Molteno, tangenzialina: l'Ok di Aipo ci sembra paradossale. Per noi quell'opera non ha senso
In merito al progetto della nuova ‘tangenzialina’ di Raviola, tra Molteno e Sirone, sembra assolutamente paradossale che l’AIPO (Agenzia interregionale per il fiume Po) possa avere dato parere favorevole alla realizzazione di una nuova strada che correrebbe parallela, a pochi metri, dal corso del torrente Bevera! Ci chiediamo se è stata tenuta in considerazione la situazione che si potrebbe verificare con le eventuali (e probabili) piene del torrente. Infatti le piene verrebbero trattenute dalle nuove opere di contenimento della nuova strada, e pertanto il Bevera sarebbe costretto ad esondare nel tratto a monte o a valle, causando eventuali e peggiori danni anche agli abitati!
Lo ribadiamo: quella ‘tangenzialina’ non deve essere costruita, perché rovinerebbe uno dei contesti agricoli del territorio di Molteno, e oltretutto rischierebbe appunto di soffocare ancora di più il corso del torrente Bevera, già cementificato nell’intero tratto urbano di Molteno.
Anziché pensare ad una nuova, inutile, strada accanto ad un torrente, si sarebbe dovuto intervenire sul vero nodo idraulico che è la confluenza tra i torrenti Bevera e Gandaloglio, che avviene sotto lo stabilimento della ex Segalini. È paradossale che gli Enti pubblici procedano, coi nostri soldi, ad espropriare terreni agricoli per far passare una nuova e inutile strada.
Ma al contempo non abbiano il coraggio di espropriare una parte dei capannoni della vecchia Segalini per abbatterne la soletta e liberare i sottostanti corsi d'acqua, ripristinando gli alvei naturali dei torrenti. Su questo intervento non si fa nulla, mentre per la nuova strada si procede a colpi di cemento e asfalto, vicino ad un torrente!
Gli errori e le devastazioni ambientali continuano, in una fase storica dove i segnali di crisi ecologica si fanno sempre più forti.
Lo ribadiamo: quella ‘tangenzialina’ non deve essere costruita, perché rovinerebbe uno dei contesti agricoli del territorio di Molteno, e oltretutto rischierebbe appunto di soffocare ancora di più il corso del torrente Bevera, già cementificato nell’intero tratto urbano di Molteno.
Anziché pensare ad una nuova, inutile, strada accanto ad un torrente, si sarebbe dovuto intervenire sul vero nodo idraulico che è la confluenza tra i torrenti Bevera e Gandaloglio, che avviene sotto lo stabilimento della ex Segalini. È paradossale che gli Enti pubblici procedano, coi nostri soldi, ad espropriare terreni agricoli per far passare una nuova e inutile strada.
Ma al contempo non abbiano il coraggio di espropriare una parte dei capannoni della vecchia Segalini per abbatterne la soletta e liberare i sottostanti corsi d'acqua, ripristinando gli alvei naturali dei torrenti. Su questo intervento non si fa nulla, mentre per la nuova strada si procede a colpi di cemento e asfalto, vicino ad un torrente!
Gli errori e le devastazioni ambientali continuano, in una fase storica dove i segnali di crisi ecologica si fanno sempre più forti.
Roberto Fumagalli, presidente del Circolo Ambiente Ilaria Alpi