Barzanò: cassetta postale di via Manara va...in pensione. Il nostro 'censimento' datato 2014
Un po' come per le cabine telefoniche, anche per le cassette postali in atto c'è un piano di razionalizzazione stabilito da Agicom. E' destinata alla dismissione - fra le varie - anche la storica scatola in ghisa di colore rosso presente in Via Manara a Barzanò, a pochi passi dal municipio. Un avviso cartaceo rende nota infatti l'impossibilità di imbucare la corrispondenza a partire dal 23 agosto, indicando in Via Galilei (zona Cascina del Gallo) la cassetta più vicina. In alternativa ci si può recare in uno degli uffici postali presenti sul territorio.
Un velo di nostalgia per i tempi passati pervade chi si imbatte nel cartello posizionato appunto sulla ''buca'' barzanese, fino a non troppo tempo fa, piccolo grande punto di riferimento locale. In parecchi la sfruttavano per inviare lettere o cartoline ad amici e familiari sparsi in giro per lo stivale o per il resto del globo. Del resto la sua ubicazione non è casuale: esattamente lì accanto era presente - fino agli agli anni Novanta - l'ufficio postale, poi trasferito nell'attuale sede di Via Garibaldi, a pochi passi dalla chiesa di San Vito. Era un periodo scevro dalla tecnologia, molto lontano da quello odierno dove tutto è a portata di clic.
Ad ogni modo quella di Barzanò è solo una delle cassette postali destinate alla dismissione. Nel lontano 2014 avevamo effettuato un vero e proprio censimento - con tanto di tour fotografico - ipotizzando quello che sarebbe accaduto nell'immediato futuro e che effettivamente si va ad attuare.
''Un po' come le cabine telefoniche che non hanno retto la sfida con telefonini e tablet che consentono di essere sempre connessi ovunque. Lo stessa rivoluzione è stata provocata a discapito delle cassette rosse, dalla posta elettronica che oggi viaggia direttamente sui cellulari ed è anche certificata e raccomandata on line per i più moderni'' scrivevamo -a ragione - all'epoca.
Tornando allo smantellamento delle cassette (di cui al momento non disponiamo un piano dettagliato per quel che concerne il nostro territorio ndr), è stata l’Autorità garante delle comunicazioni - l'Agicom appunto - a stabilire un piano di dismissione delle stesse; l'annuncio risale al 2022 quando si era ipotizzato un taglio del 38% nel giro di 24 mesi, portando le scatole rosse dalle attuali 46.500 ad appena 29 mila.
Poste Italiane in alcune città dello stivale ha lanciato un'iniziativa che punta alla sostituzione delle storiche scatole in ghisa. Al posto delle buche tradizionali sono stati infatti introdotti strumenti di ultima generazione denominati ''smart letter box'' pensati per ''accelerare il processo di modernizzazione ed efficientamento della rete". Già presenti in città come Torino e Milano, sono cassette anch'esse rosse ma dotate di un display elettronico sul davanti, che fornisce "informazioni di pubblica utilità" e permette agli addetti di scaricare il contenuto sotto forma di file virtuale.
Chissà se anche a Barzanò e nel resto del territorio, le cassette dismesse lasceranno spazio a quelle in versione 2.0. Al momento in altre zone del nostro Paese, la sperimentazione è in corso.
Un velo di nostalgia per i tempi passati pervade chi si imbatte nel cartello posizionato appunto sulla ''buca'' barzanese, fino a non troppo tempo fa, piccolo grande punto di riferimento locale. In parecchi la sfruttavano per inviare lettere o cartoline ad amici e familiari sparsi in giro per lo stivale o per il resto del globo. Del resto la sua ubicazione non è casuale: esattamente lì accanto era presente - fino agli agli anni Novanta - l'ufficio postale, poi trasferito nell'attuale sede di Via Garibaldi, a pochi passi dalla chiesa di San Vito. Era un periodo scevro dalla tecnologia, molto lontano da quello odierno dove tutto è a portata di clic.
Ad ogni modo quella di Barzanò è solo una delle cassette postali destinate alla dismissione. Nel lontano 2014 avevamo effettuato un vero e proprio censimento - con tanto di tour fotografico - ipotizzando quello che sarebbe accaduto nell'immediato futuro e che effettivamente si va ad attuare.
''Un po' come le cabine telefoniche che non hanno retto la sfida con telefonini e tablet che consentono di essere sempre connessi ovunque. Lo stessa rivoluzione è stata provocata a discapito delle cassette rosse, dalla posta elettronica che oggi viaggia direttamente sui cellulari ed è anche certificata e raccomandata on line per i più moderni'' scrivevamo -a ragione - all'epoca.
Tornando allo smantellamento delle cassette (di cui al momento non disponiamo un piano dettagliato per quel che concerne il nostro territorio ndr), è stata l’Autorità garante delle comunicazioni - l'Agicom appunto - a stabilire un piano di dismissione delle stesse; l'annuncio risale al 2022 quando si era ipotizzato un taglio del 38% nel giro di 24 mesi, portando le scatole rosse dalle attuali 46.500 ad appena 29 mila.
Poste Italiane in alcune città dello stivale ha lanciato un'iniziativa che punta alla sostituzione delle storiche scatole in ghisa. Al posto delle buche tradizionali sono stati infatti introdotti strumenti di ultima generazione denominati ''smart letter box'' pensati per ''accelerare il processo di modernizzazione ed efficientamento della rete". Già presenti in città come Torino e Milano, sono cassette anch'esse rosse ma dotate di un display elettronico sul davanti, che fornisce "informazioni di pubblica utilità" e permette agli addetti di scaricare il contenuto sotto forma di file virtuale.
Chissà se anche a Barzanò e nel resto del territorio, le cassette dismesse lasceranno spazio a quelle in versione 2.0. Al momento in altre zone del nostro Paese, la sperimentazione è in corso.
G.C.