Valaperta: la parrocchia ricorda i sessant'anni di fondazione. Dal distacco da Maresso all'avvio della comunità pastorale
Si intitola ''Di generazione in generazione'' la mostra allestita nella casa parrocchiale di Valaperta per ricordare i sessant'anni di fondazione della parrocchia, con la chiesa consacrata e dedicata cinque anni più tardi a San Carlo.
Una ricorrenza speciale che la consulta parrocchiale ha voluto celebrare con un'esposizione che sarà aperta da venerdì 29 settembre a domenica 1 ottobre, curata in particolare da Angelo Galbusera che - attraverso fotografie e documenti storici - ripercorre mezzo secolo di vita della parrocchia nelle sue tappe salienti. Gli ultimi dieci anni invece, sono raccolti in un video affidato agli amici fotografi del Gruppo AFCB.
Una storia affascinante e piena zeppa di curiosità, quella della chiesa della frazione casatese. Forse non tutti sanno che in passato - fino appunto alla fondazione della parrocchia - il territorio di Rimoldo e Valaperta era legato alla comunità di Maresso. Quella dedicata ai SS Faustino e Giovita era infatti la chiesa di riferimento per i fedeli, sempre distintisi per la costante frequenza e la grande devozione cristiana.
A partire dal 1961 però, la lontananza dalla frazione missagliese - che quasi quotidianamente si raggiungeva a piedi o in bicicletta per le funzioni religiose - la strada non certo agevole, ed il trasferimento di don Enrico Molteni (collaboratore del parroco don Carlo Sala, punto di riferimento per i fedeli) convinsero la popolazione di Valaperta e Rimoldo ad intraprendere una sfida non semplice: la costituzione di una nuova parrocchia, a salvaguardia dell'educazione dei giovani e della fede della popolazione. Dopo lunghe trattative, incertezze ed incontri in Curia, nell'estate del 1963 si cominciò finalmente a procedere verso questo obiettivo.
La parrocchia nacque ufficialmente in quel periodo. "Il Cardinal Montini, prima Arcivescovo di Milano e poi eletto Papa col nome di Paolo VI, firmò il decreto costitutivo della sua ultima parrocchia diocesana: per questo la Parrocchia di S.Carlo in Rimoldo e Valaperta fu chiamata la Parrocchia del Papa. Era composta da 630 fedeli di grande fede ed entusiasmo, ma i mezzi finanziari erano pochi e c'era tutto da costruire" ci aveva raccontato Angelo Galbusera, appassionato di storia locale e autore di alcune pubblicazioni sulla storia parrocchiale di Valaperta.
Il primo parroco fu don Carlo Mariani che, appena giunto in paese, trovò ospitalità nell'antico Palazzo di Rimoldo. La chiesetta della frazione (già punto di riferimento per i fedeli insieme a quella della Madonna della Neve) divenne la chiesa parrocchiale; per l'oratorio maschile si utilizzavano alcuni saloni del Palazzo, mentre l'oratorio femminile era ospitato in un appartamento privato non ancora ultimato.
Don Carlo Mariani fu parroco dal 1963 fino al 1984: fu dunque fu promotore della costruzione della chiesa. Fu seguito da don Enrico Gessaghi, don Franco Balzarini e, dopo la costituzione della comunità pastorale nel 2006, da don Sergio Zambenetti e don Antonio Bonacina, attuale prevosto.
La prima pietra di quella che oggi è la chiesa fu posta da monsignor Luigi Oldani nel novembre 1965 e i lavori di scavo iniziarono a settembre dell'anno dopo. E dopo un anno e mezzo dall'inizio dei lavori, la chiesa venne consegnata ai fedeli che contribuirono alla sua edificazione anche dal punto di vista economico.
