Campofiorenzo: futuro di ex baita e area depuratore i temi dell'assemblea della Consulta
Quinto e ultimo incontro, quello di giovedì sera a Campofiorenzo, per il ciclo organizzato dalla Consulta per la valorizzazione dei rioni e delle frazioni, l'organo che affianca l'amministrazione comunale nella segnalazione e individuazione di aree di intervento, modifica e miglioramento nel paese di Casatenovo. Ultimo, a dire il vero, sia perché chiude il giro delle frazioni a cui abbiamo assistito nelle settimane passate, sia perché in primavera scadrà il mandato del sindaco Filippo Galbiati, al quale - tenendo conto anche della scelta già annunciata, di concludere l'esperienza politica - necessariamente seguirà un cambio di amministrazione.
A ospitare la riunione conclusiva è stato il salone dell'oratorio della frazione protagonista della serata, che alle 21 dell'altra sera ha riunito numerosissimi cittadini - che per starci tutti hanno letteralmente dovuto stringersi - probabilmente attirati dalle novità in merito al progetto urbanistico che coinvolge l'ex area oratorio.
La riunione, tuttavia, come spiegato in introduzione dal consigliere Francesco Sironi, presidente della Consulta, è tradizionalmente strutturata in modo da dedicare la prima parte ai temi che riguardano Casatenovo nella sua totalità, e solo la seconda, poi, alle segnalazioni che attengono la frazione nello specifico.
Perciò, diffusamente si è parlato nella prima parte di serata dei medesimi temi che abbiamo già conosciuto nelle riunioni precedenti, quali il nuovo PGT, in merito al quale è stato ricordato che il termine per presentare modifiche e suggerimenti è il 30 ottobre, prima che venga mandato all'approvazione; la nuova scuola, il più grande e importante progetto di tutta la provincia di Lecco, il centro sportivo, oggetto di numerosi interventi di tipo strutturale, il nuovo centro, finalmente in mano esclusivamente all'amministrazione casatese - soprattutto quella che verrà, in vista del decadere di Galbiati, il tema dei servizi sociali, sviscerato e illustrato dall'assessore Gaetano Caldirola, gli interventi a favore dell'ambiente, quali la costruzione del bosco didattico in area Fiera a Rogoredo e la sistemazione di Parco Vivo, recentemente interessato da una moria di piante e il protocollo di intesa con la prefettura per il controllo del vicinato.
In apertura di riunione Galbiati aveva sottolineato l'intenzione di Casatenovo di aderire alla mozione proposta da un gruppo di lavoro politico ai Consigli comunali del territorio perché l'ospedale Mandic di Merate - protagonista soprattutto negli ultimi mesi di cronache spiacevoli riguardanti le scelte della direzione e l'abbandono di numerose figure mediche competenti e professionali - non venga depotenziato o chiuso. "Abbiamo bisogno di un pronto soccorso, di un ospedale, e soprattutto di un distretto" ha commentato il primo cittadino.
Terminata questa parte, ha preso il via quella dedicata esclusivamente alla frazione di Campofiorenzo, ricca di novità e aggiornamenti per la collettività. A partire innanzitutto da un modifica che interesserà l'area dell'ex depuratore, da tempo tallone d'Achille per la frazione casatese. "Quando non ci sono precipitazioni, il fiume della Molgora è in secca, ma non appena si verificano temporali, soprattutto violenti, subito esonda, e l'acqua piano piano scende e arriva fino ad Arcore, dove però non ci sono tubature sufficientemente performanti per fare fronte al problema, e il paese si ritrova quindi sott'acqua" ha spiegato Marta Picchi, assessore all'ecologia.
"Stiamo lavorando a un progetto in collaborazione con Arcore, appunto, Camparada, Lario Reti Holding e Brianza Acque, che si occupa della provincia di Monza e Brianza. Si tratta di un accordo che permette di studiare una delle soluzioni strutturali che potrebbero limitare questo problema, opportunità che noi abbiamo accolto al volo perché ci permette, probabilmente, di risolvere il problema del depuratore, abbandonato da anni. È una zona anche bella, è davvero un peccato che sia lasciata a sé stessa così" ha aggiunto.
