Molteno, 4 Novembre: ''la pace è per tutti o non è per nessuno''

Riflessioni sui conflitti aperti nel mondo e sulla pace per ricordare coloro che hanno perso la vita nella prima guerra mondiale e rispolverare i valori alla base dell’unità nazionale. Una mattinata soleggiata, dopo la pioggia della notte, ha accompagnato la cerimonia del 4 Novembre che si è tenuta questa mattina a Molteno, in forma congiunta con  Garbagnate Monastero.
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Come accade ormai da qualche anno, i due comuni si uniscono per onorare insieme la ricorrenza, ospitata in maniera alternata nell’una o nell’altra comunità.
Dopo la celebrazione eucaristica nella chiesa dell'oratorio, si è originato il corteo composto dai gonfaloni istituzionali, seguito dai bambini dell'ultimo anno della scuola primaria, dai sindaci Giuseppe Chiarella di Molteno e Mauro Colombo di Garbagnate, dal parroco delle due comunità don Massimo Santambrogio, dal dirigente scolastico Marco Magni e da alcuni cittadini.
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Il corteo per la celebrazione del 105esimo anniversario della Vittoria e della giornata delle forze armate, si è diretto, accompagnato delle note musicali della banda Santa Cecilia e la gestione del traffico da parte della protezione civile e degli agenti di polizia locale, verso via delle Rimembranze e poi al cimitero: qui, dopo la deposizione di una corona d'alloro al monumento dei Caduti, si è tenuto un momento di raccoglimento del quale sono stati protagonisti gli alunni della scuola primaria. Hanno ricordato il Milite Ignoto e hanno letto alcune poesie per riflettere sulla guerra e sulla pace.
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Spazio poi anche ai discorsi istituzionali, a partire dal sindaco del comune che ha ospitato la manifestazione. Quest’ultimo, ha ringraziato la presenza delle scuole e delle insegnanti: “È grazie a voi che si tramanderà il messaggio di questa festa” ha detto Chiarella prima di dare avvio alla sua allocuzione. “In questa giornata in cui ricordiamo, tutti coloro che, anche giovanissimi, hanno sacrificato il bene supremo della vita per un ideale di Patria e di attaccamento al dovere, un'altra sciagura si è abbattuta sull'umanità in questi giorni: il conflitto, mai sopito a dire il vero, arabo - israeliano, si è riacceso in modo violento e inatteso – le parole del primo cittadino moltenese Giuseppe Chiarella - Non c'è però alcun mezzo di informazione che ci spieghi il motivo di questo conflitto, le origini, i perché. Viene tutto strumentalizzato e tutto ridotto ad una presa di parte: ma tu da che parte stai? Sei filo-palestinese o filo-israeliano. Fino a qualche mese orsono la domanda era: sei filo-ucraino o filo-russo? Essere qui oggi non è solo doveroso per chi rappresenta una Comunità, ma costituisce anche motivo di riflessione nel giorno dell'unità nazionale. Una unità raggiunta con dolore e sacrificio, con eroismo, speranza, impegno per la libertà e amore per la nostra Patria”.
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È poi seguito un pensiero sulle condizioni di pace in cui viviamo: “Se oggi noi tutti non abbiamo più il pericolo di una guerra, almeno qui in Italia, abbiamo però il dovere di preservare la Pace. E la Pace allora come si preserva? – ha proseguito Chiarella - Per esempio, lavorando per il bene della nostra comunità senza false ideologie che non portano a nulla e che anzi, anche nel nostro piccolo, costituiscono un danno per la nostra Comunità. La Pace si costruisce con la cultura del rispetto dell'altro, con la cooperazione e con la promozione di stili di vita responsabili per l'ambiente e per la giustizia. La Pace è per tutti o non è per nessuno”.
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Il sindaco ha concluso ringraziando tutti coloro che anche nella piccola comunità lavorano e si impegnano per la collettività: “Il 4 Novembre diventa dunque non il giorno della celebrazione di una vittoria, o della sopraffazione del nemico, ma quello di aver difeso la libertà, raggiungendo una unità tanto difficile quanto fortemente voluta. Grazie a tutti coloro che lavorano per la Pace, ai nostri militari impegnati in vari contesti internazionali per garantire la Pace. Grazie, nel nostro piccolo, ai nostri Agenti di Polizia Locale; alla Protezione Civile e al corpo degli Alpini anch’essi sempre in prima linea”.
In seguito, è intervenuto il sindaco di Garbagnate Monastero che ha ringraziato tutte le autorità presenti e in particolare modo il primo cittadino di Molteno per aver condiviso anche quest’anno la manifestazione.
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“Siamo uniti da un cordone ombelicale a questo paese perché il nostro primo monumento dei caduti era stato collocato a Molteno” ha affermato il sindaco Mauro Colombo, che quest’anno ha chiesto la collaborazione degli alunni di quinta per il discorso ufficiale. “In occasione dell'anniversario della Prima Guerra Mondiale che ha provocato oltre 8 milioni di morti, una grande quantità di profughi, di orfani e di invalidi, più che celebrare la vittoria occorre riflettere sul passato, sul presente e sul futuro. Ricordare il passato è importante per sapere cosa è successo e non ripetere più gli stessi errori. Avere presente gli uomini e le donne che in questa guerra si sono giocati la vita, le loro fatiche e il loro dolore è fondamentale - è la riflessione diffusa dagli alunni delle classi quinte del plesso garbagnatese - Considerare il presente è un obbligo visto che oggi molte guerre sono in atto in diverse parti del mondo e tanti bambini e bambine ne sono vittime. Pensare al futuro è inevitabile perché è necessario cancellare la guerra dal nostro vocabolario e costruire un mondo migliore. Noi possiamo farlo perché... siamo il futuro”. 
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È poi seguita la benedizione del parroco che ha auspicato a tutti di poter divenire “artigiani di pace”, per costruire un mondo che ripudia la guerra, come recita l’articolo 11 della Costituzione italiana. 
La cerimonia è proseguita in piazza don Biffi e si è conclusa in Villa Rosa con un rinfresco.
M.Mau.
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