Rogeno: lenza tra le canne del Lago. Un pericolo per gli animali
Trovata, nel lago di Pusiano, una lenza attorcigliata tra i fusti delle canne palustri. Il pericolo, che Lake Pusiano eco team segnala, va oltre i danni ambientali: l’abbandono del materiale da pesce può ledere gli animali che vivono in quell’ambiente perché rischiano di rimanere intrappolati e morire in sofferenza o vittime dei loro predatori.
Il nutrito gruppo di frequentatori del lago che si propone di sensibilizzare la popolazione racconta l’accaduto esortando i pescatori a una maggiore attenzione: ''Durante l'ultima escursione tra le acque del lago, ci siamo imbattuti nel lungo frammento di una lenza da carp-fishing, attorcigliata e sospesa tra i fusti delle canne palustri in prossimità di Casletto di Rogeno – spiegano - Vogliamo approfittare dell'occasione per invitare i pescatori sportivi ad agire in modo più responsabile e giudizioso. A prescindere dalle circostanze che hanno portato all'abbandono della lenza da pesca, questo episodio rappresenta, non solo, un emblema dei danni che l'essere umano può arrecare alla fauna selvatica, ma anche una spia d'allarme di una situazione più ampia di incuria e di degrado, che minaccia l’ambiente del Lago di Pusiano''.
Le lenze costituiscono un reale problema per l’habitat lacustre, che viene continuamente messo a rischio dai fili invisibili. ''Quello delle lenze da pesca (e degli ami e dei piombi) è, infatti, un problema diffuso e decisamente sottovalutato, soprattutto per gli uccelli acquatici. Il filo di nylon utilizzato dai pescatori è quasi invisibile e, spesso, viene disperso accidentalmente dai pescatori sulle sponde del lago. Gli uccelli acquatici, soprattutto quelli che utilizzano il canneto come luogo per la sosta o il riparo o la nidificazione, possono finire per aggrovigliarsi con le zampe o le ali o il becco nel filo invisibile, che pian piano si stringe sempre di più intorno a loro, fino a stritolarli. Gli animali intrappolati fanno fatica a muoversi e, spesso, muoiono tra atroci sofferenze a causa di infezioni, lesioni e fame, oppure finiscono per essere catturati più facilmente dai loro predatori''.
Il suggerimento che Lake Pusiano eco team rivolge ai pescatori è di svolgere un’attività consapevole, senza abbandonare rifiuti nell’ambiente: ''Tutti i pescatori dovrebbero custodire con cura gli attrezzi da pesca, che non andrebbero in alcun modo dispersi nell’ambiente. Che sia per disattenzione o di proposito, abbandonare attrezzatura da pesca in natura, come lenze, ami e piombi, può arrecare molti danni: oltre ad inquinare, si mettono in grave pericolo gli animali, che vivono in quell’habitat – spiegano - Naturalmente, tra i pescatori sportivi ci sono coloro che osservano le regole e che rispettano la natura. Ma, purtroppo, ce ne sono altri che vanno a pesca in modo improvvisato, senza preoccuparsi di lasciare l’ambiente (dove hanno praticato la pesca) così come l’hanno trovato, e senza cercare di avere il minor impatto possibile sulla natura circostante. Infatti, non è raro trovare tra la vegetazione che circonda le sponde del lago, soprattutto in prossimità delle postazioni di pesca, i contenitori di plastica delle esche utilizzate, le bottiglie di plastica e vetro delle bevande consumate, gli involucri di plastica dei cibi consumati, i fazzoletti di carta e le salviette sintetiche monouso utilizzate per pulirsi dai propri liquidi organici e dai propri escrementi''.
I fili di nylon, in particolare, rischiano di diventare mortali: ''Tornando alle lenze da pesca, tanto sottili quanto pericolose, esse hanno uno spessore di pochi millimetri, ma, nonostante ciò, possono mutilare o uccidere ogni anno un gran numero di uccelli. Chiunque abbia mai pagaiato in prossimità dei canneti, sa bene quanto sia diffuso questo problema. Il sottile filo di nylon, a cui vengono legati ami e piombi, può restare in agguato per decenni lungo le sponde o spostarsi in altri luoghi e comportarsi esattamente come una trappola per tutti gli animali, che lo ingeriscono o che ne restano avvolti. Un numero indecifrato di uccelli acquatici muore ogni anno nel lago, anche a causa delle lenze da pesca abbandonate da pescatori poco attenti: una carneficina silenziosa, difficile da quantificare, anche a causa della mancanza di ricerche scientifiche in proposito. Si tratta di un problema grave, che le istituzioni preposte e i pescatori dovrebbero affrontare con decisione''.
Lake Pusiano eco team segnala che la situazione è presente da anni anche nel bacino a cavallo fra le province di Lecco e Como: ''Nel corso degli anni di frequentazione del lago, anche a noi è capitato più volte di soccorrere gli uccelli acquatici con le lenze da pesca attorcigliate attorno al corpo. Ma, alcune volte, purtroppo, non si riesce ad intervenire in tempo. A questo proposito, ricordiamo che quest'anno sono scomparsi improvvisamente ben cinque pulli di cigno tra il disinteresse generale sia delle Istituzioni sia dell'opinione pubblica. Infatti, erano nati ben otto pulcini dalla covata primaverile dell'unica coppia di cigni, che aveva nidificato quest'anno nel Lago di Pusiano''.
