Casatenovo: messa speciale per dire grazie a don Marco ed accogliere don Eusebio

Un'ultima celebrazione tutti insieme, prima di cominciare un nuovo cammino, quella che ha riunito tantissimi fedeli delle comunità di Casatenovo (e di Lecco) nella liturgia di ieri mattina nella parrocchia di San Giorgio.
Il motivo? Quello di stringersi, ancora una volta, attorno a don Marco Rapelli, nel paese da ben 13 anni, che ha intrapreso un nuovo mandato presso la comunità pastorale di Lecco Madonna alla Rovinata ormai già da qualche settimana. L'occasione, naturalmente, è stata colta anche per salutare e dare il benvenuto a don Eusebio Stefanoni, subentrato al suo predecessore e amico.
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Da sinistra don Eusebio Stefanoni e don Marco Rapelli

A presiedere la liturgia, svoltasi alle 11 del mattino, non è mancato un sacerdote: don Piergiorgio Fumagalli, don Luciano Galbusera, don Romano Crippa,don Lorenzo Motta e, naturalmente, il parroco don Antonio Bonacina. Presenti, inoltre, le autorità civili e militari, ovvero il sindaco Filippo Galbiati, il vice Marta Comi, l'assessore Gaetano Caldirola e il consigliere Gaia Riva, insieme al luogotenente dell'Arma Christian Cucciniello: tutti, a proprio modo, hanno voluto ringraziare ancora una volta don Marco Rapelli per il suo operato in questi 13 anni a Casatenovo.
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Perché 13 anni, comunque, sono tanti, e lasciano il segno nelle persone, soprattutto se si è stati in grado - ed è questo il caso - di parlare alla comunità tramite tanti linguaggi diversi: come dimenticare, per esempio, i numerosi concerti che hanno visto don Marco come protagonista, nonché il canale YouTube per comunicare con i fedeli - utilissimo durante il periodo di pandemia. E poi, ancora, la catechesi per gli adulti, i corsi per i fidanzati, la guida dell'oratorio feriale, o ancora, l'insegnamento alla scuola statale. Tutte cose che sono state ricordate anche durante la celebrazione, per questo diventata un momento particolarmente sentito per tutti, soprattutto coloro che in questi anni hanno avuto rapporti ravvicinati con il sacerdote.
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"In questi tredici anni passati a Casatenovo ho conosciuto tante persone, molte delle quali sono qui presenti e tante altre che ormai hanno raggiunto la pienezza della vita e pregano con noi dal cielo, che mi hanno testimoniato la verità di quanto appena detto, e cioè che la fede non è solo credere in Dio, ma è fidarsi della Sua parola, lasciarla ardere in noi e metterla in pratica. E io non posso che ringraziarle per questo. Perciò vi chiedo di pregare per me, perché il mio cuore possa sempre ardere, e così i miei piedi possano camminare. E questa preghiera la chiedo per don Eusebio e per i miei carissimi confratelli don Antonio, don Piergiorgio, don Luciano, don Romano, don Lorenzo, con i quali ho condiviso il ministero in questi anni e a cui mi sento molto legato, perché abbiamo vissuto un'amicizia davvero grande davvero preziosa, e quando i preti vanno d'accordo fra loro e hanno stima reciproca diventa tutto più facile. Senza dimenticare il diacono Gabriele e le suore che si sono succedute" ha commentato Rapelli durante l'omelia.
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"E anche io prego per voi! In particolare per i tanti amici e amiche di tutti i gruppi che ho seguito in questi anni come compagno di viaggio nel loro cammino di fede. E poi c'è la presenza anche di tanti coristi, di un nutrito numero di chierichetti... ecco, prego perché cresca anche in voi il desiderio di imparare a conoscere sempre più la parola del Signore perché sua parola davvero ci faccia ardere il cuore, perché altrimenti se non ci arde il cuore è tutto inutile. Un altro dei miei tormentoni in questi anni - è divertente perché un gruppo familiare mi ha regalato a luglio un libretto con scritti tutti i miei tormentoni - è "non accontentatevi mai dell'omelia della domenica, bella o brutta, corta o lunga come le mie, perché altrimenti si corre il rischio di credere in un Dio che non c'è, oppure di abbandonare il cammino di fede, proprio perché si sta credendo nel Dio sbagliato, e non nel Dio che Gesù ci ha rivelato, e che ci mostra il volto d'amore in ogni Eucarestia".

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E proprio per testimoniare questa vicinanza negli anni non solo ai fedeli, ma anche ai preti stessi, è intervenuto, fra gli altri, anche don Eusebio. "Io e don Marco ci eravamo già incontrati presso il seminario di Seveso, dove sono stati riuniti tutti i preti che stavano cambiando comunità, e lui ha avuto modo di raccontarmi questi tredici anni che ha vissuto qui, soprattutto in merito agli elementi più significativi di questo percorso. Don Marco, oggi mi passi il testimone, giusto? Ecco, io cercherò di continuare il tuo cammino. Certamente, visto che siamo tutti originali, con qualche accento diverso, però custodendo il cuore di quello che tu mi hai raccontato e hai vissuto. Ecco, se mi è possibile, vorrei che ci auguriamo una benedizione reciproca, perché oggi Gesù dice che di questo noi siamo testimoni. Ci auguriamo che nelle nostre comunità possiamo essere un piccolo segno dell'amore di Gesù" ha commentato il sacerdote, salutando e rendendo omaggio a Rapelli. "Ringrazio poi gli amici di Lecco che son venuti stamattina, in questa messa, e che mi hanno accompagnato in questi dieci anni. Grazie di avermi voluto bene. E poi, cari amici di Casatenovo, grazie a voi, ai sacerdoti, al Sindaco e alle autorità, perché mi avete fatto sentire accolto e amato sin da subito" ha aggiunto.
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Non poteva mancare, poi, un commento da parte proprio del sindaco Galbiati, che in questi anni con don Rapelli ha collaborato molto: a nome della comunità laica di Casatenovo, il primo cittadino ha sottolineato come la presenza del sacerdote sia stata molto preziosa per il paese. "In un'epoca caratterizzata dal pensiero debole, in Rapelli ho sempre visto una grande disponibilità all'incontro, una grande attenzione in tutto ciò che ha curato, come gli oratori, le parrocchie e la comunità, e questo penso sia testimonianza di un pensiero forte" ha commentato infatti Galbiati.
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Sono stati numerosi, poi, i momenti di coinvolgimento della comunità durante la funzione, primo fra tutti l'offertorio, durante il quale sono stati portati anche due doni, rispettivamente per don Marco e don Eusebio. Particolarmente sentita, infine, la preghiera dei fedeli, ancora una volta occasione per ringraziare il sacerdote per il suo operato.
Al termine dell'Eucarestia, una foto di gruppo per ricordare questo momento emozionante, e un piccolo rinfresco per festeggiare tutti insieme l'inizio di un nuovo percorso.
G.G.
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