Cesana: inaugurati gli spazi di Villa Borroni, aperta per eventi culturali e matrimoni

Un nuovo spazio pubblico multifunzionale per la comunità di Cesana Brianza. Nel tardo pomeriggio di sabato 21 ottobre sono stati inaugurati i piani inferiori e il giardino di Villa Borroni, che al piano superiore ospita gli ambulatori medici. 
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Un corteo dal municipio, accompagnato dal corpo musicale San Fermo, ha raggiunto il giardino con vista del lago di Pusiano. Il sindaco Luisa Airoldi con il vicesindaco Serena Mazza e la più giovane componente della banda hanno tagliato il nastro, aprendo al pubblico idealmente gli spazi interni. 
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''Inauguriamo oggi un nuovo spazio per il paese a conclusione di progetto di riqualificazione. Negli ultimi decenni la Villa è stata parte integrante della comunità: prima come sede della biblioteca, centro giovani e di aggregazione con un bar'' ha detto la prima cittadina, ricordando che la pregevole dimora è appartenuta alla famiglia Borroni: il capostipite Carlo fu cardiologo al Fatebenefratelli di Milano e i due figli ne seguirono le orme.
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''La villa venne acquistata a metà degli anni Ottanta per la riqualificazione e a metà degli anni Novanta venne data alla comunità e divenne sede della biblioteca fino al 2014 – ha proseguito il sindaco Airoldi - La precedente amministrazione, guidata dal sindaco Eugenio Galli, credendo nella potenzialità del luogo, ha dato il via alla riqualificazione. La scelta di collocare qui gli ambulatori comunali, che funzionano e pieno regime dal 2022, è stata un continuo storico con i proprietari della villa''.
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Da sinistra l’artista Aleksandra Ostapova, la storica dell’arte Francesca Debolini e il sindaco Luisa Airoldi

''Oggi abbiamo realizzato anche un nuovo spazio: un luogo di aggregazione sociale e culturale con un giardino che ha già riscosso successo perché, anche se non ancora inaugurato, abbiamo già celebrato tre matrimoni. A questo scopo abbiamo accreditato anche gli spazi interni davanti al camino. L’intenzione dell’amministrazione è di sfruttare al massimo le potenzialità del luogo. Contiamo di avviare un progetto per usi socioculturali permettendo ai cittadini di ritrovarsi per condividere''.
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Sono stati ringraziati Paola Borroni, in rappresentanza della famiglia che fu proprietaria dell’immobile e il cesanese Paolo Ratti per aver restaurato il camino a titolo gratuito. 
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La parola è quindi passata al conte Alberto Uva, che ha presentato ''la grande opera in villa'', un progetto in villa Sormani Marzorati Uva a Missaglia per tenere viva la cultura territoriale a cui sono invitati i cittadini di Cesana. ''La Brianza, terra dove impera la cultura del lavoro, è un territorio ricchissimo di storia, arte e cultura che va conosciuta e approfondita perché la nostra identità è fondamentale. Oggi più che mai e ancora di più in futuro. A Missaglia facciamo un progetto arte e cultura in villa, con l’obiettivo di far conoscere la storia di questa grande villa, edificata sulle fondamenta di un castro romano, divenuta poi residenza feudale e infine villa di delizia con stanze di società al piano terra. Tutto l’ambiente è rimasto immutato con una stratificazione dei periodi storici che permettono una passeggiata nella storia''.
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Al microfono il conte Alberto Uva

''Quello che facciamo è avvicinare le persone alla conoscenza attraverso un’esperienza: facciamo rivivere in quegli ambienti immutati quello che accadeva cento anni prima, proponendo l’opera ridotta ma comunque completa, accompagnata al piano quando gli artisti si esibivano in villa. In due anni abbiamo messo in scena 30 opere. Ci sono professionisti eccellenti che si esibiscono con i costumi di scena forniti dalla storica sartoria Bianchi di Milano e la chiusura con i dolci del maestro pasticcere. L’aspetto più importante è il grande coinvolgimento emotivo perché gli artisti sono in mezzo al pubblico e questo non si può provare in nessun teatro''. 
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Francesca Debolini, storica dell’arte alla pinacoteca di Brera, ha infine presentato la mostra, allestita negli interni, ''ville di delizia italiane'' della pittrice, di origini ucraine, Aleksandra Ostapova: ''Conosciamo la Brianza industriosa ma rischiamo di dimenticarne il patrimonio culturale. Vivere negli ambienti delle ville di delizia significa abitare la storia e da qui scaturisce il fascino dell’inusuale e un’identità da affermare. L’artista ucraina ha riconosciuto nelle ville di delizia il paesaggio della cultura Briantea: dice di aver un’attrazione magnetica per le architetture in cui si rivela l’abitare di campagna ed è attratta sia dagli interni ed esterni, sia dalle persone. Il suo obiettivo è quello di costituire una raccolta di dipinti avente a tema le ville di delizia e intende accompagnare la donazione delle tele dipinte con un testo''.
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Il sindaco consegna a Paola Borroni l’orobollo del comune 

La serata si è conclusa con un aperitivo, in un’atmosfera culturale tra quadri e musica: a far da sfondo, infatti, c’erano le note di ''Tonic Trio'', giovani musicisti al flauto, violino e violoncello.

M.Mau.
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