Garbagnate: centauro morì nello schianto con un'auto, condannata la conducente

Ha patteggiato la pena di un anno la conducente della Mini Countryman che, un anno fa esatto, si era scontrata con la Yamaha Tdm in sella alla quale viaggiava il 45enne Davide Casiraghi. Un impatto che risultò fatale al missagliese, spentosi poco dopo l'arrivo all'ospedale di Erba dove era stato trasferito in condizioni già disperate.
Il sinistro dall'esito mortale si era verificato il 20 settembre 2022 in Via Europa, la strada che collega la SS36 alla zona industriale di Garbagnate Monastero; all'altezza della Novacart, il drammatico impatto.
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La Mini stava compiendo una manovra di svolta verso l'ingresso dell'azienda proprio mentre il motociclista sopraggiungeva dalla superstrada. Nella frenata per evitare il veicolo, Casiraghi era stato disarcionato dalla sella della sua Yamaha Tdm, impattando contro la fiancata destra dell'auto per poi finire rovinosamente sull'asfalto; le sue condizioni da subito erano apparse molto gravi avendo rimediato un trauma toracico importante. Caricato sull'ambulanza era stato trasferito in codice rosso (massima gravità) al nosocomio comasco dove si è spento, lasciando nel dolore i suoi familiari, in particolare la moglie - con la quale gestiva un'agenzia per il reclutamento di personale assistenziale e sanitario - e la figlia piccola. In tanti avevano manifestato vicinanza ai suoi cari prendendo parte ai funerali celebrati qualche giorno più tardi nella chiesa dei SS Faustino e Giovita di Maresso, frazione dove Casiraghi risiedeva da dopo le nozze.
Gli accertamenti della Polstrada di Lecco, le testimonianze raccolte sul posto e i filmati della videosorveglianza hanno consentito di chiarire la dinamica dell'incidente, ulteriormente approfondita in tutti i suoi aspetti grazie ad una una perizia cinematica  disposta dalla Procura della Repubblica, che sul decesso del motociclista aveva subito aperto un fascicolo d'indagine.
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Omicidio stradale (secondo l'articolo 589 bis del codice penale) l'ipotesi di reato contestata alla conducente della Mini Countryman, una donna classe 1962 dipendente dell'azienda dinnanzi alla quale si era verificato il sinistro e residente in un vicino comune oggionese, affidatasi per la propria difesa all'avvocato Paolo Camporini del Foro di Como.
Stamani la definizione del procedimento al cospetto del giudice per le udienze preliminari Salvatore Catalano che ha sentenziato la condanna dell'automobilista a un anno di reclusione, ratificando la proposta di patteggiamento presentata dalla difesa al PM d'udienza. Presente in aula anche l'avvocato Simona Crippa in rappresentanza dei familiari del 45enne, nel frattempo già risarciti a fronte di quelle che sono state le rispettive responsabilità emerse dagli accertamenti.
G.C.
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