L'assessore è passato poi a descrivere il progetto nel dettaglio. "Sarà un invaso naturale, ovvero una zona che si allaga quando ci sono precipitazioni e raccoglie quindi l'acqua, che anziché scorrere e allagare Arcore, viene quindi raccolta e defluisce pian piano. Ne abbiamo già viste in giro, per esempio ne hanno messe a Usmate Velate" ha infatti spiegato. "Naturalmente, essendo un'opera di ingegneria naturalistica, richiederà molto tempo per la sua realizzazione, bisogna consolidare le sponde, creare sbarramenti, mettere in sicurezza e rendere agibile l'area.. insomma, non vedremo i risultati l'anno prossimo, ecco" ha concluso Picchi.
Ma la notizia più importante e consistente della riunione, della quale si aspettano novità da lungo tempo, è sicuramente, come già accennato, quella che riguarda la trasformazione della zona dove sorgeva l'oratorio, consistente nei due lotti di Via Lodosa e dell'ex baita. A presentarla ai presenti e illustrarne i progetti è stata Marta Comi, vicesindaco di Casatenovo. "L'iter burocratico riserva ancora qualche passaggio, ma già da questa primavera dovremmo riuscire a fare sì che l'area della baita venga definitivamente ceduta al Comune di Casatenovo, con un rimborso alla parrocchia. Ora che l'area è praticamente nostra, vorremmo intavolare, insieme alla comunità di Campofiorenzo, una serie di ragionamenti. Lo spazio infatti deve andare a servizio della collettività della frazione, per questo non verrà definito dall'amministrazione, ma dai cittadini stessi" ha commentato Comi. "Come gruppo, tuttavia, abbiamo delle bozze in mente, nel senso che nella nostra prospettiva sarebbe bello si trattasse di un servizio aggregativo, funzionale alla comunità in questo senso. Siamo aperti, comunque, a proposte innovative, esigenze ma anche criticità" ha aggiunto.
Su questo tema in particolare si è espresso anche il primo cittadino, che si dice un po' dispiaciuto del fatto che questi traguardi siano giunti solo al termine del suo mandato. "Si stanno finalmente sbloccando due temi importanti per la comunità di Campofiorenzo, che sono quello del depuratore e questo dell'area baita: per quanto riguarda il primo, sappiamo di avere un partner tecnico - Brianza Acque - di alto livello, e non si tratta solo di una progettazione del Comune, ma incarna una vera e propria occasione, a cui noi abbiamo aggiunto, appunto, la sistemazione dell'ex depuratore. Per quanto riguarda il secondo tema, invece, tengo a dire che è dal 2014 che la questione è aperta, e solo martedì giungeremo a un risultato concreto per la prima volta. Siamo in un momento cruciale, in cui abbiamo bisogno di pensieri nuovi e interessanti: io personalmente credo che Casatenovo, e in questo caso Campofiorenzo, abbiano bisogno di luoghi di socialità, anche all'aperto, magari con servizi e incentivi, in cui le persone, giovani o anziani che siano, possano ritrovarsi, che sia fuori dalla messa, durante la settimana... è quello che manca un po' alle strutture urbanistiche dei nostri paesi, e sono un po' dispiaciuto che il progetto arrivi solo ora e non prima, per quanto riguarda la mia esperienza politica, ma comunque sono contento" ha commentato Galbiati.
Concluso l'argomento principale, due parole sono poi state spese anche sul fatto che, nel giro di un annetto, sarà sostituita la vecchia casetta dell'acqua presente sul territorio di Campofiorenzo - poiché funziona male e presenta numerose problematiche - con una più nuova, realizzata - cosa più importante - in collaborazione con Lario Reti Holding. "Sappiamo che non sono tempi brevissimi perché non siamo gli unici ad aver aderito all'iniziativa della società, ma sappiamo che il loro patrocinio incarna una vera e propria garanzia" ha spiegato ancora Comi.
