Casatenovo: I Rododendri in concerto per celebrare dieci anni di attività

Quale modo migliore per festeggiare i dieci anni di attività se non un concerto aperto al pubblico rivolto a grandi e piccini? È stata proprio questa l'occasione che ha fatto riempire quasi la totalità dei posti disponibili nell'Auditorium di Via Parini da parte di cittadini del paese e non solo, attirati dall'esibizione del Coro degli Alpini di Casatenovo (A.N.A.) "I Rododendri", che hanno raggiunto l'importante traguardo proprio nel 2023. 
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Dino Pirovano, membro del coro I Rododendri e capogruppo degli Alpini

La serata, in scena venerdì 27 ottobre, ha visto l'appena citato gruppo musicale quale protagonista indiscusso, ma naturalmente non poteva mancare la partecipazione di altri Cori A.N.A. del territorio, perché ognuno potesse esibirsi con qualche brano del proprio repertorio, rimembrando i tempi passati, i dolori della guerra e quanta più semplicità della vita. Ci riferiamo ai Cori "Lo Chalet" di Arcore, "La baita" di Carate Brianza, "Nikolajewka" di Desio e "Il Rifugio" di Seregno, accorsi per festeggiare al meglio l'occasione.
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Dopo un breve momento introduttivo da parte di Dino Pirovano, capogruppo degli alpini casatesi, volto a ringraziare i partecipanti e i vari attori del concerto, ad aprire le danze è stato proprio il Coro festeggiato, il quale, diretto dal Maestro Luca Panettiere, ha performato i brani "Ai Preat" di Luigi Pigarelli, "El vento" e "L'ultima notte" di Bepi de Marzi e "La villanella" di Claudio Riffero.
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Il sindaco Filippo Galbiati, fra le autorità intervenute alla serata

