Casatenovo: approvato il progetto per la riqualificazione di Parco Vivo
Parco Vivo al centro di un progetto di riqualificazione arborea. Lo ha annunciato l'altra sera in assemblea a Valaperta il vicesindaco Marta Comi svelando al pubblico interevenuto i dettagli di quanto approvato in giunta poche ore prima. L'amministrazione di Casatenovo ha infatti deciso di stanziare 70mila euro per una prima sistemazione dell'area verde situata in località Monteregio, come noto di proprietà di Inrca, con il quale il Comune ha siglato una convenzione che ne regolamenta l'utizzo. Di fatto è l'ente quindi, ad occuparsi degli interventi di manutenzione del parco, da sempre particolarmente frequentato fra la primavera e l'estate, ovvero nel periodo di apertura.
''Negli ultimi anni si è registrato un impoverimento degli alberi presenti'' ha detto il vicesindaco Comi, specificando che alla rimozione delle specie ormai morte e delle ceppaie presenti, farà seguito un'opera di piantumazione di nuovi esemplari, in maniera tale da ripopolare l'area verde.
A questo proposito il progetto definitivo-esecutivo approvato dalla giunta casatese (redatto dall'architetto Laura Sottocornola e dal dottor Elia Galbusera) prevede l'abbattimento degli alberi ritenuti in pessime condizioni vegetative, morti o schiantatisi al suolo; a seguito di un ulteriore sopralluogo datato marzo 2023, ne sono stati individuati 44. Nel primo lotto di intervento si darà priorità a quelli le cui condizioni appaiono più critiche, mentre per la rimozione delle specie non idonee dal punto di vista paesaggistico o gestionale, si rimanderà alle fasi successive del progetto complessivo. Grazie all'indagine affidata ai professionisti è emersa la presenza altresì di 20 alberelli ed arbusti che infestano le recinzioni e che necessitano una sostituzione.
Una volta rimosse le piante più critiche, si procederà alla fresatura o frantumazione delle ceppaie. A questo proposito all’interno del parco ne sono presenti numerose, derivanti dalle rimozioni eseguite in passato; la maggior parte fanno riferimento all'abete rosso, originate dall’abbattimento di decine di abeti morti per un attacco di bostrico dell’abete (Ips typographus) avvenuto negli anni scorsi. L'eliminazione delle ceppaie è funzionale anche al recupero della planarità delle superfici a prato, in modo da renderle meglio fruibili e gestibili. Si sono rilevate 148 ceppaie alle quali si aggiungono poi le 60 derivanti dagli abbattimenti previsti.
Il progetto approvato dalla giunta prevede altresì la posa delle recinzioni che in alcuni punti risultano assenti a seguito degli accessi effettuati impropriamente da parte di ignoti e per impedire che il fenomeno si ripeta. Vi sono infatti tratti caratterizzati dalla sola presenza del muro di cinta, sprovvisto di rete; altri ancora completamente infestati dalla vegetazione. Previsto infine il ripristino di due ingressi carrai e l’eliminazione di un vecchio cancello pedonale che non ha più utilità.
Nel relazionare l'intervento a Parco Vivo, Marta Comi ha ricordato la realizzazione di un bosco didattico nell'area fiera di Rogoredo e la volontà di riqualificare il parco di Villa Facchi, effettivamente abbandonato da tempo; a questo proposito è stato commissionato uno studio di fattibilità.
''Negli ultimi anni si è registrato un impoverimento degli alberi presenti'' ha detto il vicesindaco Comi, specificando che alla rimozione delle specie ormai morte e delle ceppaie presenti, farà seguito un'opera di piantumazione di nuovi esemplari, in maniera tale da ripopolare l'area verde.
A questo proposito il progetto definitivo-esecutivo approvato dalla giunta casatese (redatto dall'architetto Laura Sottocornola e dal dottor Elia Galbusera) prevede l'abbattimento degli alberi ritenuti in pessime condizioni vegetative, morti o schiantatisi al suolo; a seguito di un ulteriore sopralluogo datato marzo 2023, ne sono stati individuati 44. Nel primo lotto di intervento si darà priorità a quelli le cui condizioni appaiono più critiche, mentre per la rimozione delle specie non idonee dal punto di vista paesaggistico o gestionale, si rimanderà alle fasi successive del progetto complessivo. Grazie all'indagine affidata ai professionisti è emersa la presenza altresì di 20 alberelli ed arbusti che infestano le recinzioni e che necessitano una sostituzione.
Una volta rimosse le piante più critiche, si procederà alla fresatura o frantumazione delle ceppaie. A questo proposito all’interno del parco ne sono presenti numerose, derivanti dalle rimozioni eseguite in passato; la maggior parte fanno riferimento all'abete rosso, originate dall’abbattimento di decine di abeti morti per un attacco di bostrico dell’abete (Ips typographus) avvenuto negli anni scorsi. L'eliminazione delle ceppaie è funzionale anche al recupero della planarità delle superfici a prato, in modo da renderle meglio fruibili e gestibili. Si sono rilevate 148 ceppaie alle quali si aggiungono poi le 60 derivanti dagli abbattimenti previsti.
Il progetto approvato dalla giunta prevede altresì la posa delle recinzioni che in alcuni punti risultano assenti a seguito degli accessi effettuati impropriamente da parte di ignoti e per impedire che il fenomeno si ripeta. Vi sono infatti tratti caratterizzati dalla sola presenza del muro di cinta, sprovvisto di rete; altri ancora completamente infestati dalla vegetazione. Previsto infine il ripristino di due ingressi carrai e l’eliminazione di un vecchio cancello pedonale che non ha più utilità.
Nel relazionare l'intervento a Parco Vivo, Marta Comi ha ricordato la realizzazione di un bosco didattico nell'area fiera di Rogoredo e la volontà di riqualificare il parco di Villa Facchi, effettivamente abbandonato da tempo; a questo proposito è stato commissionato uno studio di fattibilità.
G.C.