E su questo tema si è conclusa la parte gestita dalla Consulta e dall'amministrazione, che ha dunque lasciato spazio alle osservazioni e agli interventi dei cittadini, sempre puntuali e rilevanti. Terminata anche questa parte, l'amministrazione ha sciolto l'assemblea e ringraziato i partecipanti della presenza.
A ospitare la riunione conclusiva è stato il salone dell'oratorio della frazione protagonista della serata, che alle 21 dell'altra sera ha riunito numerosissimi cittadini - che per starci tutti hanno letteralmente dovuto stringersi - probabilmente attirati dalle novità in merito al progetto urbanistico che coinvolge l'ex area oratorio.
La riunione, tuttavia, come spiegato in introduzione dal consigliere Francesco Sironi, presidente della Consulta, è tradizionalmente strutturata in modo da dedicare la prima parte ai temi che riguardano Casatenovo nella sua totalità, e solo la seconda, poi, alle segnalazioni che attengono la frazione nello specifico.
Perciò, diffusamente si è parlato nella prima parte di serata dei medesimi temi che abbiamo già conosciuto nelle riunioni precedenti, quali il nuovo PGT, in merito al quale è stato ricordato che il termine per presentare modifiche e suggerimenti è il 30 ottobre, prima che venga mandato all'approvazione; la nuova scuola, il più grande e importante progetto di tutta la provincia di Lecco, il centro sportivo, oggetto di numerosi interventi di tipo strutturale, il nuovo centro, finalmente in mano esclusivamente all'amministrazione casatese - soprattutto quella che verrà, in vista del decadere di Galbiati, il tema dei servizi sociali, sviscerato e illustrato dall'assessore Gaetano Caldirola, gli interventi a favore dell'ambiente, quali la costruzione del bosco didattico in area Fiera a Rogoredo e la sistemazione di Parco Vivo, recentemente interessato da una moria di piante e il protocollo di intesa con la prefettura per il controllo del vicinato.
In apertura di riunione Galbiati aveva sottolineato l'intenzione di Casatenovo di aderire alla mozione proposta da un gruppo di lavoro politico ai Consigli comunali del territorio perché l'ospedale Mandic di Merate - protagonista soprattutto negli ultimi mesi di cronache spiacevoli riguardanti le scelte della direzione e l'abbandono di numerose figure mediche competenti e professionali - non venga depotenziato o chiuso. "Abbiamo bisogno di un pronto soccorso, di un ospedale, e soprattutto di un distretto" ha commentato il primo cittadino.
Terminata questa parte, ha preso il via quella dedicata esclusivamente alla frazione di Campofiorenzo, ricca di novità e aggiornamenti per la collettività. A partire innanzitutto da un modifica che interesserà l'area dell'ex depuratore, da tempo tallone d'Achille per la frazione casatese. "Quando non ci sono precipitazioni, il fiume della Molgora è in secca, ma non appena si verificano temporali, soprattutto violenti, subito esonda, e l'acqua piano piano scende e arriva fino ad Arcore, dove però non ci sono tubature sufficientemente performanti per fare fronte al problema, e il paese si ritrova quindi sott'acqua" ha spiegato Marta Picchi, assessore all'ecologia.
"Stiamo lavorando a un progetto in collaborazione con Arcore, appunto, Camparada, Lario Reti Holding e Brianza Acque, che si occupa della provincia di Monza e Brianza. Si tratta di un accordo che permette di studiare una delle soluzioni strutturali che potrebbero limitare questo problema, opportunità che noi abbiamo accolto al volo perché ci permette, probabilmente, di risolvere il problema del depuratore, abbandonato da anni. È una zona anche bella, è davvero un peccato che sia lasciata a sé stessa così" ha aggiunto.
