Oggiono in festa per Sant'Eufemia e per il 25° di don Federico Gallo

''Dobbiamo essere come Eufemia: attaccati a ciò che veramente conta''. In occasione della messa solenne celebrata stamani in onore di Sant’Eufemia, don Federico Gallo ha ricordato l'umiltà e la fedeltà della santa patrona alla presenza di alcuni sacerdoti nativi di Oggiono, così come di altri religiosi che hanno esercitato il proprio ministero in città.  
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I sacerdoti riuniti stamani durante la messa. Al centro don Federico e don Maurizio

''Don Federico - ha esordito don Maurizio Mottadelli, parroco nonchè responsabile della Comunità Pastorale - è stato ordinato sacerdote dal cardinal Martini nel giugno del 1998, per poi passare i primi tre anni qui a Oggiono. In seguito, è stato chiamato a ricoprire altri incarichi in Diocesi e, attualmente, è canonico del Duomo di Milano e direttore della Veneranda Biblioteca Ambrosiana. Lo ringraziamo per aver accettato il nostro invito e auguro a tutti voi di vivere con gioia questo momento''. 
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In seguito al rito della bruciatura del pallone, in onore della santa, e a questo discorso di benvenuto dedicato al sacerdote che ricorda il 25esimo anniversario di ordinazione, ha avuto inizio la cerimonia, presieduta appunto da don Federico. 
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Il diacono Alessandro Misuraca

''Sant’Eufemia di Calcedonia - ha raccontato il festeggiato - è una donna che sarebbe sconosciuta per noi oggi, se non fosse la donna con la quale si connota il nome di questa comunità. Eufemia, vergine umile e santa, è celebrata ancora oggi perché è rimasta fedele alla dottrina, all’insegnamento e al Vangelo. Averla come patrona significa essere spronati, invitati e aiutati a ricordare che soltanto la fedeltà paga, soprattutto se ha un messaggio divino, non umano, ma che il Signore ha portato sulla terra e ci ha consegnato perché noi potessimo vivere felici e ritrovare la nostra vita in mezzo a tante difficoltà e sofferenze, così da sperare nel Paradiso''.
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''Ma Sant’Eufemia - ha proseguito don Federico - rappresenta anche un momento di bilancio e l’occasione, direi la bella occasione, è di invitare i sacerdoti nativi o che sono passati da Oggiono. Purtroppo, per abitudine, cominciamo sempre dagli aspetti negativi, ma dimentichiamo che i bilanci non riguardano solo i dolori che arrivano in questa valle di lacrime, ma anche i cambiamenti positivi di quello che grazie al Signore siamo riusciti a costruire negli anni che sono trascorsi. Quindi, con l’affetto che conoscete, invito a guardare con riconoscenza a Dio e anche io lo farò con voi perché, sicuramente, ciascuno nel cuore sa quante cose belle sono avvenute''. 
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Per questo, in riferimento ai valori che contraddistinguono la santa, il sacerdote ha voluto soffermarsi sull’importanza di vivere come ''fratelli e sorelle di Gesù'', affinché ci si aiuti ''con quel deposito di fede per la meravigliosa vita cristiana''. 
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''In modo particolare - ha proseguito il festeggiato - vorrei invitarvi a prendere questa ricorrenza come occasione di leggere nel cuore e chiedersi cosa si può fare perché la propria vita e quella degli altri sia bella, come ci si deve porre e se si è capace di vincere qualche difetto, per vincere quella virtù che prima non si aveva. A discapito di questo, spesso, i paesi nascondono questi difetti, che divengono radicati, ma noi chiediamo la grazia per far sì che si tenda sempre al meglio''.
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Durante l’omelia il canonico ha ricordato anche don Paolo Ghirlandi, assente a causa di impegni ministeriali, ma che parteciperà all’appuntamento di stasera. ''Vorrei anche dire che mi sento di usurpare un posto non mio, perché oggi avrebbe dovuto presenziare e officiare la messa don Paolo: per questo vi chiedo di abbracciarlo stasera da parte mia, visto che stasera sarò io a non poter essere presente''.
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''Vorrei concludere ringraziando ufficialmente don Maurizio - ha aggiunto ancora don Federico - perché in questi anni, anche se non abbiamo lavorato insieme, mi ha fatto sentire a casa con grande fraternità. Ma vorrei cogliere l’opportunità per ringraziare don Amintore, perché è stato il prevosto, così lo chiamavamo, che mi ha insegnato a diventare sacerdote. Se in questi venticinque anni sono riuscito a realizzare qualcosa di buono, vuol dire che è merito dell’imitazione di questo esempio, che ho il dovere morale di ricordare oggi, su questo altare''.
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Con queste parole di gratitudine e riconoscenza, la celebrazione liturgica solenne, a cui hanno preso parte le autorità locali, tra cui il sindaco Chiara Narciso, il comandante della PL Mauro Sala e il luogotenente Nicolino Ombrosi della locale stazione dei Carabinieri, si è conclusa con la benedizione e la deposizione di un omaggio floreale alla statua della santa patrona antistante il sagrato della chiesa. 
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Il momento di festa è poi proseguito alle 11.30 con un rinfresco, momento di scambio di saluti e di auguri con i sacerdoti, per poi continuare alle 18.30 con la messa vigiliare e alle 20.30 con il Canto di Compieta nella chiesa parrocchiale.
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La serie di appuntamenti si concluderà domenica 17 settembre con il concerto di Sant’Eufemia, presso Piazza della Chiesa, animato dal Corpo Musicale Marco d’Oggiono.
V.I.
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