Il nutrito gruppo di frequentatori del lago che si propone di sensibilizzare la popolazione racconta l’accaduto esortando i pescatori a una maggiore attenzione: ''Durante l'ultima escursione tra le acque del lago, ci siamo imbattuti nel lungo frammento di una lenza da carp-fishing, attorcigliata e sospesa tra i fusti delle canne palustri in prossimità di Casletto di Rogeno – spiegano - Vogliamo approfittare dell'occasione per invitare i pescatori sportivi ad agire in modo più responsabile e giudizioso. A prescindere dalle circostanze che hanno portato all'abbandono della lenza da pesca, questo episodio rappresenta, non solo, un emblema dei danni che l'essere umano può arrecare alla fauna selvatica, ma anche una spia d'allarme di una situazione più ampia di incuria e di degrado, che minaccia l’ambiente del Lago di Pusiano''.
Le lenze costituiscono un reale problema per l’habitat lacustre, che viene continuamente messo a rischio dai fili invisibili. ''Quello delle lenze da pesca (e degli ami e dei piombi) è, infatti, un problema diffuso e decisamente sottovalutato, soprattutto per gli uccelli acquatici. Il filo di nylon utilizzato dai pescatori è quasi invisibile e, spesso, viene disperso accidentalmente dai pescatori sulle sponde del lago. Gli uccelli acquatici, soprattutto quelli che utilizzano il canneto come luogo per la sosta o il riparo o la nidificazione, possono finire per aggrovigliarsi con le zampe o le ali o il becco nel filo invisibile, che pian piano si stringe sempre di più intorno a loro, fino a stritolarli. Gli animali intrappolati fanno fatica a muoversi e, spesso, muoiono tra atroci sofferenze a causa di infezioni, lesioni e fame, oppure finiscono per essere catturati più facilmente dai loro predatori''.
Il suggerimento che Lake Pusiano eco team rivolge ai pescatori è di svolgere un’attività consapevole, senza abbandonare rifiuti nell’ambiente: ''Tutti i pescatori dovrebbero custodire con cura gli attrezzi da pesca, che non andrebbero in alcun modo dispersi nell’ambiente. Che sia per disattenzione o di proposito, abbandonare attrezzatura da pesca in natura, come lenze, ami e piombi, può arrecare molti danni: oltre ad inquinare, si mettono in grave pericolo gli animali, che vivono in quell’habitat – spiegano - Naturalmente, tra i pescatori sportivi ci sono coloro che osservano le regole e che rispettano la natura. Ma, purtroppo, ce ne sono altri che vanno a pesca in modo improvvisato, senza preoccuparsi di lasciare l’ambiente (dove hanno praticato la pesca) così come l’hanno trovato, e senza cercare di avere il minor impatto possibile sulla natura circostante. Infatti, non è raro trovare tra la vegetazione che circonda le sponde del lago, soprattutto in prossimità delle postazioni di pesca, i contenitori di plastica delle esche utilizzate, le bottiglie di plastica e vetro delle bevande consumate, gli involucri di plastica dei cibi consumati, i fazzoletti di carta e le salviette sintetiche monouso utilizzate per pulirsi dai propri liquidi organici e dai propri escrementi''.
I fili di nylon, in particolare, rischiano di diventare mortali: ''Tornando alle lenze da pesca, tanto sottili quanto pericolose, esse hanno uno spessore di pochi millimetri, ma, nonostante ciò, possono mutilare o uccidere ogni anno un gran numero di uccelli. Chiunque abbia mai pagaiato in prossimità dei canneti, sa bene quanto sia diffuso questo problema. Il sottile filo di nylon, a cui vengono legati ami e piombi, può restare in agguato per decenni lungo le sponde o spostarsi in altri luoghi e comportarsi esattamente come una trappola per tutti gli animali, che lo ingeriscono o che ne restano avvolti. Un numero indecifrato di uccelli acquatici muore ogni anno nel lago, anche a causa delle lenze da pesca abbandonate da pescatori poco attenti: una carneficina silenziosa, difficile da quantificare, anche a causa della mancanza di ricerche scientifiche in proposito. Si tratta di un problema grave, che le istituzioni preposte e i pescatori dovrebbero affrontare con decisione''.
Lake Pusiano eco team segnala che la situazione è presente da anni anche nel bacino a cavallo fra le province di Lecco e Como: ''Nel corso degli anni di frequentazione del lago, anche a noi è capitato più volte di soccorrere gli uccelli acquatici con le lenze da pesca attorcigliate attorno al corpo. Ma, alcune volte, purtroppo, non si riesce ad intervenire in tempo. A questo proposito, ricordiamo che quest'anno sono scomparsi improvvisamente ben cinque pulli di cigno tra il disinteresse generale sia delle Istituzioni sia dell'opinione pubblica. Infatti, erano nati ben otto pulcini dalla covata primaverile dell'unica coppia di cigni, che aveva nidificato quest'anno nel Lago di Pusiano''.