Colle B.za: nell'intervento del sindaco l'auspicio della pace
Una cerimonia del 4 Novembre ricca di riferimenti al passato si è tenuta nel comune di Colle Brianza. In occasione della Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, le autorità, l’Amministrazione comunale e i rappresentanti delle associazioni si sono ritrovati per celebrare la ricorrenza presso il monumento ai caduti in località Nava.
“Esattamente 105 anni fa – ha spiegato il sindaco Tiziana Galbusera, di fronte al monumento – sul Piave, sul Grappa, le truppe italiane completavano l’avanzata decisiva per la nostra vittoria nella Prima guerra mondiale”.
“La riconquistata pace – ha proseguito Galbusera – ha posto fine a tre anni e mezzo di conflitto armato che ha portato in tutta la nazione lutti e devastazioni mai viste prima”. Il sindaco ha ripercorso la dimensione del dramma del Primo conflitto mondiale: “La chiamata alle armi riguardò oltre 5 milioni e mezzo di uomini, 650mila perirono durante il conflitto, 947mila furono feriti e 600mila prigionieri o dispersi: quasi il 40% della forza mobilitata. Dobbiamo aver presente questi numeri per comprendere la portata di questa tragedia”.
Di fronte a una platea composta da rappresentanti degli alpini, della Protezione Civile e dell’Avis oggionese, il primo cittadino ha spiegato: “Oggi questi monumenti ai caduti devono essere un messaggio di pace indirizzato alle nuove generazioni perché le tragedie della guerra, di tutte le guerre, non si ripetano più”. Alla cerimonia ha presenziato anche il parroco Don Alberto Pirovano che ha celebrato la santa messa ai piedi del monumento ai caduti.
Ricordando e ringraziando le Forze Armate per il loro impegno sia nel territorio, che all’estero, Galbusera ha concluso il suo intervento con uno sguardo al presente: “L’Italia ha una grande storia alle spalle anche se il presente non è privo di difficoltà, e sta, a noi, a tutti noi insieme, costruire un futuro all’altezza”.
“Esattamente 105 anni fa – ha spiegato il sindaco Tiziana Galbusera, di fronte al monumento – sul Piave, sul Grappa, le truppe italiane completavano l’avanzata decisiva per la nostra vittoria nella Prima guerra mondiale”.
“La riconquistata pace – ha proseguito Galbusera – ha posto fine a tre anni e mezzo di conflitto armato che ha portato in tutta la nazione lutti e devastazioni mai viste prima”. Il sindaco ha ripercorso la dimensione del dramma del Primo conflitto mondiale: “La chiamata alle armi riguardò oltre 5 milioni e mezzo di uomini, 650mila perirono durante il conflitto, 947mila furono feriti e 600mila prigionieri o dispersi: quasi il 40% della forza mobilitata. Dobbiamo aver presente questi numeri per comprendere la portata di questa tragedia”.
Di fronte a una platea composta da rappresentanti degli alpini, della Protezione Civile e dell’Avis oggionese, il primo cittadino ha spiegato: “Oggi questi monumenti ai caduti devono essere un messaggio di pace indirizzato alle nuove generazioni perché le tragedie della guerra, di tutte le guerre, non si ripetano più”. Alla cerimonia ha presenziato anche il parroco Don Alberto Pirovano che ha celebrato la santa messa ai piedi del monumento ai caduti.
Ricordando e ringraziando le Forze Armate per il loro impegno sia nel territorio, che all’estero, Galbusera ha concluso il suo intervento con uno sguardo al presente: “L’Italia ha una grande storia alle spalle anche se il presente non è privo di difficoltà, e sta, a noi, a tutti noi insieme, costruire un futuro all’altezza”.
L.A.