Pronto Soccorso Mandic: sui ''gettonisti'' serve trasparenza, a rischio la qualità del servizio
Nel ritrovarmi a pieno nelle considerazioni messe nero su bianco da Giliola Sironi e nella convinzione che, a tutela della salute dei cittadini, la qualità dei nostri servizi ospedalieri e quindi del Mandic di Merate debba essere una battaglia comune a tutti i consiglieri regionali, maggioranza e opposizione, ho presentato un'interrogazione all'Assessore competente per capire come funziona la complessa gestione a livello di personale del Pronto Soccorso del presidio ospedaliero San Leopoldo Mandic di Merate. Consapevole delle criticità in cui versa la struttura, con una cronica carenza di medici costretti a gestire turni massacranti, credo però sia opportuno approfondire come sta funzionando il massiccio ricorso ai medici gettonisti.
Queste figure, infatti, nate per rispondere alle carenze di organico delle strutture sanitarie, hanno cambiato fisionomia nel corso del tempo. Al contrario di quanto avviene per le aziende ospedaliere, infatti, i medici a gettone sono selezionati e gestiti da cooperative che fanno una valutazione dei curricula meno stringente e che non tiene conto dei requisiti richiesti per la medicina d’urgenza. Il ricorso a figure prive della necessaria specializzazione in pronto soccorso-terapia d’urgenza e medicina d’urgenza può quindi avere ricadute drammatiche per la salute dei pazienti. Serve fare chiarezza, avere un quadro di quanto accade nel Pronto Soccorso e poi valutare come arginare queste chiamate straordinarie da tempo diventate ordinarie.
Per questo occorre un'operazione trasparenza, per sapere: quali specializzazioni possiedono i medici a gettone impegnati presso il Pronto Soccorso del presidio ospedaliero San Leopoldo Mandic di Merate; se nelle convenzioni sottoscritte dal Mandic con la cooperativa vincitrice dell’appalto vengono rispettati i requisiti previsti dalle disposizioni sul riposo giornaliero di 11 ore consecutive nelle 24 ore e, al tempo stesso; se sono disciplinate le sostituzioni in caso di assenza improvvisa del professionista e/o eventuali sanzioni per mancata copertura del servizio; se è noto alla direzione del presidio l’eventuale presenza di più professionisti gettonisti contemporaneamente senza le dovute garanzie del possesso delle specialità idonee all’impiego in Pronto Soccorso. E ancora, a quale figura compete la responsabilità in caso si verifichi un danno ai pazienti, in particolar modo nel caso in cui il professionista non sia in possesso delle specializzazioni; quale soggetto della struttura sanitaria sovrintende ed è chiamato a rispondere in caso di impiego di personale non in possesso delle dovute specializzazioni; quante sono state e quali le cooperative che hanno risposto al bando di gara indetto dall’Asst Lecco per l’affidamento del servizio di supporto medico per il presidio ospedaliero di Merate.
Queste figure, infatti, nate per rispondere alle carenze di organico delle strutture sanitarie, hanno cambiato fisionomia nel corso del tempo. Al contrario di quanto avviene per le aziende ospedaliere, infatti, i medici a gettone sono selezionati e gestiti da cooperative che fanno una valutazione dei curricula meno stringente e che non tiene conto dei requisiti richiesti per la medicina d’urgenza. Il ricorso a figure prive della necessaria specializzazione in pronto soccorso-terapia d’urgenza e medicina d’urgenza può quindi avere ricadute drammatiche per la salute dei pazienti. Serve fare chiarezza, avere un quadro di quanto accade nel Pronto Soccorso e poi valutare come arginare queste chiamate straordinarie da tempo diventate ordinarie.
Per questo occorre un'operazione trasparenza, per sapere: quali specializzazioni possiedono i medici a gettone impegnati presso il Pronto Soccorso del presidio ospedaliero San Leopoldo Mandic di Merate; se nelle convenzioni sottoscritte dal Mandic con la cooperativa vincitrice dell’appalto vengono rispettati i requisiti previsti dalle disposizioni sul riposo giornaliero di 11 ore consecutive nelle 24 ore e, al tempo stesso; se sono disciplinate le sostituzioni in caso di assenza improvvisa del professionista e/o eventuali sanzioni per mancata copertura del servizio; se è noto alla direzione del presidio l’eventuale presenza di più professionisti gettonisti contemporaneamente senza le dovute garanzie del possesso delle specialità idonee all’impiego in Pronto Soccorso. E ancora, a quale figura compete la responsabilità in caso si verifichi un danno ai pazienti, in particolar modo nel caso in cui il professionista non sia in possesso delle specializzazioni; quale soggetto della struttura sanitaria sovrintende ed è chiamato a rispondere in caso di impiego di personale non in possesso delle dovute specializzazioni; quante sono state e quali le cooperative che hanno risposto al bando di gara indetto dall’Asst Lecco per l’affidamento del servizio di supporto medico per il presidio ospedaliero di Merate.
Gian Mario Fragomeli - consigliere regionale Partito Democratico