Molteno è ancora il comune più cementificato, ma si continua a pensare alla tangenzialina
Il dato emerge dal rapporto sul consumo di suolo in Italia, presentato questa settimana dall'Ispra, l'istituto pubblico che ha per compito anche il monitoraggio dell'andamento del consumo di suolo in tutti i comuni d'Italia.
Ebbene, Molteno si conferma ancora una volta il comune con più cemento nella nostra provincia: oltre il 46% del territorio comunale risulta coperto da cemento. Questo comprende edifici, capannoni, costruzioni varie, strade, parcheggi, ecc..
Un dato assolutamente negativo se pensiamo all'impatto ambientale legato alla cementificazione.
Paradossale che nello stesso comune di Molteno in questi ultimi anni si sia pensato di costruire nuove strade, tra cui la tangenzialina di Raviola che comporterà la cementificazione di una delle poche aree agricole rimaste, oltretutto a ridosso del torrente Bevera.
Si ricorda che la cementificazione provoca un pesante impatto sull'ambiente: sottrazione di terreni verdi o agricoli, perdita di biodiversità, aumento delle temperature. Per non citare i problemi di drenaggio e quindi di dissesto idrogeologico, dovuto all'impermeabilizzazione dei suoli: i terreni naturali hanno infatti la capacità di trattenere le acque, fenomeno importante sia in caso di forti precipitazioni che di siccità; al contrario, i terreni cementificati non trattengono le acque in eccesso e non le conservano in momenti di scarsità di precipitazioni.
Quello che serve invece è una totale inversione di tendenza: rivedere i piani urbanistici (PGT) portandoli a consumo di suolo a zero, stop a nuove costruzioni e basta nuove strade, a Molteno e in tutti i comuni del territorio.
Ebbene, Molteno si conferma ancora una volta il comune con più cemento nella nostra provincia: oltre il 46% del territorio comunale risulta coperto da cemento. Questo comprende edifici, capannoni, costruzioni varie, strade, parcheggi, ecc..
Un dato assolutamente negativo se pensiamo all'impatto ambientale legato alla cementificazione.
Paradossale che nello stesso comune di Molteno in questi ultimi anni si sia pensato di costruire nuove strade, tra cui la tangenzialina di Raviola che comporterà la cementificazione di una delle poche aree agricole rimaste, oltretutto a ridosso del torrente Bevera.
Si ricorda che la cementificazione provoca un pesante impatto sull'ambiente: sottrazione di terreni verdi o agricoli, perdita di biodiversità, aumento delle temperature. Per non citare i problemi di drenaggio e quindi di dissesto idrogeologico, dovuto all'impermeabilizzazione dei suoli: i terreni naturali hanno infatti la capacità di trattenere le acque, fenomeno importante sia in caso di forti precipitazioni che di siccità; al contrario, i terreni cementificati non trattengono le acque in eccesso e non le conservano in momenti di scarsità di precipitazioni.
Quello che serve invece è una totale inversione di tendenza: rivedere i piani urbanistici (PGT) portandoli a consumo di suolo a zero, stop a nuove costruzioni e basta nuove strade, a Molteno e in tutti i comuni del territorio.
Roberto Fumagalli, presidente del Circolo Ambiente "Ilaria Alpi"