Bosisio: droga nel garage, il proprietario assolto dal gup
Assolto - in rito abbreviato - dalla pesante accusa di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. La vicenda risale al maggio 2022, quando la Squadra Mobile della Questura di Lecco aveva arrestato un cittadino italiano residente nella provincia monzese, proprietario di un box a Bosisio Parini. All'interno del locale - durante una perquisizione - erano stati infatti rinvenuti 2 kg di marijuana, 3 etti di hashish e un etto di cocaina, stipati nel doppiofondo di uno scaffale.
Convalidato l'arresto, l'uomo era finito per qualche giorno in carcere e poi agli arresti domiciliari... fino alla scorsa settimana, quando in udienza preliminare è stato prosciolto dal giudice Nora Lisa Passoni del tribunale di Lecco.
Secondo la tesi sostenuta dal difensore dell'imputato, il fermo sarebbe scattato poco dopo la scarcerazione di un'altra persona che aveva in uso il box, a sua volta arrestata nel dicembre 2021 per fatti analoghi. All'epoca però, nel garage di Bosisio Parini non sarebbe stato rinvenuto lo stupefacente – questa la versione sostenuta in Aula dall'avvocato Marcello Perillo – che per ben sei mesi sarebbe rimasto nascosto all'insaputa del proprietario, che non avrebbe avuto più contatti con il locatario. Solo una volta uscito dal carcere quest'ultimo si sarebbe fatto vivo e avrebbe avvisato il brioschese della presenza delle sostanze all'interno della sua proprietà. Poche ore dopo sarebbe scattato il blitz della Sezione Antidroga della Questura nel comune dell'oggionese; per le ''divise'' infatti, l'imputato sarebbe stato a conoscenza del fatto che la droga fosse custodita nel box.
Per rafforzare l'estraneità ai fatti contestati al proprio cliente, l'avvocato Perillo ha invece fatto notare come nei video girati dalle forze dell'ordine durante il primo sequestro del dicembre 2021 fosse visibile il doppiofondo dello scaffale. A riprova, sempre secondo la linea difensiva, che la droga era probabilmente già stipata all'interno.
In attesa del deposito delle motivazioni, sembra essere stata la linea difensiva sostenuta dal difensore, a prevalere; l'imputato è stato infatti assolto.
Convalidato l'arresto, l'uomo era finito per qualche giorno in carcere e poi agli arresti domiciliari... fino alla scorsa settimana, quando in udienza preliminare è stato prosciolto dal giudice Nora Lisa Passoni del tribunale di Lecco.
Secondo la tesi sostenuta dal difensore dell'imputato, il fermo sarebbe scattato poco dopo la scarcerazione di un'altra persona che aveva in uso il box, a sua volta arrestata nel dicembre 2021 per fatti analoghi. All'epoca però, nel garage di Bosisio Parini non sarebbe stato rinvenuto lo stupefacente – questa la versione sostenuta in Aula dall'avvocato Marcello Perillo – che per ben sei mesi sarebbe rimasto nascosto all'insaputa del proprietario, che non avrebbe avuto più contatti con il locatario. Solo una volta uscito dal carcere quest'ultimo si sarebbe fatto vivo e avrebbe avvisato il brioschese della presenza delle sostanze all'interno della sua proprietà. Poche ore dopo sarebbe scattato il blitz della Sezione Antidroga della Questura nel comune dell'oggionese; per le ''divise'' infatti, l'imputato sarebbe stato a conoscenza del fatto che la droga fosse custodita nel box.
Per rafforzare l'estraneità ai fatti contestati al proprio cliente, l'avvocato Perillo ha invece fatto notare come nei video girati dalle forze dell'ordine durante il primo sequestro del dicembre 2021 fosse visibile il doppiofondo dello scaffale. A riprova, sempre secondo la linea difensiva, che la droga era probabilmente già stipata all'interno.
In attesa del deposito delle motivazioni, sembra essere stata la linea difensiva sostenuta dal difensore, a prevalere; l'imputato è stato infatti assolto.
F.F.