Il Mandic è in agonia. Cosa aspetta Regione a intervenire?
Dall’ospedale Mandic di Merate se ne stanno andando tutti: medici, primari, operatori sanitari. I migliori professionisti stanno scappando dal nosocomio. C’è un clima di sfiducia che fa male all’ospedale, ai suoi utenti, al territorio. E la dirigenza dell’Asst non ha attivato nessuna procedura straordinaria per colmare i vuoti, ma anzi gestisce la situazione passivamente, senza metterci davvero la testa. Mi chiedo se Regione si stia facendo qualche domanda.
Nella question time chiedo all’assessore al Welfare Bertolaso se non ritenga indispensabile attivare in tempi rapidissimi una verifica rispetto all’attuale assetto della Direzione strategica dell’Asst di Lecco, al fine di bloccare l’attuale emorragia dei primari e delle figure apicali fondamentali per il mantenimento funzionale dell’Ospedale Mandic. E contestualmente invertire questa rotta e riportare nel nosocomio una organizzazione efficace e sicura dei servizi con soluzioni di qualità e a lungo termine.
Ecco che cosa sta accadendo a Merate: 367 dipendenti della sanità pubblica tra medici, infermieri, operatori sanitari, tecnici, impiegati, manutentori e operai dell’Asst di Lecco, il 10% di tutti gli strutturati, lo scorso anno hanno deciso di lasciare il loro posto di lavoro e molti di loro non sono mai stati rimpiazzati. Si è scelto di trasferire 15 infermiere puericultrici che gestivano il nido del reparto di ostetricia e ginecologia invece di intervenire per consolidare il punto nascita. Il reparto di psichiatria, chiuso durante la pandemia Covid con il pretesto delle misure anticontagio, non è mai stato riaperto. È diventata una prassi consolidata da parte della Asst quella di reclutare ex specialisti del nosocomio meratese che vengono poi riportati in corsia con contratti da gettonisti economicamente più vantaggiosi e con orari più flessibili.
Infine in questi ultimi giorni ha lasciato la guida del reparto di Ostetricia e Ginecologia la primaria facente funzioni, si è aggiunto il primario di Ortopedia e non da ultimo abbiamo appena saputo che se ne va anche uno stimato gastroenterologo. Regione Lombardia, vogliamo continuare così?.
Nella question time chiedo all’assessore al Welfare Bertolaso se non ritenga indispensabile attivare in tempi rapidissimi una verifica rispetto all’attuale assetto della Direzione strategica dell’Asst di Lecco, al fine di bloccare l’attuale emorragia dei primari e delle figure apicali fondamentali per il mantenimento funzionale dell’Ospedale Mandic. E contestualmente invertire questa rotta e riportare nel nosocomio una organizzazione efficace e sicura dei servizi con soluzioni di qualità e a lungo termine.
Ecco che cosa sta accadendo a Merate: 367 dipendenti della sanità pubblica tra medici, infermieri, operatori sanitari, tecnici, impiegati, manutentori e operai dell’Asst di Lecco, il 10% di tutti gli strutturati, lo scorso anno hanno deciso di lasciare il loro posto di lavoro e molti di loro non sono mai stati rimpiazzati. Si è scelto di trasferire 15 infermiere puericultrici che gestivano il nido del reparto di ostetricia e ginecologia invece di intervenire per consolidare il punto nascita. Il reparto di psichiatria, chiuso durante la pandemia Covid con il pretesto delle misure anticontagio, non è mai stato riaperto. È diventata una prassi consolidata da parte della Asst quella di reclutare ex specialisti del nosocomio meratese che vengono poi riportati in corsia con contratti da gettonisti economicamente più vantaggiosi e con orari più flessibili.
Infine in questi ultimi giorni ha lasciato la guida del reparto di Ostetricia e Ginecologia la primaria facente funzioni, si è aggiunto il primario di Ortopedia e non da ultimo abbiamo appena saputo che se ne va anche uno stimato gastroenterologo. Regione Lombardia, vogliamo continuare così?.
Gian Mario Fragomeli, consigliere regionale PD