La poesia di Umberto Colombo/41: il correre più in là a perdifiato

Nel precedente appuntamento, al centro della poesia settimanale c'era il piede, la parte anatomica del nostro corpo che ci consente di camminare. E in un’ideale corsa ci troviamo anche quest’oggi, ma i piedi in questo caso non sono necessari. Serve infatti la testa per affrontare quella che Umberto Colombo definisce la corsa agonistica della vita, una competizione che ci mette contro gli altri per la nostra ricerca di fama, gloria o potere. Nell’epoca digitale e delle performance, ancor più forte emerge questa necessità di emergere e gareggiare con il nostro avversario.
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Come ricorda Colombo, poco importa la professione o il ruolo che si ricopre: la competizione fa parte oggigiorno sempre più del nostro essere ed è qualcosa con cui, volenti o nolenti, ci si deve confrontare. E la corsa è sempre più forsennata e, oseremmo dire, disperata, come se nulla più dell’avere la meglio sull’altro possa darci soddisfazione. L’importante è, viene da dire, avere contezza di ciò che si vuole, ma non sempre la coscienza di sé è matura: capita più di seguire un’onda, per rimanere a galla.

Il correre più in là a perdifiato
 
La corsa si sa è competizione
ciascuno vuol essere il più forte
se perdi però hai molta delusione
e imprechi alla tua cattiva sorte
 
Il vittorioso si bea per il suo premio
si gonfia d’arroganza e di alterigia
non pensa al vinto non gli va a genio
che altri possan uguagliar le sue vestigia
 
A tanto può arrivar chi non s’inchina
non volge fratellanza con nessuno
scaccia chiunque dalla sua panchina
chi non sia all’altezza al suo profumo
 
Sportivo o cassiere o vetturino
non fa per nessuno l’eccezione
il forte se arrivato brinda al vino
sul poveraccio in grande delusione
 
La corsa vale nell’orda dei sistemi
chi vince schiaccia sempre l’avversario
non v’è ragion che aggravi sui problemi
sul rassegnato che snocciola il rosario
 
Ma il correre si sa fa parte del legato
ognuno ricorre da lui alle ingiustizie
il gioco sta allo scaltro per aver trovato
il giusto indirizzar di senno alle furbizie
 
La corsa sta al danaro ed al potere
maniera per chiunque voglia un frutto
ma lo strafare deforma il suo volere
a volte può portare fino ad un lutto
 
Umberto Colombo
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