Oggiono: il Moto Club celebra i 100 anni di storia con un libro
''Una scelta annunciata a gennaio e una promessa mantenuta''. Così l’assessore all’istruzione e alla cultura, Giovanni Corti, ha definito il libro ''La lunga strada del Moto Club Oggiono'', opera curata dai soci del club Ettore Turati e Pietro Panzeri e dal relatore Mauro Rossetto.
La presentazione del volume, condotta dal presidente dell'associazione Pietro Galbiati, ha coinvolto tutti i soci e appassionati di questo sport, nella serata di venerdì 20 ottobre, al Palabachelet.
''Per me - ha detto il sindaco Chiara Narciso, dando il benvenuto ai presenti - è un piacere essere qui stasera per la presentazione di questo libro, che ho avuto occasione di leggere e di sfogliare tra curiosità e foto storiche. L’aspetto più bello è ripercorrere non solo questa lunga storia del moto club, ma anche della nostra città: per questo motivo, ci tengo molto a ringraziarvi. Nel corso della lettura, mi sono immedesimata e ho cercato di immaginare come è nata questa idea tra i fedelissimi per celebrare i 100 anni del sodalizio. Vi ringrazio anche perché, tra le tante idee, questa era sicuramente la più impegnativa ed è per questo che rimarrà nella nostra biblioteca civica, nelle nostre case e porterà la storia di Oggiono intrecciata alla passione per le moto, in modo da essere uno stimolo per le nuove generazioni''.
La stessa gratitudine e soddisfazione è stata espressa anche da Ivan Bidorini, presidente FMI Lombardia, che, pur non vivendo pienamente la realtà dell’oggionese, si è sempre sentito coinvolto nelle manifestazioni. Per offrire un valore aggiunto a questo importante traguardo, il presidente ha ricordato la premiazione regionale, che avrà luogo a Varese, per esprimere e avvalorare questo orgoglio.
La serata è poi entrata nel vivo, grazie all’intervento degli autori, che hanno condiviso la loro esperienza e le difficoltà incontrate lungo questo percorso, che ha portato a un legame di amicizia ancora più solido.
''Il progetto - ha spiegato Ettore Turati - non so nemmeno io come è nato, ma ero motivato dall’esigenza di dover dare qualcosa a Oggiono e a questo club, di cui faccio parte da quando avevo 8 anni. Da qui, ho cominciato a cercare foto anche fino a notte fonda e a chiedere informazioni a persone del paese più anziane. Ho ricercato anche le storie di chi mi ha cresciuto, tra cui Alfonso Panzeri, Giovanni Bonfanti e molti altri che hanno contribuito ad arricchirmi come sportivo e come persona. E ricordo ancora con piacere i membri che, purtroppo, non ci sono più, ma rimangono sempre con noi''.
Per la realizzazione del libro e la raccolta delle fotografie, ha giocato un ruolo importante anche Pietro Panzeri, iscritto alla società dall’età di 10 anni. ''Conosco Ettore dalle elementari e da quel momento abbiamo cominciato ad andare in moto, animati dall’entusiasmo. In occasione di una rimpatriata tra vecchi amici, mi parla di questa proposta, facendomi vedere immagini e il materiale raccolto, che guardavamo la sera, scoprendo ogni volta documenti nuovi. Però tutta questa conoscenza doveva essere tramandata, per portare avanti e far conoscere questa realtà: il problema era trovare una persona che scrivesse questi fatti non in modo didascalico né anno per anno. E, dopo svariate ricerche, abbiamo conosciuto Mauro Rossetto''.
Grazie a questa collaborazione, si sono poste le basi per concretizzare il progetto, in modo da trovare un collegamento tra gli eventi che hanno segnato l’associazione motociclistica e l’Italia nel Novecento.
''Io non sono un esperto né di storia del motociclismo, né di meccanica motociclistica, però poi ho pensato che la storia del ‘900 è basata su un concetto fondamentale, cioè lo sviluppo della motorizzazione di massa, alla base del settore industriale e dell’emancipazione'' ha raccontato Mauro Rossetto, storico della società lombarda in età moderna e contemporanea. ''L’introduzione di questi mezzi ha cambiato radicalmente i costumi degli italiani, dando vita alla moto come un simbolo prima della riscossa, in seguito della libertà, ma sempre nel rispetto delle regole''.
Non solo questo connotato, ma - come sottolineato dal presidente della società - anche la profonda amicizia tra i soci, ha permesso di portare il club alla vittoria di numerosi titoli. Ed è con questo spirito che Pietro Galbiati, insieme al consigliere allo sport Claudio Castelli, ha intenzione di lavorare non solo con l’amministrazione comunale, ma anche con i giovani, in particolare con il mondo delle scuole. Un tavolo di confronto si è aperto proprio in questo periodo, con la speranza di coinvolgere sempre più ragazzi in questa attività, per custodire la tradizione e scrivere del futuro.