L'assessore è passato poi a descrivere il progetto nel dettaglio. "Sarà un invaso naturale, ovvero una zona che si allaga quando ci sono precipitazioni e raccoglie quindi l'acqua, che anziché scorrere e allagare Arcore, viene quindi raccolta e defluisce pian piano. Ne abbiamo già viste in giro, per esempio ne hanno messe a Usmate Velate" ha infatti spiegato. "Naturalmente, essendo un'opera di ingegneria naturalistica, richiederà molto tempo per la sua realizzazione, bisogna consolidare le sponde, creare sbarramenti, mettere in sicurezza e rendere agibile l'area.. insomma, non vedremo i risultati l'anno prossimo, ecco" ha concluso Picchi.
Ma la notizia più importante e consistente della riunione, della quale si aspettano novità da lungo tempo, è sicuramente, come già accennato, quella che riguarda la trasformazione della zona dove sorgeva l'oratorio, consistente nei due lotti di Via Lodosa e dell'ex baita. A presentarla ai presenti e illustrarne i progetti è stata Marta Comi, vicesindaco di Casatenovo. "L'iter burocratico riserva ancora qualche passaggio, ma già da questa primavera dovremmo riuscire a fare sì che l'area della baita venga definitivamente ceduta al Comune di Casatenovo, con un rimborso alla parrocchia. Ora che l'area è praticamente nostra, vorremmo intavolare, insieme alla comunità di Campofiorenzo, una serie di ragionamenti. Lo spazio infatti deve andare a servizio della collettività della frazione, per questo non verrà definito dall'amministrazione, ma dai cittadini stessi" ha commentato Comi. "Come gruppo, tuttavia, abbiamo delle bozze in mente, nel senso che nella nostra prospettiva sarebbe bello si trattasse di un servizio aggregativo, funzionale alla comunità in questo senso. Siamo aperti, comunque, a proposte innovative, esigenze ma anche criticità" ha aggiunto.
Su questo tema in particolare si è espresso anche il primo cittadino, che si dice un po' dispiaciuto del fatto che questi traguardi siano giunti solo al termine del suo mandato. "Si stanno finalmente sbloccando due temi importanti per la comunità di Campofiorenzo, che sono quello del depuratore e questo dell'area baita: per quanto riguarda il primo, sappiamo di avere un partner tecnico - Brianza Acque - di alto livello, e non si tratta solo di una progettazione del Comune, ma incarna una vera e propria occasione, a cui noi abbiamo aggiunto, appunto, la sistemazione dell'ex depuratore. Per quanto riguarda il secondo tema, invece, tengo a dire che è dal 2014 che la questione è aperta, e solo martedì giungeremo a un risultato concreto per la prima volta. Siamo in un momento cruciale, in cui abbiamo bisogno di pensieri nuovi e interessanti: io personalmente credo che Casatenovo, e in questo caso Campofiorenzo, abbiano bisogno di luoghi di socialità, anche all'aperto, magari con servizi e incentivi, in cui le persone, giovani o anziani che siano, possano ritrovarsi, che sia fuori dalla messa, durante la settimana... è quello che manca un po' alle strutture urbanistiche dei nostri paesi, e sono un po' dispiaciuto che il progetto arrivi solo ora e non prima, per quanto riguarda la mia esperienza politica, ma comunque sono contento" ha commentato Galbiati.
Concluso l'argomento principale, due parole sono poi state spese anche sul fatto che, nel giro di un annetto, sarà sostituita la vecchia casetta dell'acqua presente sul territorio di Campofiorenzo - poiché funziona male e presenta numerose problematiche - con una più nuova, realizzata - cosa più importante - in collaborazione con Lario Reti Holding. "Sappiamo che non sono tempi brevissimi perché non siamo gli unici ad aver aderito all'iniziativa della società, ma sappiamo che il loro patrocinio incarna una vera e propria garanzia" ha spiegato ancora Comi.
E su questo tema si è conclusa la parte gestita dalla Consulta e dall'amministrazione, che ha dunque lasciato spazio alle osservazioni e agli interventi dei cittadini, sempre puntuali e rilevanti. Terminata anche questa parte, l'amministrazione ha sciolto l'assemblea e ringraziato i partecipanti della presenza.
G.G.