Oggiono: sport e gioco di squadra per la quarta festa del rugby
Per la quarta edizione della propria festa, l’ASD Rugby Club Oggiono ha proposto due giornate ricche di divertimento e all'insegna delle sfide tra i suoi giovanissimi atleti. L’iniziativa, avviata sabato pomeriggio, ha accolto numerosi bambini - sostenuti dal tifo delle loro famiglie - al Centro Sportivo De Coubertin, grazie al patrocinio del Comune di Oggiono e in collaborazione con diversi partner locali.
''A livello organizzativo - ci ha raccontato Romeo Dell’Oro, organizzatore e membro dell’associazione sportiva - è rimasto uguale alle edizioni precedenti: infatti, siamo riusciti a far giocare circa 300 bambini, dai 6 anni fino ai 12. Inoltre, siamo soddisfatti di aver coinvolto società non solo vicine a noi, ma anche quelle un po’ più distanti, come quelle di Delebio, Sondrio, Sondalo, Seregno e Lecco''.
Il programma, come da tradizione, si è aperto con le partite tra rugbisti under 8, per poi proseguire con i match tra gli sportivi under 10, fino a concludere il torneo con la categoria under 12, domenica pomeriggio. Tuttavia, le molteplici gare si sono alternate a momenti di riposo, grazie al servizio ristorante, gestito dal supporto dei volontari.
''La novità di quest’anno - ha proseguito Dell’Oro - riguarda la gestione del Centro Sportivo: da pochi mesi ci è stata concessa la coordinazione del centro e stiamo cercando di sistemare un po’ di cose, proponendo anche una serie di attività per la comunità oggionese. Tra i diversi progetti in corso, abbiamo organizzato un gruppo di cammino, disponibile anche per coloro che non praticano questo sport. Oltre a questo, siamo aperti e ben disposti ad accogliere anche iniziative di altre associazioni sportive di Oggiono, compatibilmente con i nostri impegni. Questa concessione da parte del Comune ci ha permesso non solo di utilizzare l’impianto per gli allenamenti, ma anche di avviare diversi progetti scolastici, come quello intrapreso con l'indirizzo scientifico sportivo dell’Istituto Bachelet''.
Oltre ai ragazzi, l’associazione si sta avvicinando anche ai più piccoli, come nel caso delle medie della Valletta Brianza e le elementari di Suello. L’obiettivo di diffondere questo sport, in modo da attirare sempre più giovani ad aspirare a giocare, si sta concretizzando sul territorio, grazie al costante impegno di questa associazione e con l’aiuto prezioso della collaborazione tra i vari club.
Riguardo a questo spirito di intraprendenza e di sinergia tra i gruppi sportivi della regione ha espresso un’impressione positiva e ottimista anche Maurizio Vancini, presidente della Federazione Italiana Rugby. ''In queste giornate - ha dichiarato il presidente - oltre a un ambiente molto sereno e pro attivo verso i mini rugby, si respira un clima eccezionale: ogni volta che vengo qui, per me, è come venire a casa perché c’è uno staff dirigenziale di eccellenza. Questa qualità si percepisce perché, in questi due anni di presidenza, c'è stato modo di vedere che ci sono società che hanno una passione e sanno costruire: questo è sicuramente un onore. E, confrontandomi con presidenti di altre regioni, notare che noi siamo i primi in Italia a livello di numero di club e di tesserati è veramente bello''.
''Un aspetto che emerge sempre in iniziative come questa - ha continuato Vancini - è il coinvolgimento, cosa che non mi aspettavo perché, avendo avuto un passato da arbitro ad alti livelli, ho sempre vissuto all’esterno della realtà societaria. Quindi, questo è un ambiente che due anni fa conoscevo parzialmente, ma che ho avuto la fortuna e il piacere di scoprire grazie a Oggiono, a Romeo, a Losi e a Vinicio, persone che danno una parte della loro vita per questa passione. Credo che, grazie a questo impegno, i bambini e le famiglie si sentano parte di un gruppo e sentirsi parte di una maglia è qualcosa di importante; per questo motivo, il mio compito è di cercare di gestire al meglio questi 100 club e 17.000 tesserati, grazie anche alla mia esperienza di garante neutrale. La mia speranza è quella di terminare questo mandato, che scadrà con la fine del quadriennio, con la stessa armonia e serenità con cui ho cominciato''.