La presentazione del volume, condotta dal presidente dell'associazione Pietro Galbiati, ha coinvolto tutti i soci e appassionati di questo sport, nella serata di venerdì 20 ottobre, al Palabachelet.
''Per me - ha detto il sindaco Chiara Narciso, dando il benvenuto ai presenti - è un piacere essere qui stasera per la presentazione di questo libro, che ho avuto occasione di leggere e di sfogliare tra curiosità e foto storiche. L’aspetto più bello è ripercorrere non solo questa lunga storia del moto club, ma anche della nostra città: per questo motivo, ci tengo molto a ringraziarvi. Nel corso della lettura, mi sono immedesimata e ho cercato di immaginare come è nata questa idea tra i fedelissimi per celebrare i 100 anni del sodalizio. Vi ringrazio anche perché, tra le tante idee, questa era sicuramente la più impegnativa ed è per questo che rimarrà nella nostra biblioteca civica, nelle nostre case e porterà la storia di Oggiono intrecciata alla passione per le moto, in modo da essere uno stimolo per le nuove generazioni''.
La stessa gratitudine e soddisfazione è stata espressa anche da Ivan Bidorini, presidente FMI Lombardia, che, pur non vivendo pienamente la realtà dell’oggionese, si è sempre sentito coinvolto nelle manifestazioni. Per offrire un valore aggiunto a questo importante traguardo, il presidente ha ricordato la premiazione regionale, che avrà luogo a Varese, per esprimere e avvalorare questo orgoglio.
La serata è poi entrata nel vivo, grazie all’intervento degli autori, che hanno condiviso la loro esperienza e le difficoltà incontrate lungo questo percorso, che ha portato a un legame di amicizia ancora più solido.
''Il progetto - ha spiegato Ettore Turati - non so nemmeno io come è nato, ma ero motivato dall’esigenza di dover dare qualcosa a Oggiono e a questo club, di cui faccio parte da quando avevo 8 anni. Da qui, ho cominciato a cercare foto anche fino a notte fonda e a chiedere informazioni a persone del paese più anziane. Ho ricercato anche le storie di chi mi ha cresciuto, tra cui Alfonso Panzeri, Giovanni Bonfanti e molti altri che hanno contribuito ad arricchirmi come sportivo e come persona. E ricordo ancora con piacere i membri che, purtroppo, non ci sono più, ma rimangono sempre con noi''.
Per la realizzazione del libro e la raccolta delle fotografie, ha giocato un ruolo importante anche Pietro Panzeri, iscritto alla società dall’età di 10 anni. ''Conosco Ettore dalle elementari e da quel momento abbiamo cominciato ad andare in moto, animati dall’entusiasmo. In occasione di una rimpatriata tra vecchi amici, mi parla di questa proposta, facendomi vedere immagini e il materiale raccolto, che guardavamo la sera, scoprendo ogni volta documenti nuovi. Però tutta questa conoscenza doveva essere tramandata, per portare avanti e far conoscere questa realtà: il problema era trovare una persona che scrivesse questi fatti non in modo didascalico né anno per anno. E, dopo svariate ricerche, abbiamo conosciuto Mauro Rossetto''.
Grazie a questa collaborazione, si sono poste le basi per concretizzare il progetto, in modo da trovare un collegamento tra gli eventi che hanno segnato l’associazione motociclistica e l’Italia nel Novecento.
''Io non sono un esperto né di storia del motociclismo, né di meccanica motociclistica, però poi ho pensato che la storia del ‘900 è basata su un concetto fondamentale, cioè lo sviluppo della motorizzazione di massa, alla base del settore industriale e dell’emancipazione'' ha raccontato Mauro Rossetto, storico della società lombarda in età moderna e contemporanea. ''L’introduzione di questi mezzi ha cambiato radicalmente i costumi degli italiani, dando vita alla moto come un simbolo prima della riscossa, in seguito della libertà, ma sempre nel rispetto delle regole''.
Non solo questo connotato, ma - come sottolineato dal presidente della società - anche la profonda amicizia tra i soci, ha permesso di portare il club alla vittoria di numerosi titoli. Ed è con questo spirito che Pietro Galbiati, insieme al consigliere allo sport Claudio Castelli, ha intenzione di lavorare non solo con l’amministrazione comunale, ma anche con i giovani, in particolare con il mondo delle scuole. Un tavolo di confronto si è aperto proprio in questo periodo, con la speranza di coinvolgere sempre più ragazzi in questa attività, per custodire la tradizione e scrivere del futuro.
V.I.