Oggiono: 15 giorni al via del Piccolo Giro, molti i ciclisti esteri attesi
Mancano ormai solo due settimane al via della 95esima edizione del Piccolo Giro di Lombardia, importante gara ciclistica internazionale classe ''under 23'' che porterà a Oggiono i più grandi campioni del ciclismo giovanile con le più note squadre del ciclismo mondiale.
La gara scatterà nella mattinata di domenica primo ottobre, organizzata, come avviene ormai da diversi anni, dal Velo Club Oggiono. ''Al momento aspettiamo trenta squadre'' ha spiegato Daniele Fumagalli presidente del sodalizio sportivo. Le iscrizioni non si sono ancora chiuse – c’è posto per altre cinque squadre – e al momento sono, indicativamente, 150 i corridori attesi alla partenza lungo Viale Vittoria.
''E’ una gara sempre più internazionale'' ha confermato Fumagalli. All’edizione 2023 sono, infatti, molti i team stranieri di prim’ordine presenti: Lotto Dstny, Ag2r Citroen, Jumbo Visma, Groupama FDJ, Israel Premier Tech Academy, Soudal Quick Step Devo, Tudor Pro Cycling, Tirol KTM, Lotto Kern Haus, Bingoal WB Devo, Trinity Racing, Basso Team Flanders, UC Monaco, Hagens Berman Axeon, Velo Club Mendrisio, WSA KTM Graz e le nazionali di Svizzera e Ucraina. Diciotto squadre che rappresentano, ormai, la maggioranza di fronte ai soli 12 team italiani presenti.
Come conseguenza, domenica primo ottobre a prendere il via al Piccolo Giro di Lombardia, gara riconosciuta dall’Uci – Unione Ciclistica Internazionale – oltre il 50% degli atleti avrà nazionalità estera. L’assenza di corridori e nuovi talenti italiani nelle gare ciclistiche under 23 finisce per riflettersi, dopo pochi anni, anche nelle competizioni dei professionisti. La condizione del ciclismo nazionale è di chiara difficoltà, ormai da qualche anno. Basti pensare che per trovare il primo ciclista italiano – Filippo Ganna – nella classifica Uci bisogna scendere fino al 19esimo posto.''Sembra quasi che le squadri nazionali si facciano da parte davanti a tanta qualità'' ha commentato Fumagalli di fronte all’elenco dei partecipanti della prossima edizione del Piccolo Giro di Lombardia.
Tuttavia, Fumagalli vede una piccola speranza per la gara ormai alle porte. E’ una speranza italiana ed è tutta ''di casa''. Si chiama Giacomo Villa, è di Monticello Brianza e corre per la squadra Biesse Carrera di Brescia. ''Alla gara dello scorso anno ha fatto bene, è arrivato sesto e sono al corrente del fatto che tiene tantissimo al Piccolo e vuole fare bene in questa corsa anche quest’anno'' ha spiegato il presidente del Velo Club.
Altro grande favorito, questa volta straniero, è Alec Segaert. Belga, classe 2003, Segaert è uno dei più forti ciclisti under 23 al mondo, si è già aggiudicato il Piccolo Giro nel 2022, anno in cui si è anche laureato campione europeo a cronometro.
''Se dovesse vincere ancora – chiarisce Fumagalli – si tratterebbe del primo corridore in 95 edizioni che si è aggiudicato il Piccolo Giro di Lombardia due volte, mai nessuno ci è riuscito''.
Non resta che attendere la prossima domenica primo ottobre per conoscere chi sarà il primo corridore a tagliare il traguardo in Viale Vittoria e iscrivere il suo nome fra quello di campioni del calibro di Aldo Moser, Moreno Argentin, Maurizio Fondriest e Stefano Garzelli.
La gara scatterà nella mattinata di domenica primo ottobre, organizzata, come avviene ormai da diversi anni, dal Velo Club Oggiono. ''Al momento aspettiamo trenta squadre'' ha spiegato Daniele Fumagalli presidente del sodalizio sportivo. Le iscrizioni non si sono ancora chiuse – c’è posto per altre cinque squadre – e al momento sono, indicativamente, 150 i corridori attesi alla partenza lungo Viale Vittoria.
''E’ una gara sempre più internazionale'' ha confermato Fumagalli. All’edizione 2023 sono, infatti, molti i team stranieri di prim’ordine presenti: Lotto Dstny, Ag2r Citroen, Jumbo Visma, Groupama FDJ, Israel Premier Tech Academy, Soudal Quick Step Devo, Tudor Pro Cycling, Tirol KTM, Lotto Kern Haus, Bingoal WB Devo, Trinity Racing, Basso Team Flanders, UC Monaco, Hagens Berman Axeon, Velo Club Mendrisio, WSA KTM Graz e le nazionali di Svizzera e Ucraina. Diciotto squadre che rappresentano, ormai, la maggioranza di fronte ai soli 12 team italiani presenti.
Come conseguenza, domenica primo ottobre a prendere il via al Piccolo Giro di Lombardia, gara riconosciuta dall’Uci – Unione Ciclistica Internazionale – oltre il 50% degli atleti avrà nazionalità estera. L’assenza di corridori e nuovi talenti italiani nelle gare ciclistiche under 23 finisce per riflettersi, dopo pochi anni, anche nelle competizioni dei professionisti. La condizione del ciclismo nazionale è di chiara difficoltà, ormai da qualche anno. Basti pensare che per trovare il primo ciclista italiano – Filippo Ganna – nella classifica Uci bisogna scendere fino al 19esimo posto.''Sembra quasi che le squadri nazionali si facciano da parte davanti a tanta qualità'' ha commentato Fumagalli di fronte all’elenco dei partecipanti della prossima edizione del Piccolo Giro di Lombardia.
Tuttavia, Fumagalli vede una piccola speranza per la gara ormai alle porte. E’ una speranza italiana ed è tutta ''di casa''. Si chiama Giacomo Villa, è di Monticello Brianza e corre per la squadra Biesse Carrera di Brescia. ''Alla gara dello scorso anno ha fatto bene, è arrivato sesto e sono al corrente del fatto che tiene tantissimo al Piccolo e vuole fare bene in questa corsa anche quest’anno'' ha spiegato il presidente del Velo Club.
Altro grande favorito, questa volta straniero, è Alec Segaert. Belga, classe 2003, Segaert è uno dei più forti ciclisti under 23 al mondo, si è già aggiudicato il Piccolo Giro nel 2022, anno in cui si è anche laureato campione europeo a cronometro.
''Se dovesse vincere ancora – chiarisce Fumagalli – si tratterebbe del primo corridore in 95 edizioni che si è aggiudicato il Piccolo Giro di Lombardia due volte, mai nessuno ci è riuscito''.
Non resta che attendere la prossima domenica primo ottobre per conoscere chi sarà il primo corridore a tagliare il traguardo in Viale Vittoria e iscrivere il suo nome fra quello di campioni del calibro di Aldo Moser, Moreno Argentin, Maurizio Fondriest e Stefano Garzelli.