Ello: dopo la messa di Tutti Santi, la comunità si raduna per ricordare il 4 Novembre

''Quali sogni state coltivando?''. Quella posta da don William Abbruzzese ai fedeli questa mattina durante la messa delle 10 è stata una domanda molto potente. Partendo dal brano del Vangelo di Matteo in cui Gesù enuncia le beatitudini, il sacerdote ha sviluppato un’intensa omelia incentrata sul concetto di felicità.
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Al centro don William Abbruzzese

''Sembra che il mondo si diverta a non essere felice. Noi desideriamo essere felici ma non ci impegniamo abbastanza. La festa di oggi ci dice che invece è possibile essere felici. La felicità è data da un sogno come quello in cui Giovanni vede l’Apocalisse. Noi ci raduniamo qui in chiesa perché abbiamo la certezza che Dio non tradisce i nostri sogni'' ha spiegato don William di fronte ad una chiesa gremita.
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Il sindaco Elena Pirovano e il vicesindaco Danilo Riva

La messa odierna, infatti, era inserita nel programma delle celebrazioni per il 4 novembre, giornata dell’unità nazionale e delle forze armate. Nelle prime file erano presenti il sindaco Elena Pirovano e il vicesindaco Danilo Riva assieme agli Alpini. al comandante della stazione CC di Oggiono, luototenente Nicolino Ombrosi e ai volontari della Protezione Civile. ''I Santi avevano una sola certezza: Dio non li avrebbe mai abbandonati. Essi hanno avuto la capacità di vedere Dio dove gli uomini non riuscivano. Dobbiamo imparare l’arte di vedere il bene nelle persone anche quando esso è piccolo come un lumino. Possiamo essere felici solo se comprendiamo che dietro alle cose c’è qualcun altro'' ha proseguito il religioso.

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''La felicità non è avere tutto ma avere il tutto, ovvero Dio, il quale ci ama sempre anche quando facciamo qualcosa di male. Giovanni XXIII diceva che noi siamo fatti di cielo. Il cielo abbraccia tutti e può essere guardato da tutti. Quando noi spegniamo il cielo facciamo le guerre. I santi ci invitano a schierarci tutti dalla stessa parte, quella dell’amore''.
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Al termine della messa, a cui hanno preso parte anche tanti bambini, la comunità si è diretta in corteo verso il monumento ai caduti posto all’incrocio tra la SP70 e via XXV Aprile. Lì, dopo la posa della corona di alloro, il primo cittadino ha tenuto il suo discorso per il 4 Novembre.
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''Il concetto di unità nazionale può essere interpretato in senso geografico, se si pensa all’annessione dei territori di Trento e Trieste alla fine della Prima guerra mondiale. Tale concetto, però, può essere interpretato anche in senso sociale se si pensa a tutti quei cittadini che oggi aspettano di veder realizzati i loro diritti'' ha ricordato il sindaco Pirovano. ''Il diritto alla salute, per esempio, non viene garantito nella stessa misura nelle varie regioni d’Italia a seconda delle condizioni economiche delle famiglie. Ancora una volta la storia ci aiuta a riflettere sul presente, sulle nostre scelte e sulle nostre responsabilità''.
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Dopo la lettura della ''preghiera per tutti i caduti'' da parte degli Alpini, il corteo è ripartito alla volta della chiesa dei SS Giacomo e Filippo, situata all’interno del cimitero. Lì don William ha concluso la cerimonia ufficiale con un’ultima benedizione. I cittadini, le autorità e i volontari presenti si sono infine recati presso la baita degli Alpini di Via della Boggia per un aperitivo conviviale.
A.Bes.
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