Dolzago: la comunità saluta il ventunenne Fabio Combi, pronto per il seminario

''La strada si apre camminando''. È racchiuso in queste poche parole lo spirito con cui Fabio Combi ieri ha iniziato ufficialmente il suo cammino verso il sacerdozio presso il seminario di Venegono. Un momento frutto non del caso, bensì di un lungo percorso che il giovane dolzaghese, classe 2002, ha avviato due anni fa.
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Fabio Combi

''Su invito di don Marco Molteni mi sono iscritto al gruppo Samuele, un cammino di discernimento vocazionale frequentato da ragazzi e ragazze. Durante le esperienze come animatore in oratorio, sentivo di aver ricevuto un dono e volevo capire a chi avrei potuto a mia volta trasmetterlo'' ha spiegato il ragazzo. ''Prima di entrare nel gruppo Samuele, lavoravo per una cooperativa che supporta i ragazzi disabili. Tuttavia, dentro di me sentivo il desiderio di stare in oratorio e trasmettere agli altri ciò in cui credevo anche attraverso dei canti che ho scritto. L’esperienza del gruppo Samuele mi ha aiutato ad approfondire questo sentimento''.
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Organizzato dalla diocesi di Milano, il gruppo Samuele si articola in otto incontri mensili presso il Centro Pastorale Ambrosiano di Seveso. Per il giovane dolzaghese, essa ha rappresentato l’inizio di una riflessione profonda e radicale.
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''Subito dopo la fine del Gruppo Samuele, c’è stato l’oratorio e poi un campo estivo con il gruppo adolescenti dei Padri della Consolata a Roma in cui, tra le altre cose, abbiamo servito alla mensa dei poveri. Questi momenti, in cui mi sono davvero messo al servizio dell’altro, mi hanno spinto ad intraprendere un cammino ancora più specifico a Venegono'' ha aggiunto Fabio. ''Durante quegli incontri mensili ho avuto la possibilità di conoscere ragazzi che nutrivano i miei stessi dubbi. Da un lato, stavo iniziando a vivere con molta più consapevolezza anche la messa e la preghiera. Ho capito che volevo entrare in seminario. Dall’altro lato, però, avevo paura perché non sapevo come si sarebbe evoluta questa decisione''.
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Il giovane con don Walter Brambilla, parroco di Castello e Dolzago

Una decisione che, tra l’altro, significava anche lasciare la propria famiglia e la propria comunità. ''I miei mi hanno detto di seguire il mio cuore. Ho sentito il sostegno silenzioso anche dei fedeli di Castello e Dolzago. In questi anni ho cercato di entrare nel cuore di tanti ragazzi, trasmettendo la fede e l’amore per Gesù. Anche loro, però, mi sono entrati nel cuore. Sarà impossibile dimenticarli'' ha proseguito Combi. ''In questi anni si sono creati tanti bei legami con diverse famiglie qui a Castello. Ho invitato i ragazzi più grandi a venire a messa insieme e poi a camminare insieme la domenica e loro sono venuti non una volta ma per quasi due mesi quest’estate''.
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Ed è stata proprio questa ''comunità silenziosa'' che domenica mattina si è riunita nella chiesa parrocchiale di Dolzago per abbracciare e salutare il nuovo seminarista.
''Il percorso che sto per iniziare non porta sicuramente a diventare sacerdote'' ha precisato Fabio. ''Ora inizio l’anno propedeutico, in cui mi focalizzo su psicologia, filosofia, latino e greco. Dopodiché, per arrivare al sacerdozio ci vogliono sei anni. Certo, io sento il desiderio di accogliere l’invito che il Papa ha rivolto ai giovani durante la GMG di Lisbona: indossare gli scarponi e mettersi in cammino''. 
A.Bes.
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