La poesia di Umberto Colombo/44: una riflessione sull'ingenuità
''L'ingenuità. Quando ho scritto questa poesia mi ero trovato a tu per tu con un soggetto dal sorriso facile e poco arguto che salutava tutti con un sorriso. Notavo però che la gente non lo tollerava ma quasi lo scacciava, come se questa semplice persona la infastidisse. Quasi gli rispondevano in malo modo e questo diniego provocava in lui tanta tristezza'' ha raccontato Umberto Colombo in merito alla creazione della poesia. Con quest’espressione ci ha fatto andare dietro le quinte del suo percorso creativo, questa volta frutto di un fatto a cui lo stesso ha direttamente assistito. La riflessione che ne è scaturita la possiamo leggere qui sotto in versi.Colombo, al termine della poesia, ci lascia con un insegnamento: ''Lasciamo intatta questa creatura mite, anche se sciocca è degna di rispetto''. Questo messaggio potrebbe non valere solo per la persona in questione ma, crediamo e sommessamente sosteniamo che si potrebbe generalizzare provando a rispettare la personalità di ciascuno. È la diversità a renderci esseri umani unici e, in quanto tali, degni a priori di rispetto e non di disprezzo.
Ingenuità
Liscio è il passar dall’armonia di fascia
contento e pulito il pensier rimasto
a nulla è valso il rovesciar che il frutto lascia
Il tutto è conservato su di un fatuo tasto
Fiducia nel rispetto e sull’amore altrui
stima di se stesso e su diversa persona
partecipe al dolore d’altri o nei rabbui
amante e tollerante, il sopruso abbuona
Fedele fede sui valori per la catena umana
ammirazione di fondo verso il forestiero
crede per lui la meraviglia sempre sovrana
e non può esserci imbroglio, tutto è sincero
Qualcuno tace ma nel di lui pensiero
scopriamo didentro soavità e cortesia
non v’è accenno di ribello sul sentiero
ma solo sfociante amor di poesia
Non vale il profittare per sì tal soggetto
uccidi il suo sicuro dormiente vivere
schiacci al vento il suo germoglio netto
nobiltà di vita non lo potrai più scrivere
Sofferta sarà la gioia del successo
avrai solo abusato del tuo potere
lascerai all’ingenuo un pianto dimesso
a stracci avrai distrutto il suo piacere
lasciamo intatta questa creatura mite
anche se sciocca è degna di rispetto
il mondo vivo di costei non lo capite
è fatta solo da utopia amore ed affetto
Umberto Colombo