Sirtori: Gabriele Mundula vince il premio Stampa a Orticolario
Grande risultato per l’architetto e designer casatese Gabriele Mundula. La sua installazione, intitolata ''L’universo sei tu'', ha infatti ottenuto il premio stampa nella finale del concorso internazionale ''Spazi Creativi'' a Orticolario. Destinato all’opera più ecosostenibile, tale premio recita ''Per uno spazio che si esprime ed emoziona come un racconto e si pone nel solco della ecosostenibilità anche attraverso l'uso di materiali innovativi".
Per diversi giorni, il lavoro del professionista è stato esposto negli splendidi giardini di Villa Erba a Cernobbio insieme alle installazioni degli altri sei finalisti. Il concorso, infatti, era inserito all’interno di Orticolario, il festival che da tredici anni raduna presso la residenza estiva d’infanzia del regista Luchino Visconti designer, giardinieri, artisti ma anche semplici cittadini amanti della natura. L’edizione 2023, in particolare, era dedicata al ''Paesaggio dell’acqua'', ovvero al racconto della relazione intima e ancestrale sviluppata nel corso dei secoli tra l’uomo e questo bene primario. Un obiettivo che Gabriele Mundula con la sua opera, sponsorizzata dalla galleria Senesi Arte di Cuneo, ha centrato perfettamente. L’installazione, in particolare, riproduce una ragnatela ancora avvolta dalle gocce di rugiada di prima mattina. Tale immagine, secondo il designer, dimostra quanto ''tutto il mondo sia caratterizzato da un equilibrio invisibile tra gli esseri viventi e questo prezioso elemento''.
Per chi non ha avuto la fortuna di vederla dal vivo, è possibile immergersi nell’opera di Gabriele Mundula attraverso il virtual tour realizzato assieme ad AS Digitale 360, azienda di Casatenovo che lavoro nel campo della digitalizzazione e dell’innovazione.
''Sono molto contento di aver ricevuto il premio stampa durate l’ultima edizione di Orticolario, soprattutto perché significa che i giudici hanno compreso pienamente la mia volontà nel proporre qualcosa che andasse oltre all’idea di giardino classica, intesa appunto come una composizione in cui piante ed acqua sono i principali protagonisti'' ha commentato il giovane designer. ''Al di là del fattore estetico, con la mia opera ho cercato di diffondere un messaggio chiaro: si può sempre dar vita a qualcosa di bello sfruttando al massimo tutto il nostro potenziale creativo e senza dover a tutti i costi consumare risorse che, a prescindere dall’essere più o meno abbondanti, vanno sempre considerate preziose''.
Laureato al Politecnico di Milano, Gabriele Mundula è nato e cresciuto a Casatenovo ma oggi risiede a Sirtori.
''Partendo dal tema dell’edizione di quest’anno, l’acqua, mi sono lasciato ispirare dalla natura e ho voluto rendere visibile qualcosa che normalmente consideriamo invisibile, ma solo perché non poniamo la giusta attenzione alle cose. La ragnatela bagnata dalla rugiada la mattina è stata l’immagine di svolta che mi ha permesso di costruire poi tutto il resto. La natura è incredibile da questo punto di vista e mi piaceva rendere gigante una cosa piccola'' ha concluso il giovane professionista. ''Stare sotto l’installazione trasmetteva la sensazione di essere una parte del tutto. Tant’è che ho voluto creare anche uno spazio di sosta vero e proprio in cui le persone potevano sedersi e rilassarsi. Il colore della corda inoltre richiamava l’idea del sangue e del sistema venoso che caratterizza ognuno di noi, lasciando intendere quanto sia preziosa la presenza di questo fluido nel nostro corpo tanto quanto l’acqua che scorre nei fiumi, torrenti e mari del nostro pianeta''.
Per diversi giorni, il lavoro del professionista è stato esposto negli splendidi giardini di Villa Erba a Cernobbio insieme alle installazioni degli altri sei finalisti. Il concorso, infatti, era inserito all’interno di Orticolario, il festival che da tredici anni raduna presso la residenza estiva d’infanzia del regista Luchino Visconti designer, giardinieri, artisti ma anche semplici cittadini amanti della natura. L’edizione 2023, in particolare, era dedicata al ''Paesaggio dell’acqua'', ovvero al racconto della relazione intima e ancestrale sviluppata nel corso dei secoli tra l’uomo e questo bene primario. Un obiettivo che Gabriele Mundula con la sua opera, sponsorizzata dalla galleria Senesi Arte di Cuneo, ha centrato perfettamente. L’installazione, in particolare, riproduce una ragnatela ancora avvolta dalle gocce di rugiada di prima mattina. Tale immagine, secondo il designer, dimostra quanto ''tutto il mondo sia caratterizzato da un equilibrio invisibile tra gli esseri viventi e questo prezioso elemento''.
Per chi non ha avuto la fortuna di vederla dal vivo, è possibile immergersi nell’opera di Gabriele Mundula attraverso il virtual tour realizzato assieme ad AS Digitale 360, azienda di Casatenovo che lavoro nel campo della digitalizzazione e dell’innovazione.
''Sono molto contento di aver ricevuto il premio stampa durate l’ultima edizione di Orticolario, soprattutto perché significa che i giudici hanno compreso pienamente la mia volontà nel proporre qualcosa che andasse oltre all’idea di giardino classica, intesa appunto come una composizione in cui piante ed acqua sono i principali protagonisti'' ha commentato il giovane designer. ''Al di là del fattore estetico, con la mia opera ho cercato di diffondere un messaggio chiaro: si può sempre dar vita a qualcosa di bello sfruttando al massimo tutto il nostro potenziale creativo e senza dover a tutti i costi consumare risorse che, a prescindere dall’essere più o meno abbondanti, vanno sempre considerate preziose''.
Laureato al Politecnico di Milano, Gabriele Mundula è nato e cresciuto a Casatenovo ma oggi risiede a Sirtori.
''Partendo dal tema dell’edizione di quest’anno, l’acqua, mi sono lasciato ispirare dalla natura e ho voluto rendere visibile qualcosa che normalmente consideriamo invisibile, ma solo perché non poniamo la giusta attenzione alle cose. La ragnatela bagnata dalla rugiada la mattina è stata l’immagine di svolta che mi ha permesso di costruire poi tutto il resto. La natura è incredibile da questo punto di vista e mi piaceva rendere gigante una cosa piccola'' ha concluso il giovane professionista. ''Stare sotto l’installazione trasmetteva la sensazione di essere una parte del tutto. Tant’è che ho voluto creare anche uno spazio di sosta vero e proprio in cui le persone potevano sedersi e rilassarsi. Il colore della corda inoltre richiamava l’idea del sangue e del sistema venoso che caratterizza ognuno di noi, lasciando intendere quanto sia preziosa la presenza di questo fluido nel nostro corpo tanto quanto l’acqua che scorre nei fiumi, torrenti e mari del nostro pianeta''.
A.Bes.