Rogeno: il 4 Novembre con i bambini della scuola primaria
Si è svolta nella mattinata di venerdì 3 novembre, la cerimonia, che ricorre da 105 anni, per celebrare la Festa dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate a Rogeno.
Il programma della manifestazione, che ha coinvolto le autorità civili, religiose, i volontari della Protezione civile e gli alunni delle classi quarte e quinte della scuola primaria, è stato leggermente rivisitato a causa del maltempo della nottata e del forte vento di ieri mattina. L'intero evento, difatti, si è svolto a scuola ed è stato annullato il corteo per rendere omaggio al monumento ai Caduti di Casletto e Rogeno.
Il primo cittadino Matteo Redaelli si è recato presso la primaria Regina Teodolinda unitamente al consigliere con delega all’istruzione Monica Beretta. Presente anche il dirigente scolastico dell’istituto comprensivo Marco Magni.
Il sindaco ha fatto riflettere i bambini rogenesi sull'importanza di questa giornata e ne ha spiegato il significato. È stata anche l'occasione per fare una speciale lezione di educazione civica alle nuove generazioni, facendo scoprire loro le Forze Armate e i simboli dell’Unità nazionale.
''Insieme a tanti ragazzi oggi facciamo qualche considerazione per tutti. La prima è che stando bene, la guerra ci sembra lontana, ma non è così. In realtà se chiedessimo ai nostri nonni o ai loro genitori, la guerra l’hanno vissuta nelle strade dei nostri paesi''.
I conflitti purtroppo colpiscono ancora il mondo, come ha ricordato Redaelli. ''E poi negli ultimi tempi la guerra si sta avvicinando anche geograficamente: se invece che percorrere 1.000 Km verso sud per andare al mare ne percorressimo pochi di più verso est ci troveremmo in Ucraina o poco più in là, a Gaza. Senza dimenticare che in questo momento ci sono più di venti guerre in tutto il mondo. La seconda considerazione è che la guerra è una grande brutalità che nessuno mai vorrebbe, ma come mai allora ce ne sono? La risposta facile è che ci sono persone cattive che la fanno. Così ce ne laviamo le mani e ce la caviamo anche su questa faccenda dicendo che ‘è qualcun altro’. Ma anche le grandi guerre cominciano sempre da piccole azioni. Piccole ma che poi diventano tante e sempre più grandi. E allora è proprio dalle piccole azioni che io e ognuno di noi possiamo fare la nostra parte per evitare le piccole e grandi guerre della vita'' ha chiosato il primo cittadino.
Presente all'appuntamento anche il parroco don Gianni Dell'Oro che ha effettuato la benedizione.
Al termine i bambini hanno dato vita a un flash mob sul tema della pace e, a chiudere l’importante appuntamento, un bell’applauso di tutti i presenti.
Il programma della manifestazione, che ha coinvolto le autorità civili, religiose, i volontari della Protezione civile e gli alunni delle classi quarte e quinte della scuola primaria, è stato leggermente rivisitato a causa del maltempo della nottata e del forte vento di ieri mattina. L'intero evento, difatti, si è svolto a scuola ed è stato annullato il corteo per rendere omaggio al monumento ai Caduti di Casletto e Rogeno.
Il primo cittadino Matteo Redaelli si è recato presso la primaria Regina Teodolinda unitamente al consigliere con delega all’istruzione Monica Beretta. Presente anche il dirigente scolastico dell’istituto comprensivo Marco Magni.
Il sindaco ha fatto riflettere i bambini rogenesi sull'importanza di questa giornata e ne ha spiegato il significato. È stata anche l'occasione per fare una speciale lezione di educazione civica alle nuove generazioni, facendo scoprire loro le Forze Armate e i simboli dell’Unità nazionale.
''Insieme a tanti ragazzi oggi facciamo qualche considerazione per tutti. La prima è che stando bene, la guerra ci sembra lontana, ma non è così. In realtà se chiedessimo ai nostri nonni o ai loro genitori, la guerra l’hanno vissuta nelle strade dei nostri paesi''.
I conflitti purtroppo colpiscono ancora il mondo, come ha ricordato Redaelli. ''E poi negli ultimi tempi la guerra si sta avvicinando anche geograficamente: se invece che percorrere 1.000 Km verso sud per andare al mare ne percorressimo pochi di più verso est ci troveremmo in Ucraina o poco più in là, a Gaza. Senza dimenticare che in questo momento ci sono più di venti guerre in tutto il mondo. La seconda considerazione è che la guerra è una grande brutalità che nessuno mai vorrebbe, ma come mai allora ce ne sono? La risposta facile è che ci sono persone cattive che la fanno. Così ce ne laviamo le mani e ce la caviamo anche su questa faccenda dicendo che ‘è qualcun altro’. Ma anche le grandi guerre cominciano sempre da piccole azioni. Piccole ma che poi diventano tante e sempre più grandi. E allora è proprio dalle piccole azioni che io e ognuno di noi possiamo fare la nostra parte per evitare le piccole e grandi guerre della vita'' ha chiosato il primo cittadino.
Presente all'appuntamento anche il parroco don Gianni Dell'Oro che ha effettuato la benedizione.
Al termine i bambini hanno dato vita a un flash mob sul tema della pace e, a chiudere l’importante appuntamento, un bell’applauso di tutti i presenti.