Barzanò: il Parini dedica un'aula al compianto Peppino Sacchi, sostenitore della scuola e della comunità
Un video, realizzato per l'occasione, è stato capace di sintetizzare l'anima di Giuseppe (per tutti Peppino) Sacchi. Classe 1929, partito da una Fiat 600 Multipla a bordo della quale trasportava cavi elettrici, il barzanese era stato capace - grazie ad intuito, cabarbietà e grande passione - di fondare una realtà imprenditoriale che ha dato lavoro a tantissime persone, in Brianza e non solo.
Alla sua memoria nella prima serata di martedì 10 ottobre il Liceo G.Parini ha voluto intitolargli un'aula: un modo semplice per ricordare una persona che ha sostenuto la propria comunità, la parrocchia oltre che la scuola, fondata nel lontano 1979 dall'allora parroco don Giuliano Sala.
La cerimonia è stata introdotta dalle parole di Franca Colombo, presidente della Fondazione don Giuliano Sala appunto, che ha invitato i presenti a ''gustarsi'' il filmato realizzato da Zampediverse. Un breve video nel quale si alternavano le voci della nipote Marta Sacchi, ma anche di Sergio Longoni e Vittore Beretta, altri grandi imprenditori barzanesi che hanno contribuito in questi anni a sostenere la scuola. Grazie alle loro parole è emerso il ritratto di Peppino, un esempio per l'imprenditoria locale, determinato, intelligente. Molto legato alla famiglia ma anche alla ''sua'' Barzanò, per la quale non si è mai tirato indietro quando c'era bisogno di sostenere progetti sociali.
Franca Colombo nell'accogliere i presenti - fra i quali anche molti imprenditori - ha evidenziato la grande attenzione riposta nella formazione dei giovani e di conseguenza le forti aspettative verso la scuola, che propone un indirizzo linguistico e uno economico-sociale per andare incontro a quelle che sono le richieste di competenze del mondo imprenditoriale del territorio.
''In questo cammino non siamo mai stati soli'' ha aggiunto la presidente, riferendosi ai cosiddetti ''tre moschettieri'': Peppino Sacchi, Vittore Beretta e Sergio Longoni, ''persone ed imprenditori che con costanza e determinazione hanno sentito il dovere di condividere le proprie capacità con le nuove generazioni''. Proprio per questo la sfida più grande per il liceo Parini è quella di insegnare ''non solo i programmi, ma il senso di responsabilità verso i tanti aiuti ricevuti''.
La parola è poi passata a Monsignor Bruno Marinoni, attuale vicario episcopale per gli Affari generali per la Diocesi di Milano, ma per poco più di un anno parroco di Barzanò e in un certo senso ''guida'' per la scuola in un momento non semplice.
''Avevo raccolto un'eredità pesante'' ha detto, ricordando come per la parrocchia fosse gravoso occuparsi del liceo. Da lì era appunto nata l'idea di creare una Fondazione dall'anima forte, nel ricordo peraltro di don Giuliano e della sua lungimiranza. Un sacerdote dal carisma molto forte che ebbe l'intuizione di creare un luogo, negli spazi parrocchiali, dedito alla formazione dei ragazzi.
Nell'evidenziare la capacità dell'ex parroco di ''contagiare'' gli imprenditori con il suo entusiasmo, Monsignor Marinoni ha altresì evidenziato la grande disponibilità degli stessi nel lasciarsi coinvolgere in questa sfida.
Dopo un doveroso applauso tributato alla signora Francesca, vedova di Peppino Sacchi, con un mazzo di fiori consegnatole dalla nipote Marta, a chiudere gli interventi è stato il preside del liceo, Michele Erba.
''Del filmato mi hanno colpito le parole di Sergio Longoni che definiva un orgoglio poter contare sulla presenza di un liceo a Barzanò'' ha detto, sottolineando la bellezza di vivere la quotidianità con gli studenti che ad oggi sono 142, un numero certamente superiore rispetto al passato. ''La scuola deve trasmettere valori, deve essere un luogo in cui portare anche la cultura del lavoro. Per questo è importante creare uno scambio fra scuola e impresa'' ha aggiunto Erba, ritenendo preziosa questa sinergia e lanciando un appello ai rappresentanti delle aziende del territorio che certamente chiedono competenze per le loro singole realtà.
