Economia ingiusta e politica senza fondamentali

banner ramobannercentromela-13788.gif
Perché nessuno confuta la non solo mia denuncia di un'economia strutturalmente ingiusta e una politica che ha perso i fondamentali?

A volte mi assale un dubbio: perché spesso non registro alcuna reazione pubblica contraria a quello che scrivo specie sull'asservimento mediatico al “pensiero unico economico” che regola le sorti del mondo attuale?
Le risposte che mi do sono sostanzialmente due: o non mi si “digerisce” (usando un eufemismo “politically correct” rispetto a quell'altro più di natura “evacuatoria”) ritenendomi non degno neppure di una risposta oppure perché risulta perlomeno complicato farlo per mancanza di adeguate e credibili argomentazioni comprensibili anche per la gente comune.
Lascio ai lettori farsi un'idea … e magari esprimersi e/o anche eventualmente contro argomentare, e mi riferisco in particolar modo ai cosiddetti “economisti”, specie di professione.
Ma non posso non riproporre quanto già affermavo in miei precedenti contributi ( eccone alcuni):
https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/08/12/nel-circo-mediatico-vedo-un-sistematico-rovesciamento-delle-parti-ecco-alcuni-esempi/7258867/
https://www.casateonline.it/notizie/139841/la-narrazione-mediatica-e-l-oblio-delle-menti
https://www.merateonline.it/notizie/122284/debito-pubblico-un-vero-molok-sulle-nostre-teste
https://www.merateonline.it/notizie/121354/sottoschiaffo-dei-mercati-un-sistema-antidemocratico
aggiungendo ad ulteriore conferma  quest'altro mirato esempio dimostrativo del continuo riferimento nei grandi media al “pensiero unico” ed ai suoi parametri in Economia (con qualche sparuta eccezione anche in questa trasmissione). Due minuti significativi “concentrati”( dal 57' al 59' circa):
https://www.la7.it/omnibus/rivedila7/meloni-allonu-guerra-agli-scafisti-omnibus-21092023-21-09-2023-504122
E mi (e vi) domando: perché la gente non si ribella, certo in modo intelligente e non violento ma assai partecipativo, ad un Sistema che sta dimostrando tutte le sue strutturali contraddizioni. A partire dai falsi meccanismi di regolazione, dalle teorie economiche presentate come “vangelo” ma in realtà vere e proprie strumentali costruzioni di uomini.   Dalle rappresentazioni mediatiche “monodirezionali” e soprattutto dal primato assoluto delle “leggi di mercato”, ormai soprattutto finanziario” e  ( per dirla come Papa Francesco nell'Evangelii Gaudium) dal “feticismo del denaro e nella dittatura di una economia senza volto e senza scopo veramente umano”.
Tutto ciò a scapito degli interessi, ripetendo, veramente umani e rendendo così ormai endemiche e sempre più nefaste le disuguaglianze tra gli Stati e all'interno di essi.
Quanta ipocrisia poi su palliative ipotesi risolutive non andando mai al cuore dei problemi e alimentando interminabili dispute e contrapposizioni spesso utilitaristiche ai propri corporativi interessi. Ripropongo qui uno stralcio/esempio di quanto già scrivevo sul tema attualissimo dei migranti: “Anche in questo il ruolo dei media potrebbe essere ben altro rispetto a quello dei vari spesso stucchevoli e “celebrativi” talk show: il denunciare apertamente la vera dirimente causa di tali sistematiche “costrittive migrazioni” e cioè le permanenti o, forse meglio, crescenti disuguaglianze tra gli Stati e all'interno di essi. Il tutto sottacendo, anche da gran parte dei media, la realtà di rapporti di forza sbilanciati a sfavore dei cosiddetti, definiti in modo un po' ipocrita, “Paesi in via di sviluppo” che di fatto e in modo rapace consentono di saccheggiare (magari col contributo dei loro stessi autoritari governanti) i Popoli più poveri, specialmente quelli africani.
Infatti se si volesse andare veramente al cuore dei problemi, a fronte dei nostri tanto decantati aiuti e prestiti nei loro riguardi, si scoprirebbe che il saldo delle ricchezze dell'interscambio va decisamente a loro sfavore. Della serie: con una mano “diamo” , ma con due “riprendiamo”.
Tempo fa avevo pubblicamente e infruttuosamente posto alcuni interrogativi: assieme a quanto sopra li ripropongo qui:

C'è qualcuno che ci sa spiegare in modo semplice e comprensibile a tutti  perché si debba sempre “crescere” ? Esiste in natura un essere vivente che cresce illimitatamente?

Perché invece di crescere continuamente, per svilupparci in modo realmente umano, non si distribuisce meglio la ricchezza?

Perché il rispetto del pagamento del Debito degli Stati è più importante della vita stessa degli uomini e dei cittadini che li compongono, specie dei più bisognosi ( vedi Grecia, America Latina e via di seguito …)?

Perché questo Debito è pesantemente sopraffatto da Mercati, tutt'altro che virtuosi come si vorrebbe far credere, in cui prevale il movente speculativo a scapito delle esigenze primarie di milioni di persone e  quindi di fatto condizionante la democrazia effettiva dei Popoli ?

Come può essere credibile una strutturale inversione dell'andamento al rialzo del Debito italiano se “facendo un po' i conti della serva” (dedotti sommariamente e come ordine di grandezza dalle info che circolano nei media) gli interessi medi da pagare sfiorano il 3,4% (95 di interessi su 2800 miliardi) mentre le stime della famigerata Crescita ( sul Pil di circa 1900 miliardi) è strutturalmente lontana da queste percentuali e quest'anno si dovrebbe ( ma le stime – con quale valore scientifico?- sono ballerine) assestare al di sotto del 1% e negli ultimi anni (tra il 2000 e il 2021) con tasso di Crescita medio del 1,8%?  Non c'è qualcosa di strutturalmente distorto in tutto ciò?
E per dirla esplicitamente come un mio amico: Non è questo un sistema che si  morde la coda è fatto apposta per tenere sempre sotto schiaffo specie i più deboli?

Perché queste semplici ma scomode domande non sono mai poste nei grandi talk televisivi  ?

Ci sarà qualcuno che vorrà rispondere e magari dimostrare dove sbaglio, non certamente solo io, in questa analisi, pur in buona fede?
Del resto nessuno può dire di possedere la verità, tanto meno in Economia.
Germano Bosisio
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.