Casatenovo: finisce davanti al giudice per un bicchiere rotto sulla fronte di un rivale, al bar

Lesioni personali aggravate (582-585 cp). E' l'accusa di cui è chiamato a rispondere I.P., giovane individuo finito a giudizio per un episodio risalente al novembre 2019; una serata all'apparenza simile a tante altre per un bar che all'epoca dei fatti aveva sede a Casatenovo, ma che si concluse con un'aggressione ai danni di un avventore e con l'intervento di sanitari e forze dell'ordine.
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Fatti per i quali I.P., residente in un comune non lontano dal pubblico esercizio, è finito al cospetto al giudice Martina Beggio del tribunale di Lecco. Secondo le accuse - ancora tutte da provare - quella sera l'imputato spaccò un bicchiere di birra sulla fronte di un altro soggetto, classe 1993, che insieme ad un gruppo di amici stava festeggiando l'anniversario della liberazione dell'Albania, nazione di cui è originario.
E' stato proprio quest'ultimo stamani a riferire in Aula quanto capitatogli in quell'occasione. Una serata dal clima all'apparenza goliardico, all'insegna dell'amicizia e del divertimento, mutò improvvisamente, con l'arrivo nel bar casatese di un gruppo di giovani. Fra loro ci sarebbe stato anche l'imputato che, senza un apparente motivo, avrebbe iniziato ad ingiuriare i coetanei, schernendo la musica riprodotta e anche le loro origini albanesi. Poco dopo poi, quell'aggressione inattesa, con il bicchiere spaccato sulla fronte della vittima, affidata poi alle cure del 118 e dimessa dall'ospedale con sette giorni di prognosi.
''Non ci conoscevamo'' ha asserito stamani la parte offesa, ritenendo che il presunto aggressore non fosse stato in alcun modo provocato. Una reazione dunque ingiustificata a suo dire.
Il racconto di quella sera di quasi quattro anni fa è proseguito con la testimonianza di un amico della vittima, che aveva assistito alla scena. ''Stavamo bevendo e ballando e ad un certo punto abbiamo chiesto al dj di riprodurre un brano albanese'' ha detto il teste, illustrando la reazione di scherno dell'imputato nei confronti della musica e della nazionalità sua e dei suoi amici. ''Gli ho chiesto cosa avesse'' ha aggiunto, riferendo di un diverbio verbale avuto con il ''rivale''. Da lì a qualche minuto poi, l'inaspettata aggressione all'amico, colpito alla fronte e poi finito a terra, probabilmente per lo spavento. ''Tremava e l'abbiamo portato all'esterno'' ha poi concluso, rispondendo alle domande del vice procuratore onorario Caterina Scarselli. 
L'arrivo dell'ambulanza e poi dei carabinieri aveva posto fine al clima festoso della serata, finita sul banco del giudice Beggio dopo la citazione diretta a giudizio nei confronti del presunto responsabile, decisa dalla Procura di Lecco. Si torna in Aula il prossimo 13 febbraio per l'esame dell'imputato - difeso di fiducia dall'avvocato Alessandro D'Addea del Foro di Monza - e l'audizione dei testi residui; poi, se ci sarà tempo, si passerà alla discussione. 
G.C.
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