Alfa Romeo Giulia. ''Sei stata una mamma meravigliosa'' la chiosa finale.
I funerali di Mariuccia Bono si sono tenuti nel pomeriggio di lunedì nella chiesa parrocchiale di San Vito a Barzanò dove il feretro ha fatto il suo ingresso dalla camera ardente allestita nell'abitazione in località Villaggio.
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