Campofiorenzo: Padre Nava scrive dal Makiungu Hospital

Un ringraziamento sentito per la gradita offerta che consentirà l'acquisto di un ecografo per l'ospedale di Singida, in Tanzania. Padre Alessandro Nava - missionario della Consolata originario di Osnago - e la dottoressa Manuela Buzzi, hanno inviato negli scorsi giorni una missiva a don Antonio Bonacina, parroco di Casatenovo e a tutti i religiosi e i volontari della comunità di Campofiorenzo. La somma di 3mila euro, parte del ricavato della festa del salame, andata in scena la scorsa primavera in frazione, era stato infatti devoluto all'Allamano Makiungu Hospital, struttura importante per la comunità locale e per la sua popolazione indigente, che vive affidandosi ad un'agricoltura di sussistenza.
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Padre Nava e la dottoressa Buzzi

''Useremo il prezioso contributo per l'acquisto di un ecografo portatile che servirà soprattutto per il reparto maternità e per il reparto delle mamme che attendono di partorire e che sono sempre numerose, con una media di 65-85'' scrivono padre Sandro e la dottoressa Buzzi nella missiva che è stata condivisa in questi giorni dalla comunità pastorale casatese.
Il nuovo Allamano Makiungu Hospital comprende infatti un day hospital con la diagnostica, una grande farmacia, un blocco sale operatorie con una sub intensiva, reparti di maternità, medicina uomini e medicina donne, pediatria, chirurgia ed ortopedia. L'ospedale ha una capacità di 300 posti letto (anche se negli ultimi mesi il numero di pazienti è superiore) e serve una popolazione di oltre 2 milioni di abitanti. Ci sono anche malati che arrivano da regioni lontane servendosi di mezzi di fortuna.
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''Abbiamo aperto da poco due nuovi reparti di maternità e pediatria perchè il numero dei pazienti è praticamente raddoppiato in poco tempo. Essi ormai occupano tutti i corridoi dei vari reparti'' si legge ancora nella missiva in arrivo dalla Tanzania. ''I bambini sono i malati privilegiati perchè rappresentano il futuro della società. Essi sono i soggetti più fragili e quindi maggiormente esposti a malattie e pericoli. Ne curiamo molti per denutrizione, malnutrizione, infezioni intestinali o per morsi di serpenti velenosi, anche per fratture di braccia o gambe causate da cadute dagli alberi sui quali si arrampicano alla ricerca di qualche frutto selvatico per sfamarsi''.
Numeri di tutto rispetto per la struttura: basti pensare che al day hospital transitano 500-600 pazienti al giorno per esami, visite, Tac, radiografie, medicazioni etc. La maternità pure, lavora a tempo pieno con 550-650 bambini nati ogni mese. Questo lavoro innesca una serie di esigenze: essendo aumentata l'utenza, è aumentato anche il fabbisogno di acqua. A questo proposito è in fase di approntamento un pozzo nell'area dell'ospedale.
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''Stiamo anche installando dei pannelli solari: questa è una zona molto arida, c'è tantissimo sole, una ricchezza da sfruttare. L'impianto ci permetterà di risparmiare sulle spese di elettricità'' si legge ancora nella lettera di padre Nava, che aggiunge l'investimento per una nuova lavanderia. Del resto il lavaggio di biancheria e indumenti da lavoro è aumentato notevolmente.
Nel frattempo si investe anche sulle risorse umane, con programmi di formazione del personale medico ed infermieristico. Alle figure locali si aggiungono anche medici specializzati dall'Italia che periodicamente, con la loro presenza e di competenza, rappresentano un valido aiuto.
''C'è ancora molto da fare, soprattutto per quanto riguarda l'approvigionamento delle attrezzature da installare nell'ospedale. Noi ci facciamo coraggio, pensando che Dio esiste...e con Lui anche la sua Provvidenza'' le righe di chiusura della lettera giunta dalla Tanzania a Campofiorenzo, insieme ad un grazie sentito.
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