Il 15 aprile 1968 a Valaperta giunse il cardinale Giovanni Colombo, Arcivescovo di Milano, per inaugurare e consacrare la nuova chiesa, dedicandola a San Carlo."Era il lunedì dell'Angelo, il giorno dopo Pasqua e il 1968 era l'anno della Fede. L'arcivescovo Colombo ha inaugurato e consacrato la chiesa, col tradizionale rito di presa di possesso dell'edificio sacro, l'aspersione del popolo e delle pareti interne ed esterne della chiesa, in memoria del Battesimo, la solenne preghiera della Dedicazione, l'unzione dell'altare e delle pareti interne, il segno di croce col pastorale sullo stemma di S. Carlo, posto sul pavimento di fronte all'altare, la celebrazione dell'Eucaristica e la benedizione degli amboni, dai quali si proclama la Parola", ci aveva detto ancora Angelo Galbusera.
Un momento importante per la comunità di Valaperta che nel 2018, a distanza di cinquant'anni da quella visita, era stato ricordato in maniera altrettanto speciale, alla presenza di monsignor Mario Delpini, da poco nominato alla guida della Diocesi meneghina. ''Una casa che danza e non che trema'' le parole pronunciate in quell'occasione dall'alto prelato in riferimento alla chiesa e rimaste impresse nei fedeli.
In questi anni sono stati parecchi i lavori realizzati all'interno dell'edificio religioso che affaccia su Via Dante. Nel 1993, in occasione del 30esimo della parrocchia, era stato ridotto e modificato il presbiterio, togliendo le balaustre e gli amboni, sostituendo l'altare e collocando il tabernacolo dalla posizione centrale a quella laterale. Risale all'anno successivo la realizzazione dei tre grandi affreschi del pittore Bogani, particolarmente apprezzati.
Nella mostra allestita in casa parrocchiale vengono ricordati anche i sacerdoti che si sono resi protagonisti della storia della comunità: fra loro don Luciano Galbusera (ancora oggi residente) ordinato nel 1965 e monsignor Gaetano Galbusera, già vescovo in Perù, che celebrò la sua prima messa nella nuova chiesa.
E ancora don Ezio Castoldi, coadiutore a Maresso, don Angelo Galbusera, don Enrico Fumagalli (tragicamente deceduto durante un'escursione in montagna) e infine don Marco Sala, classe 1989, ultimo prete originario della frazione, ordinato tre anni fa.
I sessant'anni della parrocchia di San Carlo saranno ricordati venerdì 29 settembre alle ore 20.30 con una messa celebrata alla presenza dei sacerdoti della comunità pastorale di Casatenovo; alla funzione sono stati invitati anche i religiosi e le suore nativi di Valaperta.
Una ricorrenza speciale che la consulta parrocchiale ha voluto celebrare con un'esposizione che sarà aperta da venerdì 29 settembre a domenica 1 ottobre, curata in particolare da Angelo Galbusera che - attraverso fotografie e documenti storici - ripercorre mezzo secolo di vita della parrocchia nelle sue tappe salienti. Gli ultimi dieci anni invece, sono raccolti in un video affidato agli amici fotografi del Gruppo AFCB.
Una storia affascinante e piena zeppa di curiosità, quella della chiesa della frazione casatese. Forse non tutti sanno che in passato - fino appunto alla fondazione della parrocchia - il territorio di Rimoldo e Valaperta era legato alla comunità di Maresso. Quella dedicata ai SS Faustino e Giovita era infatti la chiesa di riferimento per i fedeli, sempre distintisi per la costante frequenza e la grande devozione cristiana.
A partire dal 1961 però, la lontananza dalla frazione missagliese - che quasi quotidianamente si raggiungeva a piedi o in bicicletta per le funzioni religiose - la strada non certo agevole, ed il trasferimento di don Enrico Molteni (collaboratore del parroco don Carlo Sala, punto di riferimento per i fedeli) convinsero la popolazione di Valaperta e Rimoldo ad intraprendere una sfida non semplice: la costituzione di una nuova parrocchia, a salvaguardia dell'educazione dei giovani e della fede della popolazione. Dopo lunghe trattative, incertezze ed incontri in Curia, nell'estate del 1963 si cominciò finalmente a procedere verso questo obiettivo.
La parrocchia nacque ufficialmente in quel periodo. "Il Cardinal Montini, prima Arcivescovo di Milano e poi eletto Papa col nome di Paolo VI, firmò il decreto costitutivo della sua ultima parrocchia diocesana: per questo la Parrocchia di S.Carlo in Rimoldo e Valaperta fu chiamata la Parrocchia del Papa. Era composta da 630 fedeli di grande fede ed entusiasmo, ma i mezzi finanziari erano pochi e c'era tutto da costruire" ci aveva raccontato Angelo Galbusera, appassionato di storia locale e autore di alcune pubblicazioni sulla storia parrocchiale di Valaperta.