La cerimonia - alla quale hanno preso parte, fra gli altri, anche il sindaco Gualtiero Chiricò e il parroco don Renato Cameroni (vice presidente della Fondazione) - si è poi chiusa con un aperitivo offerto ai presenti nel cortile del liceo.
Alla sua memoria nella prima serata di martedì 10 ottobre il Liceo G.Parini ha voluto intitolargli un'aula: un modo semplice per ricordare una persona che ha sostenuto la propria comunità, la parrocchia oltre che la scuola, fondata nel lontano 1979 dall'allora parroco don Giuliano Sala.
La cerimonia è stata introdotta dalle parole di Franca Colombo, presidente della Fondazione don Giuliano Sala appunto, che ha invitato i presenti a ''gustarsi'' il filmato realizzato da Zampediverse. Un breve video nel quale si alternavano le voci della nipote Marta Sacchi, ma anche di Sergio Longoni e Vittore Beretta, altri grandi imprenditori barzanesi che hanno contribuito in questi anni a sostenere la scuola. Grazie alle loro parole è emerso il ritratto di Peppino, un esempio per l'imprenditoria locale, determinato, intelligente. Molto legato alla famiglia ma anche alla ''sua'' Barzanò, per la quale non si è mai tirato indietro quando c'era bisogno di sostenere progetti sociali.
Franca Colombo nell'accogliere i presenti - fra i quali anche molti imprenditori - ha evidenziato la grande attenzione riposta nella formazione dei giovani e di conseguenza le forti aspettative verso la scuola, che propone un indirizzo linguistico e uno economico-sociale per andare incontro a quelle che sono le richieste di competenze del mondo imprenditoriale del territorio.
''In questo cammino non siamo mai stati soli'' ha aggiunto la presidente, riferendosi ai cosiddetti ''tre moschettieri'': Peppino Sacchi, Vittore Beretta e Sergio Longoni, ''persone ed imprenditori che con costanza e determinazione hanno sentito il dovere di condividere le proprie capacità con le nuove generazioni''. Proprio per questo la sfida più grande per il liceo Parini è quella di insegnare ''non solo i programmi, ma il senso di responsabilità verso i tanti aiuti ricevuti''.
La parola è poi passata a Monsignor Bruno Marinoni, attuale vicario episcopale per gli Affari generali per la Diocesi di Milano, ma per poco più di un anno parroco di Barzanò e in un certo senso ''guida'' per la scuola in un momento non semplice.
''Avevo raccolto un'eredità pesante'' ha detto, ricordando come per la parrocchia fosse gravoso occuparsi del liceo. Da lì era appunto nata l'idea di creare una Fondazione dall'anima forte, nel ricordo peraltro di don Giuliano e della sua lungimiranza. Un sacerdote dal carisma molto forte che ebbe l'intuizione di creare un luogo, negli spazi parrocchiali, dedito alla formazione dei ragazzi.
Nell'evidenziare la capacità dell'ex parroco di ''contagiare'' gli imprenditori con il suo entusiasmo, Monsignor Marinoni ha altresì evidenziato la grande disponibilità degli stessi nel lasciarsi coinvolgere in questa sfida.
Dopo un doveroso applauso tributato alla signora Francesca, vedova di Peppino Sacchi, con un mazzo di fiori consegnatole dalla nipote Marta, a chiudere gli interventi è stato il preside del liceo, Michele Erba.
''Del filmato mi hanno colpito le parole di Sergio Longoni che definiva un orgoglio poter contare sulla presenza di un liceo a Barzanò'' ha detto, sottolineando la bellezza di vivere la quotidianità con gli studenti che ad oggi sono 142, un numero certamente superiore rispetto al passato. ''La scuola deve trasmettere valori, deve essere un luogo in cui portare anche la cultura del lavoro. Per questo è importante creare uno scambio fra scuola e impresa'' ha aggiunto Erba, ritenendo preziosa questa sinergia e lanciando un appello ai rappresentanti delle aziende del territorio che certamente chiedono competenze per le loro singole realtà.
La cerimonia - alla quale hanno preso parte, fra gli altri, anche il sindaco Gualtiero Chiricò e il parroco don Renato Cameroni (vice presidente della Fondazione) - si è poi chiusa con un aperitivo offerto ai presenti nel cortile del liceo.
G.C.