Viganò, 4 Novembre: la pace è ancora a rischio, ricordiamo le conseguenze della guerra

“In questa sera di pioggia, anche il cielo sembra voler piangere sui nostri caduti. Nonostante il loro sacrificio, infatti, le sirene della guerra continuano a suonare in tutto il mondo e anche vicino a noi”. Queste le parole pronunciate dal capogruppo degli Alpini di Viganò, Mauro Fumagalli, nel corso della cerimonia in onore dei caduti e delle Forze Armate che si è svolta nella chiesa parrocchiale nella serata di sabato 4 novembre.
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In seguito alla messa delle 20, infatti, l’amministrazione comunale del sindaco Fabio Bertarini, alla presenza delle penne nere, di don Marco Galli, del diacono Alessandro Misuraca e di alcuni rappresentati delle associazioni Avis e Aido, ha voluto ricordare l’importante ricorrenza in un momento di condivisione e riflessione.
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A prendere la parola in apertura della cerimonia l'assessore Stefania Rovelli, che ha voluto condividere con i presenti alcuni cenni storici relativi alla tumulazione del Milite Ignoto, datata 4 novembre 1921.
Spazio dunque alle parole del capogruppo degli Alpini Fumagalli, che ha rivolto un pensiero ai caduti riflettendo sul dramma della guerra. “Nonostante il sacrificio in guerra la pace sembra essere sempre più a rischio. Non dobbiamo dimenticarci le uniche conseguenze provocate da un conflitto, ovvero distruzione, morte e sofferenza” ha affermato, sottolineando come gli Alpini debbano essere operatori di pace, sempre pronti a sostenere i più deboli schierandosi contro ogni tipo di guerra.
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L’ultima riflessione, a cura del sindaco Fabio Bertarini, si è soffermata sulla necessità di ricordare tutti coloro che hanno sacrificato la vita per noi, da nord a sud. 
“Nessuno sa rispondere alla domanda sul perché il mondo non abbia mai avuto un giorno di pace, l’unica cosa chiara ad ognuno di noi è che nella guerra nessuno vince nulla” ha esordito il sindaco. “La nostra missione deve essere sempre quella di mettere al centro del nostro agire il bene comune, senza scaricare le responsabilità altrove. Dobbiamo onorare i nostri caduti impegnandoci ogni giorno in nome dei diritti e dei doveri, anche nelle piccole azioni, in famiglia, in politica e sul luogo di lavoro” ha concluso il primo cittadino, ricordando sul finire del discorso i nomi di tutti i viganesi morti in nome della patria.
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Le autorità, dunque, hanno concluso il momento di cerimonia con la deposizione della corona e la benedizione a cura di don Marco Galli nei pressi del monumento ai caduti, situato nei pressi della chiesa del paese.
S.L.F.
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