Con questo augurio e questa promessa, tutto il mondo del rugby, a partire dalla dirigenza e dagli allenatori fino ai giocatori con le loro famiglie, si impegna a mantenere queste condizioni che determinano non solo una crescita significativa dal punto di vista sportivo, ma anche personale.
''A livello organizzativo - ci ha raccontato Romeo Dell’Oro, organizzatore e membro dell’associazione sportiva - è rimasto uguale alle edizioni precedenti: infatti, siamo riusciti a far giocare circa 300 bambini, dai 6 anni fino ai 12. Inoltre, siamo soddisfatti di aver coinvolto società non solo vicine a noi, ma anche quelle un po’ più distanti, come quelle di Delebio, Sondrio, Sondalo, Seregno e Lecco''.
Il programma, come da tradizione, si è aperto con le partite tra rugbisti under 8, per poi proseguire con i match tra gli sportivi under 10, fino a concludere il torneo con la categoria under 12, domenica pomeriggio. Tuttavia, le molteplici gare si sono alternate a momenti di riposo, grazie al servizio ristorante, gestito dal supporto dei volontari.
''La novità di quest’anno - ha proseguito Dell’Oro - riguarda la gestione del Centro Sportivo: da pochi mesi ci è stata concessa la coordinazione del centro e stiamo cercando di sistemare un po’ di cose, proponendo anche una serie di attività per la comunità oggionese. Tra i diversi progetti in corso, abbiamo organizzato un gruppo di cammino, disponibile anche per coloro che non praticano questo sport. Oltre a questo, siamo aperti e ben disposti ad accogliere anche iniziative di altre associazioni sportive di Oggiono, compatibilmente con i nostri impegni. Questa concessione da parte del Comune ci ha permesso non solo di utilizzare l’impianto per gli allenamenti, ma anche di avviare diversi progetti scolastici, come quello intrapreso con l'indirizzo scientifico sportivo dell’Istituto Bachelet''.
Oltre ai ragazzi, l’associazione si sta avvicinando anche ai più piccoli, come nel caso delle medie della Valletta Brianza e le elementari di Suello. L’obiettivo di diffondere questo sport, in modo da attirare sempre più giovani ad aspirare a giocare, si sta concretizzando sul territorio, grazie al costante impegno di questa associazione e con l’aiuto prezioso della collaborazione tra i vari club.
Riguardo a questo spirito di intraprendenza e di sinergia tra i gruppi sportivi della regione ha espresso un’impressione positiva e ottimista anche Maurizio Vancini, presidente della Federazione Italiana Rugby. ''In queste giornate - ha dichiarato il presidente - oltre a un ambiente molto sereno e pro attivo verso i mini rugby, si respira un clima eccezionale: ogni volta che vengo qui, per me, è come venire a casa perché c’è uno staff dirigenziale di eccellenza. Questa qualità si percepisce perché, in questi due anni di presidenza, c'è stato modo di vedere che ci sono società che hanno una passione e sanno costruire: questo è sicuramente un onore. E, confrontandomi con presidenti di altre regioni, notare che noi siamo i primi in Italia a livello di numero di club e di tesserati è veramente bello''.
''Un aspetto che emerge sempre in iniziative come questa - ha continuato Vancini - è il coinvolgimento, cosa che non mi aspettavo perché, avendo avuto un passato da arbitro ad alti livelli, ho sempre vissuto all’esterno della realtà societaria. Quindi, questo è un ambiente che due anni fa conoscevo parzialmente, ma che ho avuto la fortuna e il piacere di scoprire grazie a Oggiono, a Romeo, a Losi e a Vinicio, persone che danno una parte della loro vita per questa passione. Credo che, grazie a questo impegno, i bambini e le famiglie si sentano parte di un gruppo e sentirsi parte di una maglia è qualcosa di importante; per questo motivo, il mio compito è di cercare di gestire al meglio questi 100 club e 17.000 tesserati, grazie anche alla mia esperienza di garante neutrale. La mia speranza è quella di terminare questo mandato, che scadrà con la fine del quadriennio, con la stessa armonia e serenità con cui ho cominciato''.
Con questo augurio e questa promessa, tutto il mondo del rugby, a partire dalla dirigenza e dagli allenatori fino ai giocatori con le loro famiglie, si impegna a mantenere queste condizioni che determinano non solo una crescita significativa dal punto di vista sportivo, ma anche personale.
V.I.