Oggiono, 4 Novembre: ''una giornata in memoria della nostra storia, perché non possiamo abituarci alla guerra''

Una giornata di grande calore trasmesso agli uomini e alle donne in divisa e di commemorazione davanti al Monumento dei caduti. Nella mattinata di domenica 5 novembre, l'Amministrazione comunale di Oggiono ha invitato la cittadinanza a celebrare la Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate, in presenza delle autorità, degli alpini, del Corpo Musicale Marco D’Oggiono e del Gruppo Folkloristico “Promessi Sposi”. 
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La manifestazione è stata aperta dall'Alzabandiera, per poi proseguire con la deposizione della corona di alloro al Monumento dei caduti, presso Largo San Francesco a Imberido. Alle ore 10.00 la comunità si è riunita nella Chiesa Prepositurale di Santa Eufemia per la Santa Messa in suffragio delle vittime di tutte le guerre, cui ha fatto seguito il corteo verso il Cimitero per l'omaggio alle vittime della guerra. 
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Il primo cittadino Chiara Narciso e il sindaco dei ragazzi, prendendo la parola hanno ricordato l’importanza della pace in un periodo storico dilaniato da guerre.
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“Saluto e ringrazio le autorità civili e militari presenti oggi, insieme ai musicisti del corpo musicale e del gruppo folkloristico, gli alpini e voi cittadini riuniti in questa piazza. Vorrei dedicare un ringraziamento anche al sindaco dei ragazzi, Sveva Paganelli, e ai rappresentanti del Consiglio comunale dei ragazzi: la loro presenza è preziosa e significativa per noi. La ricorrenza del 4 novembre, che oggi celebriamo, ricorda la vittoria che pose fine alla tragedia del primo conflitto mondiale. Quindi, mi piace ricordare questo giorno come il primo di pace dopo una guerra durata tre anni e mezzo, lunga, sofferta, costata dolori, sacrifici e tantissimi lutti. Prima di tutto, per questo, vogliamo rievocare i moltissimi soldati che hanno perso la vita nella Prima guerra mondiale e in tutte le guerre, giovani vite spezzate che non hanno potuto godere il loro futuro, attesi invano dalle loro famiglie. Loro, che hanno combattuto valorosamente fino alla fine, ci hanno permesso di essere ciò che siamo oggi e di vivere in un Paese unito e libero” ha detto Narciso.
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Questi uomini, a cui la comunità ha dedicato un rispettoso omaggio, testimoniano che la guerra rappresenta una condizione di sofferenza, distacco e violenza. Una situazione che si è radicata non solo nel secolo scorso, ma che ancora oggi continua a scuotere gli equilibri dell’Europa e del mondo. Da queste tragedie si è radicato un desiderio di pace, promosso e ribadito anche dal sindaco: “Pensando proprio al valore della pace che oggi ci stringiamo intorno alle nostre Forze Armate, che conoscono il significato di questa parole e la sua assenza: quindi, ringraziamo in particolare i militari impegnati nel garantire la pace e la speranza a chi l’ha persa”. 
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Un ultimo pensiero è stato rivolto anche alle Forze dell’ordine italiane che, quotidianamente, si impegnano nell’assicurare la sicurezza con impegno e professionalità, senza tralasciare l’aspetto umano delle relazioni personali. Un esempio di questa passione è stata riconosciuta nel vicebrigadiere Salvo D’Acquisto, che si è sacrificato per salvare un gruppo di civili durante un rallestramento delle truppe tedesche, nel corso del secondo conflitto mondiale. 
Per concludere il momento di riflessione, Sveva Paganelli, sindaco dei ragazzi, ha recitato la poesia “Principio di Novembre” di Carlo Stuparich, scrittore e patriota. 

Oggi l'aria è chiara e fine
e i monti son cupi e tersi,
poveri anni persi
in fantasie senza confine.

Qui ogni pietra ha un contorno
ogni fibra un colore,
i rami tendono intorno
una rigidità senza languore.

Foglie gialle cadute
per troppa secchezza,
segnano l'asprezza
di grandi arie mute.

Il cielo è azzurro di profondità
le cose son ferme e recise.
Passò un respiro d'eternità
in queste solitudini derise.
V.I.
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