Il primo parroco fu don Carlo Mariani che, appena giunto in paese, trovò ospitalità nell'antico Palazzo di Rimoldo. La chiesetta della frazione (già punto di riferimento per i fedeli insieme a quella della Madonna della Neve) divenne la chiesa parrocchiale; per l'oratorio maschile si utilizzavano alcuni saloni del Palazzo, mentre l'oratorio femminile era ospitato in un appartamento privato non ancora ultimato.
Don Carlo Mariani fu parroco dal 1963 fino al 1984: fu dunque fu promotore della costruzione della chiesa. Fu seguito da don Enrico Gessaghi, don Franco Balzarini e, dopo la costituzione della comunità pastorale nel 2006, da don Sergio Zambenetti e don Antonio Bonacina, attuale prevosto.
La prima pietra di quella che oggi è la chiesa fu posta da monsignor Luigi Oldani nel novembre 1965 e i lavori di scavo iniziarono a settembre dell'anno dopo. E dopo un anno e mezzo dall'inizio dei lavori, la chiesa venne consegnata ai fedeli che contribuirono alla sua edificazione anche dal punto di vista economico.
Il 15 aprile 1968 a Valaperta giunse il cardinale Giovanni Colombo, Arcivescovo di Milano, per inaugurare e consacrare la nuova chiesa, dedicandola a San Carlo."Era il lunedì dell'Angelo, il giorno dopo Pasqua e il 1968 era l'anno della Fede. L'arcivescovo Colombo ha inaugurato e consacrato la chiesa, col tradizionale rito di presa di possesso dell'edificio sacro, l'aspersione del popolo e delle pareti interne ed esterne della chiesa, in memoria del Battesimo, la solenne preghiera della Dedicazione, l'unzione dell'altare e delle pareti interne, il segno di croce col pastorale sullo stemma di S. Carlo, posto sul pavimento di fronte all'altare, la celebrazione dell'Eucaristica e la benedizione degli amboni, dai quali si proclama la Parola", ci aveva detto ancora Angelo Galbusera.
Un momento importante per la comunità di Valaperta che nel 2018, a distanza di cinquant'anni da quella visita, era stato ricordato in maniera altrettanto speciale, alla presenza di monsignor Mario Delpini, da poco nominato alla guida della Diocesi meneghina. ''Una casa che danza e non che trema'' le parole pronunciate in quell'occasione dall'alto prelato in riferimento alla chiesa e rimaste impresse nei fedeli.
In questi anni sono stati parecchi i lavori realizzati all'interno dell'edificio religioso che affaccia su Via Dante. Nel 1993, in occasione del 30esimo della parrocchia, era stato ridotto e modificato il presbiterio, togliendo le balaustre e gli amboni, sostituendo l'altare e collocando il tabernacolo dalla posizione centrale a quella laterale. Risale all'anno successivo la realizzazione dei tre grandi affreschi del pittore Bogani, particolarmente apprezzati.
Nella mostra allestita in casa parrocchiale vengono ricordati anche i sacerdoti che si sono resi protagonisti della storia della comunità: fra loro don Luciano Galbusera (ancora oggi residente) ordinato nel 1965 e monsignor Gaetano Galbusera, già vescovo in Perù, che celebrò la sua prima messa nella nuova chiesa.
E ancora don Ezio Castoldi, coadiutore a Maresso, don Angelo Galbusera, don Enrico Fumagalli (tragicamente deceduto durante un'escursione in montagna) e infine don Marco Sala, classe 1989, ultimo prete originario della frazione, ordinato tre anni fa.
I sessant'anni della parrocchia di San Carlo saranno ricordati venerdì 29 settembre alle ore 20.30 con una messa celebrata alla presenza dei sacerdoti della comunità pastorale di Casatenovo; alla funzione sono stati invitati anche i religiosi e le suore nativi di Valaperta.
G.C.