Una monticellese a Venezia/9: nuova giornata al Lido: fra ospiti internazionali e...locali

Alla vigilia della Mostra del Cinema ero stata chiarissima circa i miei progetti: mai e poi mai avrei visto ''Io capitano'' di Matteo Garrone. La mia decisione veniva da una considerazione semplicissima: Garrone non mi piace e in più si presentava in gara con un film che aveva tutta l’aria di voler dare pietismo gratuito su un argomento complicato come quello dei migranti. La mia decisione stava precedendo spedita senza dubbi poi però proprio ieri mattina ho avuto il ripensamento, neanche a dirlo mi sono ritrovata alle 8.30 in sala pronta per la visione. 
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Dire cosa sia effettivamente ''Io Capitano'' in poche righe è difficile, è un film in cui faccio fatica a trovare anche un solo lato positivo. Nella narrazione che fortunatamente è lineare, la tratta dei migranti viene a mio avviso minimizzata ad una gita di piacere che in certi punti fa l’occhiolino al pellegrinaggio del gruppo della parrocchia verso un luogo religioso. Il protagonista non è mai in pericolo di vita, non c’è mai tensione, è come se fosse impegnato in un viaggio vacanziero in cui tutto è semplice e allegro, per non parlare delle scene oniriche che contribuiscono a peggiorare il quadro della situazione.
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Sono sempre più convinta che ieri non fosse la mia giornata perché anche il film successivo della mattinata non mi ha convinto per niente. ''Origin'' il nuovo lavoro di Ava DuVernay ha le premesse e anche la morale forte e toccante, ma si perde in tutto il resto. L’idea alla base del film è che il concetto di caste, la persecuzione nazista e il segregazionismo afroamericano siano collegati e permettono a storie distanti nel tempo di intrecciarsi, il problema è l’intera costruzione.
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La storia della protagonista non è in grado di reggere tale argomento che inizia a frammentarsi durante la visione mostrando chiaramente che la regista ha peccato di presunzione. In poche parole un bel messaggio che si è trasformato in un film tremendo perlopiù infinito. L’unica nota positiva delle due proiezioni della giornata è che sono stata seduta ad un passo dalla giuria e anche se Damien Chazelle e compagni sono ormai abituata a vederli, devo dire che fa sempre un certo effetto vedere un film accanto a loro. 
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Al Lido di Venezia tutto può succedere e ogni giorno giungono personaggi da tutto il mondo, ma se vi dicessi che anche il nostro territorio è stato protagonista? Lo so, neanche io ci volevo credere, ma tra gli ospiti di un panel riguardante il cinema sul lago di Como c'era anche Alessandra Hofmann, sindaco di Monticello Brianza e presidente della Provincia di Lecco. Incontrarla è stato come sentirsi un po' a casa ed è stato emozionante sentire come il nostro territorio sia una culla di artisti e fondamentale per il cinema italiano. Il tutto in una cornice unica e speciale come l'hotel Excelsior .
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Il resto della mia ottava giornata veneziana è stato abbastanza piatto visto la totale assenza di cast e personaggi importanti. L’hotel excelsior è stato letteralmente preso d’assalto dal cast di ''Io capitano'' mentre Maggie Ghyllenhaal accompagnata dal marito, ha cercato di farsi largo nella folla. Per prendere un attimo fiato siamo andati alla prima del film ''Houskeeping for beginners'' inserito nella sezione orizzonti. Di base si parla di adozione e tutela dei figli, ma fin da subito diventa un’opera confusionaria a cui si fa fatica a testa. A metà ho letteralmente alzato bandiera bianca chiedendo pietà.
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È andata invece molto meglio con il film ''In the land of saints and sinners'' che, totalmente in assenza del cast in cui figurava anche Liam Neeson, è stato presentato in sala giardino nella sezione orizzonti extra. Pellicola semplice e a mio avviso pulita, è ambientato in un Irlanda con le tonalità del western fese anche dalle inquadrature, ma soprattutto dalle musiche. La scrittura è ottima, lineare, a mio avviso una delle migliori visti a Venezia.
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Oggi si attende l’ennesima giornata piatta a Venezia. Siamo già pronti ad affrontare le oltre 3 ore del film ''Lubo'', ma siamo carichissimi. Ho due prime in sala grande e molto probabilmente un paio di eventi collaterali, tutti abbiamo ormai le occhiaie e siamo stanchi ma la Mostra del Cinema ha quel fascio magico che rende possibile far tutto.
Giorgia Monguzzi
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