Una monticellese a Venezia/10: seppur 'ai titoli di coda', non mancano le sorprese al Lido

Al Lido di Venezia si respira un clima surreale. Mancano solo tre giorni alla fine della Mostra e ormai tantissimi sono già tornati a casa. Niente fila per il bar, nessuna per le proiezioni e addirittura non c’è nemmeno gente in attesa per il bagno. Da una parte si può godersi tutto con un po’ più di tranquillità, ma dall’altra mette un po’ di tristezza. E’ già partito il toto Leone e nel gruppo del festival già tifiamo per ''Poor things'' anche se la paura di veder premiato il film giapponese è proprio dietro l’angolo. 
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Siamo arrivati alla nona giornata di festival e quasi non mi sembra vero, ho raggiunto e superato i trenta film visti ma sono talmente stanca che non ho nemmeno la forza di brindare. Ad aver contribuito a togliermi tutte le forze è stato sicuramente il film ''Lubo'' che mi ha devastata. Tre ore infinite che non sembravano non finire mai per una pellicola che - a mio parere - è tristemente una grande occasione mancata. Il tema trattato è molto interessante, il prelievo di figli degli zingari durante la seconda guerra mondiale per mandarli negli istituti per l’infanzia, il problema è che questo emerge nei minuti iniziali e finali mentre nel mezzo si perde totalmente. All’interno di una sola narrazione si intrecciano più film in cui sembra che il protagonista venga prima arruolato per una guerra insistente, per poi andare alla ricerca dei figli e infine dimenticarsene un attimo dopo, riprendendo la questione circa un’ora buona più tardi. Peccato perché poteva essere veramente un buon prodotto.
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Destino simile di ''Lubo'' è capitato ad ''Holly'', film di matrice belga inserito nella selezione ufficiale e che ho avuto la possibilità di vedere in premiere con il cast in sala. A muovere la vicenda è una ragazzina di nome Holly dotata di un probabile potere in grado di far stare bene la gente. Io l’ho interpretata come una grande capacità empatica di cui la stessa approfitta per arricchirsi e l’idea mi piaceva parecchio, ma presto la pellicola ha iniziato a deludermi. Durante la visione ho iniziato a riconsiderare molti film che avevo visto precedentemente. 
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A deludermi molto è stato un lavoro dal titolo ''Amor'' e che avevo visto poco prima in anteprima. Dirvi esattamente di cosa parla mi viene difficile perché ammetto di aver dormito per una buona mezz’ora per poi essermi trovata davanti ad una serie di immagini che scorrevano accompagnate una voce narrante.
Se l’altro giorno al Lido mi ero trovata con il sindaco di Monticello, questa volta l’incontro è stato altrettanto speciale seppur di tutt’altra natura. I miei compagni di master Aurora, Caterina e Tommaso sono sbarcati a Venezia perché è stata presentata una serie di documentari di una casa di produzione in cui stanno portando avanti lo stage.
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Prima è stato il turno di un documentario dell’Alzheimer in una sala dell’Excelsior e poi in serata in Sala Laguna la proiezione dell’interessante lavoro ''Materia viva'' dedicato alla sostenibilità ambientale che vede tra gli autori Silvia Trovato, la tutor del master. Ritorvarli è stato emozionante, tra il lavoro e le vacanze non li vedevo da mesi e trovarsi in una location così speciale è stato qualcosa di veramente unico. Alla proiezione erano presenti tra i vari, Francesca Fialdini e Francesco Arca.
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Nonostante la giornata povera per quanto riguarda gli arrivi, abbiamo accumulato una serie di incontri e colpi di scena che mi hanno veramente stupito. Abbiamo iniziato con un incontro molto speciale con Pietro Castellitto nella hall dell'hotel Excelsior con cui abbiamo parlato del film ''Enea'' tra inquadrature ed interpretazione. È stata davvero una bella chiacchierata che è terminata con la promessa di vederci presto a Milano o a Roma. Invece in sala subito dopo la proiezione abbiamo incontrato Michel Franco che proprio oggi presenterà il suo ''Memory'' di cui non si sa praticamente nulla. Ci ha assicurato che ne rimarremo completamente stupiti e che il non conoscere fa parte dell'esperienza.
È stata la serata ad essere veramente ricca di emozioni e di colpi di scena. Letteralmente appena uscite da casa ci siamo trovate davanti Massimo Boldi, la casualità del tutto sembrava da candid camera. Irene ed io ci siamo vestite abbastanza eleganti, il segreto lascia passare per entrare indisturbate in hotel e sulla terrazza del palazzo del cinema che però erano deserti. 
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Prima di entrare per la proiezione serale abbiamo incontrato Ava DuVenray, la regista di ''Origin''; il giorno precedente l'avevamo letteralmente rincorsa ed ora eccola passeggiare tranquillamente. Ha chiesto ad ognuno di noi dove venissimo e con lei abbiamo parlato di come il cinema sia in grado di unire. In sala ci siamo goduti con il cast ''Daaaali'' il nuovo esilarante film di Quentin Dupieux, il regista visionario che anche questa volta ha colpito in pieno. Solo un'ora e venti ma intensissima in cui una giornalista tenta di intervistare un camaleontico Dalì, una vera e propria avventura nell'onirico in cui ho riso dall'inizio alla fine. I complimenti a fine film a Quentin Dupieux sono stati d'obbligo.
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In questa giornata non ci siamo fatte mancare proprio nulla e non contente, durante la camminata verso casa ci siamo trovate faccia a faccia con Frank Rogowski, l’interprete di ''Lubo'' che usciva da una festa. Oggi ci aspetta l’ennesima giornata intensa con tante proiezioni e con una più che probabile calca al carpert. Jessica Chastain è attesa al Lido e si annunciano già diverse persone appostate.
Giorgia Monguzzi
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