Nibionno, 4 Novembre: un richiamo alla collaborazione
É stata celebrata questa mattina, sabato 4 novembre, la festa dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate a Nibionno. L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Laura Di Terlizzi, con l’intera giunta e i consiglieri si è ritrovata al cimitero di Tabiago per la deposizione della corona di alloro ai piedi delle tombe dei caduti.
Da qui un corteo, accompagnato dal corpo musicale Giuseppe Verdi, dalla protezione civile e dai volontari alpini, ha raggiunto la chiesa parrocchiale dei Santi Simone e Giuda dove si è tenuta la messa commemorativa.
Al termine, il corteo ha raggiunto il monumento dei caduti - recentemente rinnovato dall’amministrazione comunale - dove si è tenuta la deposizione della corona di alloro, la benedizione dei parroci don Luigi Bianchi e don Mario Carzaniga e il discorso istituzionale del sindaco, che ha voluto esprimere un sincero ringraziamento a tutti coloro che hanno presenziato alla cerimonia.
''Siamo qui tutti oggi per rendere omaggio alle giovani vittime di quella guerra e a ricordare il sangue, i sacrifici e il prezzo pagato per quella guerra che fu di oltre 4 milioni di giovani mobilitati, 600.000 morti, 1.500.000 feriti, 400.000 civili che hanno dovuto abbandonare con estrema urgenza le proprie case per raggiungere la linea del fronte - ha detto il sindaco Laura Di Terlizzi - Numeri che fanno decisamente riflettere e che ci riportano alle atroci immagini che purtroppo riempiono i notiziari di ogni giorno…sì, perché ad un secolo di distanza siamo ancora invasi da morte, distruzione, sofferenza e atrocità, sentimenti e sensazioni che mai avremmo voluto rivivere se non sfogliando un libro di storia. Guerre che stanno producendo, accentuando o cronicizzando crisi di varia natura. Regioni senza pace da decenni che vivono l'incubo della guerra come quotidianità. Tutto questo sta provocando effetti generali destabilizzanti''.
Per questo motivo, oltre all’omaggio ai concittadini caduti in guerra nei secoli scorsi e in tutte le guerre, anche quelle attualmente in corso, il sindaco ha ringraziato i concittadini caduti in guerra nei secoli scorsi e in tutte le guerre e ha ricordato l’articolo 11 della Costituzione italiana dove si afferma che l’Italia ripudia la guerra.
''Ripudiare la guerra vuol dire vincere l'egoismo umano, sempre pronto a dichiarare nuovi conflitti per smania di potenza, combattere l'ignoranza e il disimpegno civico - ha proseguito Laura Di Terlizzi - La conquista della libertà e della pace non sono state acquisite una volta per tutte ma sono, invece conquiste che si consolidano ogni giorno, nelle nostre famiglie, sui posti di lavoro, nei luoghi della politica, ovunque si costruisce amore per la vita, per la democrazia, rispetto per tutti, aiuto per i più bisognosi. Oggi e il momento di sostenerci e dirci orgogliosamente italiani: questo orgoglio ci viene dato dalla storia del nostro paese, dalle persone che hanno donato la vita per la Patria, dal sangue versato dai nostri nonni''.
La testimonianza di pace può essere quotidiana e ciascuno può impegnarsi per portarla avanti. ''Impariamo da tutto ciò che l’unità e la pace sono tutto e anche noi, piccolo paese di 3.700 anime, possiamo ogni giorno testimoniare questi sentimenti ravvivando ed accrescendo lo spirito di collaborazione di solidarietà tra associazioni, tra famiglie tra enti civili e religiosi''.
La cerimonia si è poi conclusa con un rinfresco per i presenti in sala consiliare.
Da qui un corteo, accompagnato dal corpo musicale Giuseppe Verdi, dalla protezione civile e dai volontari alpini, ha raggiunto la chiesa parrocchiale dei Santi Simone e Giuda dove si è tenuta la messa commemorativa.
Al termine, il corteo ha raggiunto il monumento dei caduti - recentemente rinnovato dall’amministrazione comunale - dove si è tenuta la deposizione della corona di alloro, la benedizione dei parroci don Luigi Bianchi e don Mario Carzaniga e il discorso istituzionale del sindaco, che ha voluto esprimere un sincero ringraziamento a tutti coloro che hanno presenziato alla cerimonia.
''Siamo qui tutti oggi per rendere omaggio alle giovani vittime di quella guerra e a ricordare il sangue, i sacrifici e il prezzo pagato per quella guerra che fu di oltre 4 milioni di giovani mobilitati, 600.000 morti, 1.500.000 feriti, 400.000 civili che hanno dovuto abbandonare con estrema urgenza le proprie case per raggiungere la linea del fronte - ha detto il sindaco Laura Di Terlizzi - Numeri che fanno decisamente riflettere e che ci riportano alle atroci immagini che purtroppo riempiono i notiziari di ogni giorno…sì, perché ad un secolo di distanza siamo ancora invasi da morte, distruzione, sofferenza e atrocità, sentimenti e sensazioni che mai avremmo voluto rivivere se non sfogliando un libro di storia. Guerre che stanno producendo, accentuando o cronicizzando crisi di varia natura. Regioni senza pace da decenni che vivono l'incubo della guerra come quotidianità. Tutto questo sta provocando effetti generali destabilizzanti''.
Per questo motivo, oltre all’omaggio ai concittadini caduti in guerra nei secoli scorsi e in tutte le guerre, anche quelle attualmente in corso, il sindaco ha ringraziato i concittadini caduti in guerra nei secoli scorsi e in tutte le guerre e ha ricordato l’articolo 11 della Costituzione italiana dove si afferma che l’Italia ripudia la guerra.
''Ripudiare la guerra vuol dire vincere l'egoismo umano, sempre pronto a dichiarare nuovi conflitti per smania di potenza, combattere l'ignoranza e il disimpegno civico - ha proseguito Laura Di Terlizzi - La conquista della libertà e della pace non sono state acquisite una volta per tutte ma sono, invece conquiste che si consolidano ogni giorno, nelle nostre famiglie, sui posti di lavoro, nei luoghi della politica, ovunque si costruisce amore per la vita, per la democrazia, rispetto per tutti, aiuto per i più bisognosi. Oggi e il momento di sostenerci e dirci orgogliosamente italiani: questo orgoglio ci viene dato dalla storia del nostro paese, dalle persone che hanno donato la vita per la Patria, dal sangue versato dai nostri nonni''.
La testimonianza di pace può essere quotidiana e ciascuno può impegnarsi per portarla avanti. ''Impariamo da tutto ciò che l’unità e la pace sono tutto e anche noi, piccolo paese di 3.700 anime, possiamo ogni giorno testimoniare questi sentimenti ravvivando ed accrescendo lo spirito di collaborazione di solidarietà tra associazioni, tra famiglie tra enti civili e religiosi''.
La cerimonia si è poi conclusa con un rinfresco per i presenti in sala consiliare.
M.Mau.