Come si leggeva nel depliant illustrativo distribuito all'ingresso dell'auditorium, il Coro ''I Rododendri", con presidente Armando Roggeri, nasce il 13 febbraio 2013 dalla volontà di alcuni iscritti del gruppo Alpini di Casatenovo, e da un iniziale gruppo di 13 persone, il sodalizio oggi conta un organico di circa 25 elementi. "I Rododendri" hanno preso parte a diversi concerti, celebrazioni liturgiche, cerimonie civili, rappresentazioni teatrali e animazioni organizzate per RSA, arrivando a esibirsi in oltre 45 concerti. 
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Terminata questa prima, emozionante esibizione, fra gli applausi del pubblico è arrivato il turno del Coro "Lo Chalet" di Arcore, ma prima di cominciare con i canti, tuttavia, è stato chiamato sul palco il sindaco Filippo Galbiati, che, collegando la tematica della guerra alle tragedie che in questi giorni si stanno verificando in Palestina e sulla Striscia di Gaza, ha invitato il pubblico a un momento di silenzio, in segno di rispetto e di lutto per chi il dolore del conflitto lo vive ancora oggi.
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Solo in seguito a questo sentito momento ha potuto prendere il via il gruppo, che, sotto la direzione del Maestro Silvia Manzoni, si è esibito portando in scena "Al regimento" e "La ceseta de transaqua" di Cauriol, "La bomba imbriaga" di Bepi de Marzi e "Daur San Pieri" di Marco Maiero. Anche il coro arcorese, oltre a quello dei "Rododendri", era fresco di festeggiamenti: nasce infatti nel gennaio del 2012, col nome "Coro Alpino Arcorese Lo Chalet" e nel 2019, in onore al Gruppo Alpini Arcorese, ha preso il nome "Coro A.N.A. Lo Chalet". Il coro si è esibito in numerosi palcoscenici del territorio brianzolo e dal 2021, dopo diverse e proficue partnership con il "Coro Fioccorosso" di Monza, sono diventati un'unica realtà. 
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Terzo in ordine di esibizione, dopo gli scroscianti applausi anche per il gruppo appena passato, è stato il Coro A.N.A. "La baita" di Carate Brianza. Il gruppo, come si leggeva sempre nel depliant, si costituisce nel 2001 per volontà del Gruppo Alpini di Carate Brianza che, con questa iniziativa, ha inteso dare voce alla passione per il canto. Il Coro è attivo nell'ambito delle manifestazioni istituzionali e culturali, ha partecipato a Adunate Nazionali Alpini, raduni sezionali e rassegne corali internazionali. Dal 2015 il Coro è diretto dal Maestro Villa Verga, il quale anche venerdì sera ha guidato gli Alpini nell'esecuzione di "O ce bel cjscjel a Udin", un canto friulano, "Era una notte che pioveva", di Pigarelli, "La scelta felice" di Michelangeli e "Son maridada prest", proprio del maestro Villa Verga. 
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Dopo il successo anche di questo gruppo, la scena è poi passata al Coro A.N.A. "Nikolajewka" di Desio, diretto dal Maestro Simone Varamo. Per la serata sono stati scelti i canti "Serenata a castel toblin" di Pigarelli, "Stelutis alpinis" di Arturo Zardini e "Entorno al foch" e "Era nato poveretto" di Michelangeli. Il repertorio del Coro, fondato per volontà di alcuni membri del Gruppo Alpini di Desio nel 1994, è formato da canti popolari che tramandano le storie degli Alpini, rievocandone i sentimenti attraverso l'espressività nel canto. Nel 2011 è stato inciso il primo disco "Paroll che vegn dal cor" e nel 2016 il secondo, "Io resto qui". 
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A chiudere la carrellata è stato poi il più longevo degli invitati al concerto, ovvero, con grande onore, il Coro A.N.A. "Il Rifugio" di Seregno, diretto dal Maestro Fabio Triulzi e con presidente Sergio Molteni. È infatti nato ufficialmente nel 1966, e sin dai primi anni della fondazione, il Coro ha preso parte a concerti in ambito locale, per poi espandersi in tutta Italia e anche all'estero. Nel 2015 ha partecipato alle cerimonie di apertura e chiusura di Expo Milano, e nel corso degli anni ha presenziato anche alle diverse Adunate degli Alpini.
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Le orecchie dei presenti in sala per la serata sono stati eseguiti i canti "E col ciffolo del vapore" di Pigarelli, "Ciant de Jager" di Piero Andreose, "Io resto qui: addio!" di Giorgio Susana e "La ballata del soldato" di Barry Sadler. 
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Ma proprio sul più bello, fra gli applausi e quasi anche la commozione generale, ecco la sorpresa: non poteva chiudersi la serata, in effetti, senza un'esibizione collettiva, che ha chiamato sul palco tutti e cinque i cori per performare altri due brani, ovvero "Signore delle cime" e, tutti insieme, e persino tutti in piedi i presenti in sala, l'inno Alpino, "La Trentatré". Un momento davvero di grande emozione, che per nessuno è passato inosservato. 
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Al termine delle esibizioni, spazio poi agli interventi e ai ringraziamenti finali, inaugurati dal parroco don Antonio Bonacina. "È un piacere ascoltare questi Cori, per la loro precisione e soprattutto per come vengono diretti. Vorrei ricordare che questa bella serata si sposa anche con un appello che Papa Francesco ha fatto proprio questo venerdì, in cui ci invitava a una giornata di digiuno e preghiera in segno di lutto e rispetto per le vittime delle stragi in Medio Oriente" ha detto il sacerdote, che ha poi raccontato un aneddoto della sua infanzia riguardante il padre catturato in un campo di concentramento in Germania. "Durante questi mesi di campo di concentramento abbiamo imparato cosa sia la guerra. E oggi abbiamo tanta fame di solidarietà, di coraggio e amicizia ed è proprio quello di cui ci cantano gli Alpini" ha concluso.
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È stato poi il presidente dei "Rododendri" Armando Roggeri a chiudere la serata, il quale naturalmente non poteva non esprimere un commento, in cui infatti ha ringraziato i presenti, gli amici coristi e i direttori per aver condiviso tutti insieme quest'evento. "I Cori alpini sono formati da persone che credono che la musica sia un'espressione dell'umanità, che da sempre riserva i suoi pensieri e sentimenti in ciò che scrive, suona o canta. Il canto popolare, da tradizione, si esprime in modo semplice, essenziale, che lo senti una volta e ti rimane in testa: il pubblico ha sempre dimostrato di apprezzare i brani che scegliamo di volta in volta, e forse in questo abbiamo contribuito a salvare qualcosa che poteva essere disperso, un pezzo d'Italia che non c'è più ma che questi canti ancora raccontano" ha detto il presidente, seguito dagli applausi del pubblico presente. 
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E fra i complimenti ai Cori e gli auguri per il festeggiato, si è così conclusa la serata, un momento che rimarrà certamente nei ricordi dei presenti e al quale ha voluto prendere parte anche Roberto Viganò, presidente ANA di Monza.
G.G.
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